Re: scelta tra schiffini e alno

#32
Ciao Stefanenko
Ho letto con molto interesse i tuoi post. Certamente questo elogio dell'italianeità nel design non può che farmi piacere. Tuttavia, correggimi se sbaglio, mi pare che la vena creativa degli italiani negli ultimi 25 anni si sia un po' seccata. E noto che i designer di molte grandi ed importanti aziende del mobile italiane sono sempre più facilmente stranieri.
Ultima modifica di Solaria il 31/01/11 20:34, modificato 1 volta in totale.
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: scelta tra schiffini e alno

#34
Rispetto l'opinione di tutti...io da 20 anni tratto leicht,e per puntualità,serietà,meccanica dei componenti interni difficilmente sono comparabili.Poi è chiaro che ognuno la pensa a suo modo,e quindi la scelta alla fine è molto soggettiva e personale.La miglior cosa e vederle sul posto...non c'è nulla da nascondere.Per l'amico che chiedeva il negozio in liguria,il più vicino è a Ovada (al)siamo noi ,poi Torino,Milano.Se vuoi venire a vedere il prodotto ti aspetto volentieri per offrirti un caffè.Se puoi prima telefona, perchè spesso come domani sono a consegnare e quindi in negozio c'è un'altra persona oltre a mio padre.
Scusate se domani non posso rispondere perchè sono a consegnare a Genova....se avete qualche domanda ci sarò mercoledi'
Buona serata a tutti ,e buon proseguimento sul forum.

Re: scelta tra schiffini e alno

#37
A onor del vero bisogna dire che ad esempio Leicht fece una cucina laboratorio sul finire degli '80 che anticipava molte soluzioni che sono montate sulle cucine odierne
Immagine
Qualcuno interessato??? :wink:
la gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.

Re: scelta tra schiffini e alno

#38
linea domus ha scritto:
chabal ha scritto:
paul ha scritto: Insomma per montarle è più un'opera di falegnameria.

Sei un mito!
:wink:
Se sei capace si....
Per esempio gli zoccoli laterali più alti di qualche centimetro, da rifilare a seconda del livello...
la gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.

Re: scelta tra schiffini e alno

#39
paul ha scritto:A onor del vero bisogna dire che ad esempio Leicht fece una cucina laboratorio sul finire degli '80 che anticipava molte soluzioni che sono montate sulle cucine odierne

Qualcuno interessato??? :wink:

...cucina di rara bruttezza... che cacchio sono quei fianconi che vengono su sopra il top? :lol:
Pax tibi Marce

Re: scelta tra schiffini e alno

#41
linea domus ha scritto:
chabal ha scritto:
paul ha scritto: Insomma per montarle è più un'opera di falegnameria.

Sei un mito!
:wink:
Se sei capace si....
appunto!
io ho lavorato anni fa in uno showroom che vendeva altre cucine tedesche, di fascia più bassa certamente, che odiavo proporre o vendere perchè sinceramente mai a poi mai ne avrei messa una in casa mia :shock: erano decisamente brutte e i montatori dovevano praticamente costruirle a casa del cliente ... di quei pasticci :shock: :shock: :shock: ... dunque sono prevenuta... certo il prodotto di cui si parla qui è migliore però dovendo scegliere non avrei dubbi e sceglierei schiffini :wink:

