Mercury ha scritto:
non so... forse lei sopportava alcuni comportamenti da fidanzati perchè sperava che con il matrimonio, e l'impegno che con il matrimonio ci si assume, lui cambiasse diventasse una persona migliore

davvero non so...
Bambola mi dispiace davvero... mi ricordo di te, era tanto che non ti leggevo sul forum... avrei voluto fosse per un'altra circostanza
Posso solo abbracciarti forte e sperare che ci abbiate pensato molto bene...
Ecco, questo è il punto. Quando l'ho conosciuto, e per i primi due anni di fidanzamento, è stato l'uomo perfetto che cercavo, un amore folle, un'intesa sessuale eccezionale, stessi interessi, stessi progetti di vita. Poi pian piano ha iniziato a cambiare, più distaccato, meno affettuoso, ma davo la colpa alle "preoccupazioni prematrimoniali", tantissime cose da fare, tantissimi soldi per questa casa tanto voluta, impegni, difficoltà. Mi dicevo che era solo stress, le responsabilità che si affacciavano per la prima volta alla nostra vita da "ragazzi". Pensavo che il matrimonio, facendoci vivere sotto lo stesso tetto, e con tutto ciò che comporta, ci avrebbe fatto maturare in nome di quel grande amore che ci univa. E invece. Il rispetto pian piano è venuto meno, insulti per delle sciocchezze, io sempre stupida, incapace, inadeguata. Io che da sola mandavo avanti tutta la casa, dalle pulizie alle bollette, alle spese. Io sempre sola, perchè lui lavora ogni giorno fino a tardi per tradizione familiare, lavorare lavorare e poi?? La mia famiglia sempre attaccata pesantemente perchè a suo dire non ci ha dato abbastanza soldi per la casa. I miei parenti mai frequentati, e poco pure i suoi. Vita da ritirati a 30 anni, sabato sera a casa, domenica pomeriggio a casa, giusto la cena domenicale al ristorante. Mai una mia idea approvata, se non di suo gradimento. Sempre irascibile, nervoso. Le nostre discussioni fatte via sms come i quindicenni, perchè lui o si chiude a riccio, oppure superata la rabbia, torna lo stesso di prima senza chiarire. E così le cose si trascinano. Io non ho mai detto nulla a nessuno perchè non volevo metterlo in cattiva luce con amici e parenti, credendo che il matrimonio sarebbe durato. Ma io non sono mia madre, nè tantomeno mia nonna. E non è una questione di emancipazione degli anni 2000. E' questione di rispetto e amore per se stessi. Non si può mandare avanti un matrimonio da soli. E non è vero che la fuga è il vero fallimento. Ci vuole coraggio nell'ammettere di aver sbagliato, di non aver voluto vedere prima ciò che già forse era chiaro. E' un dolore straziante vedere la sua faccia quando gli dico che secondo me le cose non potranno cambiare, ma se nemmeno ora lui invece di esaminarsi-esaminarci, continua a ributtare tutto su di me, da cosa mai potremmo ripartire??!! Certo che gli voglio ancora bene, non si buttano 6 anni e mezzo dalla finestra senza sofferenza, ma io non ho più la voglia di rimettermi in gioco, perchè non vedo le basi per un possbile cambiamento come coppia. Le croci si fanno in due, il dialogo purtroppo è una cosa che ci manca, e io ho tirato finchè la corda si è rotta. Certo che gli dicevo cosa non andava, ma probabilmente non in modo decis0, che facesse intendere che stavo per mollare. O forse sì, ma lui non ha voluto vedere, mi sentivo trasparente ai suoi occhi. Pesavo 71kg e a suo dire ero cicciona e senza speranze, peso 56 ora, per 1m e75, 15 kg persi in meno di 4mesi e mai un complimento,mai un brava per la costanza, per l'impegno. Mai un grazie per occuparmi di lui, della nostra casa. Forse amare vuol dire non aspettarsi niente in cambio...ma quel niente è un macigno sul cuore.
Grazie a tutti per l'appoggio, ne ho e avrò bisogno
