Dove cercare l'amianto del palazzi ?

#1
Ciao a tutti
Vorrei sapere dove è da ricercare l'amianto nei palazzi anni 60-70 :?: In quali parti del palazzo :?: Che aspetto ha ,a parte il tetto ondulato di eternit che tutti conosciamo.E' presente sotto altre forme poco conosciute :?:
Grazie
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: Dove cercare l'amianto del palazzi ?

#2
-come materiale spruzzato per il rivestimento (ad es. di strutture metalliche, travature) per aumentare la resistenza al fuoco
-nelle coperture sotto forma di lastre piane o ondulate, tubazioni e serbatoi, canne fumarie, ecc.. in cui l'amianto è stato inglobato nel cemento per formare il cemento-amianto (eternit)
-come elementi prefabbricati sia sottoforma di cemento-amianto (tubazioni per acquedotti, fognature, lastre e fogli) sia di amianto friabile
-nella preparazione e posa in opera di intonaci con impasti spruzzati e/o applicati a cazzuola
-nei pannelli per controsoffittature
-nei pavimenti costituiti da vinil-amianto in cui tale materiale è mescolato a polimeri
come sottofondo di pavimenti in linoleum

http://www.assoamianto.it/utilizzo_dell.htm

Re: Dove cercare l'amianto del palazzi ?

#3
Grazie Maha
Mi interessa soprattutto il parere dei tecnici, di chi ha esperienza sul campo. E' inoltre importante sapere dove si può rimuovere senza demolire tutto il palazzo. Ed infine se ci sono parti del palazzo dove è più pericoloso ed altre meno.
Grazie
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: Dove cercare l'amianto del palazzi ?

#5
i casi più frequenti in cui ho trovato cemento-amianto sono:

- nelle coperture, in lastre ondulate ma non solo, tipicamente di strutture costruite in precario (coperture di verande più o meno abusive; coperture di casottini o locali tecnici costruiti posteriormente all'ultimazione del fabbricato) ma anche come copertura vera e propria del fabbricato stesso
- nelle canne fumarie, nelle canne di ventilazione di bagni e cucine, generalmente "murate" all'interno delle tramezzature
- in forma praticamente "di matassa filiforme" e solo parzialmente aggregata con un materiale più rigido per produrre l'isolamento delle tubazioni del riscaldamento condominiale (l'amianto sortisce un po l'effetto della lana di roccia). Attenzione: in questa configurazione è davvero pericolosissimo, perchè le fibre di amianto sono direttamente esposte all'aria
- nei cassoni dell'acqua condominiali e più in generale molto spesso nei vasi d'espansione dei riscaldamenti condominiali
- come pannellature rigide costituenti le pareti di casotti più o meno abusivi, in genere costituiti da una struttura metallica portante
- come sottofondazione di pavimentazioni industriali o di locali per ufficio, sempre in lastre (condizione molto pericolosa, perché le lastre sono soggette al logoramento per calpestio, se si consuma il pavimento - tipicamente in gomma - che a lungo andare fa scoprire la fibra)

di cemento amianto venivano costituiti anche altri oggetti dell'edilizia, come per esempio le tubazioni di scarico (le condotte principali, mai le secondarie) e i pozzetti di raccolta acque reflue, ma non mi sono mai capitati (in genere, quantomeno a Roma, si è sempre preferita la ghisa per le condotte principali e il piombo per le secondarie, e poi si è passati direttamente al pvc).

La conformazione tipica del cemento-amianto è in lastre di massimo 2 cm di spessore (più tipicamente 1cm), di colore grigio chiaro maculato. "bussandolo", suona in modo abbastanza tipico, una sorta di via di mezzo tra una lastra di legno e una di calcestruzzo armato. Se ha già dei punti lacerati, si può riconoscere dalla struttura ovviamente fibrosa del composto, fibre che generalmente appaiono di colore bianco o giallo paglierino. Raramente si sono impiegate filature nere, ma anch'esse appartengono alla categoria. Intorno agli anni 60 cmq si sono prodotte delle lastre di cemento amianto con filamenti neri e molto più radi dell'amianto "normale", che contenevano una quantità di fibre minerali molto inferiore - ma comunque pericolose - rispetto al cemento-amianto "tradizionale".

Se lo trovi nelle coperture o come pareti di casotti, allora conviene quasi sempre rimuoverlo, anche perché la rimozione in questi casi costa talmente poco di più dell'incapsulamento che conviene sempre la cosa più drastica. L'incapsulamento rende comunque il composto interte, anche se dovesse subire danni in futuro (i prodotti intertizzanti infatti penetrano nel materiale), ma è sempre bene evitare di grattarlo, bucarlo o lavorarlo dopo il trattamento. In altri contesti invece può convenire l'incapsulamento. Nel caso in cui il composto appaia in forma di lana libera, esistono delle schiume poliuretaniche specifiche che lo "incapsulano" per bene, anche se sarebbe sempre meglio l'asportazione fin dove possibile.

Le canne fumarie ed eventualmente le condotte di scarico sono le parti che più difficilmente possono essere sostituite senza intervenire su tutto l'edificio, sventrando anche parti spesso già dense di impianti e di arredi (come le cucine, nel caso delle canne fumarie), quindi generalmente conviene lasciarle dove sono, anche perché finchè stanno "chiuse" dentro un cavedio murario sono davvero innocue: il fumo ed il calore infatti non danneggia l'eternit.
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