Trovato neonato in una stalla

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Cronaca di Anonimo Lombardo, pubblicata a pagina 23 della Padania: “ Trovato neonato in una stalla. La polizia e i servizi sociali indagano. Arrestati un falegname e una minorenne” .

L’allarme è scattato nelle prime ore del mattino grazie alla segnalazione di un cittadino insospettito dall’inconsueto movimento attorno ad un casale abbandonato: probabile presenza di famiglie rom accampate nella stalla. Agenti di polizia, accompagnati da assistenti sociali, scoprono un neonato avvolto in uno scialle e deposto nella mangiatoia dalla madre extracomunitaria, tale Maria H. di Nazareth, appena quattordicenne.

Al tentativo degli agenti e degli operatori sociali di caricare la madre e il bambino sui mezzi delle forze dell’ordine, un uomo che si dichiara Giuseppe H. di Nazareth, oppone resistenza spalleggiato da alcuni pastori e tre eccentrici stranieri presenti sul luogo. Tratti in arresto Giuseppe H. e gli stranieri sprovvisti di permesso di soggiorno.

Questura di Milano e Guardia di Finanza indagano per accertare il reale paese di provenienza dei clandestini. Secondo fonti di polizia potrebbero essere spacciatori in quanto trovati in possesso di ingente quantitativo di oro e sostanze presumibilmente illecite. Nel primo interrogatorio hanno riferito di agire in nome di Dio per cui non si escludono legami con Al Qaeda. Le sostanze rinvenute sono state inviate al laboratorio per analisi.

Un breve comunicato stampa dei servizi sociali si limita a rilevare che il padre del bambino è adulto di mezza età, mentre la madre è ancora adolescente. Gli operatori sono in contatto con le autorità israeliane per scoprire quale sia il rapporto tra i due e se la lontananza dal luogo di residenza dichiarata possa nascondere tratta delle bianche o plagio. Maria H. è ricoverata all’ospedale Niguarda per analisi cliniche e psichiatriche. Deve rispondere dell’accusa di maltrattamento e tentativo di abbandono di minore. Gli inquirenti nutrono dubbi sullo stato di salute mentale della ragazza. Afferma di essere vergine e di aver partorito il figlio di Dio.

Il primario del reparto di igiene mentale, professor Maroni, ha dichiarato in conferenza stampa: “ Se una persona mette a repentaglio – come nel caso in oggetto – la vita di un neonato, questa persona rappresenta un pericolo sociale. Il fatto che sul posto siano state rinvenute sostanze stupefacenti sconosciute al traffico italiano, non migliora il quadro. Sono certo che dopo adeguata terapia, le persone coinvolte potranno essere dimesse. Le autorità competenti decideranno i tempi dell’espulsione”.

Anche i contadini presenti nella stalla vengono sospettati di essere consumatori abituali di sostanze stupefacenti. Il loro alibi non ha retto ai primi controlli. Sostengono di essere accorsi al casale in quanto sollecitati da un individuo di alta statura, indossava una tunica bianca e agitava due ali, probabilmente di plastica, agganciate alla schiena. Li invitava con parole ambigue a festeggiare il neonato. La sezione antidroga della questura è categorica: “Gli effetti di certe sostanze restano imprevedibili, ma - a nostra memoria - è la scusa più incongruente mai messa a verbale in 30 anni di indagini su tossicodipendenti. Si cerca di capire a quale rete sovversiva siano affiliati”.


(E’ solo una favola triste inventata da un cronista stanco).
Maurizio Chierici
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Si, decisamente se Gesù fosse nato adesso, in Italia, lo avrebbero preso per extracomunitario e messo con i suoi genitori in un Centro di Identificazione.... :roll:
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