dvd85 ha scritto:Interessante quest'argomento. E quanto durerebbero i lavori tra la demolizione e la ricostruzione? Perchè uno nel frattempo si deve cercare un altro alloggio. Per caso sapete se c'è una legge dove obbliga il condominio a ristrutturare il palazzo dopo x anni? Io abito in una palazzina degli anni '60,e vorrei fare i lavori al palazzo perché ho dei problemi di condensa (vedi
http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... 22&t=91155) e non sono stati mai fatti. Nessuno nel palazzo è intenzionato a fare i lavori di ristrutturazione.
in caso di seri problemi sofferti anche solo da un inquilino per cause riconducibili alla scarsa manutenzione del fabbricato, l'amministratore di condominio è obbligato a far realizzare quelle opere che sono necessarie al ripristino della condizione di salubrità. Ovviamente l'assemblea poi deciderà a chi affidare i lavori ed in che tempi, comunque il concetto è che se c'è un problema che deriva da un impianto o un'altro dettaglio del fabbricato condominiale, e se questo problema va ad influire sulla tua possibilità (se c'è muffa significa che l'aria non è salubre) di godere del tuo bene (la casa), allora il condominio è obbligato a porvi rimedio.
in genere i lavori di demolizione e ricostruzione integrale durano da uno a due anni: è chiaro che in caso di demolizione di un condominio bisognerebbe anzitutto risolvere il problema logistico degli alloggi temporanei per i residenti. In ogni caso, in un contratto di demolizione e ricostruzione bisogna definire per bene i tempi di realizzazione e imporre delle severe penali in caso di sforamento dei termini di consegna.
Solaria è vero che le case del meridione hanno bisogno di meno energia in inverno per essere riscaldate, ma è anche vero che hanno maggiore bisogno di energia in estate per essere raffrescate: un buon livello di coibentazione termica agisce in entrambi gli scenari, riducendo il fabbisogno di energia durante tutto l'arco dell'anno. Come scrivevo due paragrafi sopra, se nel condominio ci sono delle parti ammalorate che mettono in pericolo l'incolumità dei passanti, l'amministratore è obbligato ad imporre dei lavori per la messa in sicurezza dello stabile.
ci sono diversi modi per riciclare gli scarti provenienti dalla demolizione: il calcestruzzo addirittura può essere macinato nuovamente e, se reimpastato con l'acqua, sviluppa un nuovo processo di indurimento (producendo comunque un elemento con prestazioni meccaniche inferiori all'originale, ma comunque buone) che può quindi essere usato per le platee di sottofondazione o altri elementi strutturali con un ruolo strutturale secondario. Tutti gli altri inerti non nocivi possono essere usati per riempire cave o essere reimpiegati nell'edilizia stessa (se sono inerti come calcinacci di pareti - i cui componenti sono in genere di origine naturale - , non creano nessun danno all'ambiente se sotterrati). è chiaro che in una demolizione l'impatto abientale non è mai zero, ma bisogna valutare qual'è l'impatto ambientale del mantenere in piedi un edificio che divora energia giorno dopo giorno, in un era in cui l'energia diventa sempre più preziosa (e più cara).