Re: scelta tra schiffini e alno

#43
stephanenkov ha scritto:Quella che proponi e' una sfida interessante, l'ideale sarebbe di far quattro chiacchere di persona, altrimenti mi tocca scrivere un trattato :D , se vuoi all'indirizzo skype TANGRAMDESIGN senza spostarsi da casa si puo' anche fare una chiaccherata.
Cercando di strigere i concetti, distinguerei tra filosofia dei grandi marchi italiani e quelli tedeschi ricordando una frase di Renzo Piano "Siamo dei nani seduti sulle spalle di un gigante". Cosa voleva dire: Che chi opera in italia, chi ci e' nato, chi ci si e' formato, pur da piccolo uomo (o da impresa) sta appunto seduto sopra al piu' grande patrimonio storico artistico del pianeta (il gigante) e questo si riflette sulle scelte stilistiche e formali.
Per essere piu' chiari, cucine come la Cinqueterre, oppure Cina, ma anche tanti altri modelli di Boffi sono dei capisaldo planetari del modo stilistico di intendere la cucina, non lo stesso si puo' dire delle ditte d'oltralpe.
Con i grandi marchi italiani metti in casa un pezzo di storia, non solo un prodotto, ma anche cultura, di nuovo non lo stesso si puo' fare diversamente.
Poi, con tutto il rispetto per le qualita' tecniche delle tedesche, ma Schiffini produce la cucina con struttura alluminio, con cassettoni in alluminio e cristallo da 80 kg di portata, con ante in alluminio dia naturale che laccato, con misure di moduli di assoluta particolarita', vedi i cassettoni che di 15 in 15 cm. ti accompagnano fino a 210 cm.
La struttura della Schiffini puoi tenerla a bagno nelle acque del mar morto e tirarla fuori intatta dopo decenni, nulla deperisce ne arrugginisce. Nessun, ripeto nessun marchio al mondo compete con queste caratteristiche. Potrai trovare una guida piu' silenziosa, un accessorio unico (qui i tedeschi son piu' bravi), ma mai il mix di tecnica e cultura
che solo i grandi marchi italiani sono da sempre stati in grado di fare.
La tecnologia per concludere sara' rapidamente superata, questo vale per ogni tipo di prodotto, ma lo stile no, quello si puo solo imitare.
Uee uee Steph ... rallenta un attimo!! :lol: Ci sono altri nani, seduti su altri giganti! Basterebbe allontanarsi per un attimo dal nostro eurocentrismo e guardare ad Oriente ... Per quanto ami l'Italia, non me la sento certamente di affermare la sua assoluta supremazia artistico-culturale sull'arco dei secoli (e millenni)! Un po' di sana oggettività non guasta :wink: Senza scadere nella tentazione opposta, cioè l'esterofilia ad ogni costo. Comunque, rimanendo in Europa, sfatiamo una volta per tutte il mito dell'Italia come capostipite del design industriale!! E basta con 'sta panzana! Basterebbe citare il Bauhaus e, ancora prima, l'Arts and Crafts anglosassone. Non mi sembra proprio di leggere 'sti grandi nomi italiani, nelle grandi avanguardie europee (tra il XIX e la prima metà del XX Sec.) che hanno gettato le basi di quello che oggi indichiamo come "design" nella sua accezione più contemporanea.
Tra l'altro ti invito a leggere questo interessante articolo > http://www.mi.camcom.it/upload/file/339 ... Bosoni.pdf
Nessuno mette in dubbio quanto invece avvenuto dopo la fine della Seconda Guerra. Ma questa è Storia, tutto sommato, "recente". Recente e importante! Nessuno può negare l'ascesa e il successo del design italiano a partire dagli anni '50.
Vedi, noi in Italia siamo sempre stati bravi a riprendere, reinterpretare ... reinventare quanto ci sta attorno. Spesso lo abbiamo migliorato, tranne poi attribuirci anche il merito "degli antefatti"! La superbia dell'allievo quando supera il maestro ... sì, grazie al maestro però! E questo "grazie" spesso lo dimentichiamo! Poi non è mica detto che l'allievo continui a far prodigi ... :lol: E basta anche col luogo comune che mette la "tecnica" a Nord e la "cultura" o l'estro artistico a Sud!

Detto questo mi spiacerebbe se s'installasse, anche qui, quella sterile polemica Italia versus Germania, come avviene sui forum automobilistici. Alfa Romeo contro Audi o BMW ... la "fredda tecnica" tedesca contro il genio motoristico italiano e altre puttanate del genere. :lol: Come se ci fossero vincitori o vinti. Se poi la mettiamo sul design (tanto per rimanere in tema) ci sono esempi di grande design italiano fatto da tedeschi (i.e. Wolfgang Egger) ed esempi di design freddo e krukko fatto da italiani (i.e. Walter de Silva) ... e viceversa!
Se poi torniamo (almeno parzialmente) in topic, dirò che se scegli la Schiffini Mesa ... non ti porti dietro un pezzo di storia del design italiano, ma "semplicemente" (si fa per dire) l'ottimo progetto di un designer svizzero dei giorni nostri. Questo per dire quanto valgano talvolta i grandi proclami. Un po' retorici ... nevvero? :wink:
Tra l'altro reputo la "form1000" di Poggenpohl non meno iconica e "storica" della leggendaria "Prima" di Schiffini! Se andiamo agli anni '80, ad esempio, reputo l'apporto di Antonio Citterio per Boffi non meno importante e (ancora una volta) "storico" rispetto a quello di Otl Aicher per Bulthaup. Tanto per fare qualche esempio ... . Quindi attenzione, prima di affermare in maniera assoluta e disinvolta che i prodotti italiani sono "dei capisaldo planetari del modo stilistico di intendere la cucina, non lo stesso si puo' dire delle ditte d'oltralpe" !! Cominciamo a distinguere tra marchio e marchio intanto! Va bene sventolare il Tricolore, ma con un po' di modestia. :wink:

Tutta 'sta pappardella per dire che è meglio lasciar perdere gli argomenti emozionali ed affidarsi solo ed esclusivamente ai fatti. E se i fatti indicano nella Schiffini la scelta vincente, tanto meglio, altrimenti si guarda altrove ... anche in Germania, se il prodotto è migliore o più si avvicina alle richieste del cliente. Sai, anche comprando un pacco di pasta Buitoni, ti porti a casa un pezzo di gloriosa storia italiana risalente al 1827: in realtà stai comprando un prodotto che sottostà a precise direttive industriali della Nestlè!! :lol: Quindi attenzione ... :mrgreen: Sempre meglio controllare i fatti, oggi e adesso, non nel passato!

Re: scelta tra schiffini e alno

#45
qsecofr ha scritto:che cacchio sono quei fianconi che vengono su sopra il top? :lol:
Blocco cottura e blocco lavello sono isolati e avanzati per un primordiale accenno di canale attrezzato che si trova sul retro, con tanto di vaschette inox e contenitori vari (do you remember Valcucine?).
Quindi una cucina grande come questa (circa 4x4) in realtà è fatta a blocchi che consentono in qualche modo di ricomporla in modi diversi. Stiamo parlando di una cucina del 1986 circa. I cassetti hanno già le sponde in vetro corazzato, profilo interno antipolvere. Nella parte inferiore dei blocchi la sagoma è sgusciata per evitare di battere contro il bordo con il collo del piede e nasconde dei grandi contenitori.
la gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.