Quello che e' veramente strano e' la "forma" del contratto:
Quando si cita in un contratto"Caparra" si intende che sia l'acquirente sia il venditore non sono vincolati a portare sino in fondo la transazione; se l'acquirente si tira indietro perde la caparra, se e' il venditore a tirarasi indietro deve pagare all'acqirente il doppio della caparra ricevuta.
Quando si vende con l'"Acconto" e' diverso, l'acconto e' una parte del pagamento del tutto ed in linea teorica non e' possibile per nesuna delle due parti recedere. In pratica pero', di solito le parti si mettono daccordo e se e' l'acquirente a recedere dovrebbe pagare almeno le spese vive sostenute dal venditore, se le due parti sono due aziende, oltre alle spese vive spesso viene riconosciuto il "mancato guadagno". Se a recedere e' il venditore e questo ha ricevuto un acconto, l'aquirente oltre alla restituzione dell'acconto versato puo' chiedere i danni al venditore, nonche' gli interessi legali sulla cifra dell'acconto per il tempo dovuto.
La formula della caparra di solito e' utilizzata per beni disponibili ( ad es. se si vende un prodotto in mostra), cosi' che in caso di recesso da parte del cliente, il venditore trattiene la caparra e non deve affrontare spese di acquisto. Quando al contrario il bene non e' disponibile e per completare la transazione il venditore deve affrontare delle spese, da che mondo e' mondo l'unico modo di proteggersi (per il venditore) e' di vendere con la formula del' acconto, che vincola l'acquirente a portare a termine la transazione ed in caso di recesso protegge rispetto al pagamento delle spese vive. In giudizio, se il contratto e' chiaro, l'acquirente si vedra' al 99,99% costretto a ritirare il bene ed a pagare quanto dovuto.
Ora mi domando: Perche' un negozio vende con la formula della caparra un bene che deve acquistare????
Mi piacerebbe saperlo dal rappresentante della ditta venditrice!
Dal punto di vista giuridico e' un suicidio!!!
Bisognerebbe leggere bene il contratto, ma se l'acquirente vuole recedere, in questo caso specifico direi che perde la caparra ma non e' assolutamente tenuto a risarcire in altro modo il venditore, neanche se la merce fosse stata gia' acquistata dal venditore
Re: Recedere dal contratto per una cucina
#17Infatti, è la prima cosa da fare.stephanenkov ha scritto:-cut-
Bisognerebbe leggere bene il contratto,
Se si tratta di caparra confirmatoria la vedo dura questa affermazione...stephanenkov ha scritto: ma se l'acquirente vuole recedere, in questo caso specifico direi che perde la caparra ma non e' assolutamente tenuto a risarcire in altro modo il venditore, neanche se la merce fosse stata gia' acquistata dal venditore
L'amarezza della bassa qualità permane a lungo dopo aver dimenticato la dolcezza del basso prezzo.
Re: Recedere dal contratto per una cucina
#18La caparra sempre caparra resta, il termine "confirmatoria" non la trasforma in "acconto".
La caparra confirmatoria, regolata dall'art. 1385 del codice civile,
Dice infatti il codice che «Se la parte che ha dato la caparra è inadempiente, l'altra può recedere dal contratto, ritenendo la caparra; se inadempiente è invece la parte che l'ha ricevuta, l'altra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra. Se però la parte che non è inadempiente preferisce domandare la esecuzione o la risoluzione del contratto, il risarcimento del danno è regolato dalle norme generali» (art. 1385 c. 2).
Si noti che la dazione di caparra deve essere esplicitamente dichiarata: la norma nel suo primo comma sottolinea infatti che quanto versato deve essere dato "a titolo di caparra", escludendosi pertanto che possa desumersi o dedursi la natura di caparra da altre circostanze non espresse.
Questa caparra si chiama confirmatoria poiché in passato costituiva mezzo di prova della formazione del contratto e dunque "confermava" la sua esistenza. Il nome resta, malgrado oggi i mezzi di prova dell'esistenza del contratto siano tali e tanti da renderla non più così centrale, anzi marginale, nella verifica probatoria.
