ho letto il link postato da connie. In realtà, per quanto riguarda le promesse del rito cattolico, a me vanno bene. Non mi serve promettere secondo la parte non cattolica. Sono solo il sacramento dell'eucarestia e della confessione che mi mettono in crisi.Mercury ha scritto:
Avevo semplificato troppo, sorry... è che mi trovo nella stessa situazione e sono finita in un ginepraio.
Nemmeno io sono *atea*, semplicemente, nel tempo, la mia spiritualità si è un po' allontanata dalle formule del cattolicesimo romano con cui sono stata cresciuta. Per coerenza da circa 20 anni non mi accosto ai sacramenti (anch'io detesto le cose senza senso!) ma condivido gran parte dei valori cristiani. Diciamo che sono un'agnostica in cammino, anzi, ormai proprio sulla strada del protestantesimo.... vabè, è un discorso lungo e probabilmente non interessa a nessuno...
Però un conto è il senso religioso del singolo, e un altro le "regole" della comunità cattolica -che "formalmente" non ammette varianti personalizzate-.
L'idea più naturale per me era sposarsi in comune. Ma fortemente osteggiata dalla famiglia di Freddie.
Ok, faremo un rito misto, pensavo. Salta fuori che non è una variante del rito da concordare sul momento.
Ho parlato con un sacerdote (ed era anche uno in gamba) sia dei miei dubbi di fede sia dell'opportunità o meno di contrarre il matrimonio secondo i crismi cattolici. La sua risposta, molto umana in verità, è stata che non devo pretendere troppo dalla mia fede in Cristo... e che confessarmi e fare la comunione ogni tanto mi avrebbe fatto gran bene....![]()
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Uffa! Merc, ma alla fine come risolverai?