La caparra confirmatoria, regolata dall'art. 1385 del codice civile,
Dice infatti il codice che «Se la parte che ha dato la caparra è inadempiente, l'altra può recedere dal contratto, ritenendo la caparra; se inadempiente è invece la parte che l'ha ricevuta, l'altra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra. Se però la parte che non è inadempiente preferisce domandare la esecuzione o la risoluzione del contratto, il risarcimento del danno è regolato dalle norme generali» (art. 1385 c. 2).
Si noti che la dazione di caparra deve essere esplicitamente dichiarata: la norma nel suo primo comma sottolinea infatti che quanto versato deve essere dato "a titolo di caparra", escludendosi pertanto che possa desumersi o dedursi la natura di caparra da altre circostanze non espresse.
Questa caparra si chiama confirmatoria poiché in passato costituiva mezzo di prova della formazione del contratto e dunque "confermava" la sua esistenza. Il nome resta, malgrado oggi i mezzi di prova dell'esistenza del contratto siano tali e tanti da renderla non più così centrale, anzi marginale, nella verifica probatoria.
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Re: Recedere dal contratto per una cucina
#19Azz!
E la caparra penitenziale allora cos'è?
Occhio, c'è una bella differenza fra le due.
Comunque, prima di fare supposizioni andrebbe letto cosa c'è scritto sul contratto (compreso postille e scritte in piccolo).
E la caparra penitenziale allora cos'è?
Occhio, c'è una bella differenza fra le due.
Comunque, prima di fare supposizioni andrebbe letto cosa c'è scritto sul contratto (compreso postille e scritte in piccolo).
L'amarezza della bassa qualità permane a lungo dopo aver dimenticato la dolcezza del basso prezzo.
Re: Recedere dal contratto per una cucina
#20Ecco anche la penitenziale:
La caparra penitenziale, regolata dall'art. 1386 del codice civile, contiene in sé la funzione di corrispettivo del recesso Dice infatti il codice che «Se nel contratto è stipulato il diritto di recesso per una o per entrambe le parti, la caparra ha la sola funzione di corrispettivo del recesso. In questo caso il recedente perde la caparra o deve restituire il doppio di quella che ha ricevuta.»
Il nome non deriva, come potrebbe sembrare, da una "pena" da scontare, bensì dallo ius poenitendi, diritto di pentirsi di aver sottoscritto il contratto, e configura il prezzo per l'esercizio di questo diritto.
La caparra penitenziale, regolata dall'art. 1386 del codice civile, contiene in sé la funzione di corrispettivo del recesso Dice infatti il codice che «Se nel contratto è stipulato il diritto di recesso per una o per entrambe le parti, la caparra ha la sola funzione di corrispettivo del recesso. In questo caso il recedente perde la caparra o deve restituire il doppio di quella che ha ricevuta.»
Il nome non deriva, come potrebbe sembrare, da una "pena" da scontare, bensì dallo ius poenitendi, diritto di pentirsi di aver sottoscritto il contratto, e configura il prezzo per l'esercizio di questo diritto.
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Re: Recedere dal contratto per una cucina
#21Buongiorno, sono Mauro Navilli, Casacosì concessionario Asta del Mobile.
In merito ad una nostra " fantomatica " richiesta di un forzato acquisto di merci per un importo di euro 2.000/2.500 €, intanto non abbiamo neanche maturato la certezza che sia stata formulata in questi termini; intanto, come già ho scritto in precedenza, una forzatura di questo tipo non è realizzabile; in ogni caso però rientrerebbe comunque, come già Vi ho comunicato, in una operazione di carattere prettamente commerciale tesa a difendere, parzialmente, un regolare contratto.
Mi permetta Sig. Steve 1973 ma perchè la giudica " grave , sarebbe una semplice proposta alla quale altrettanto semplicemente si può dire di no. Non ci siamo mica mai sentiti maltrattati od offesi in quelle occasioni, tante, in cui i ns. cari ed affezionati clienti ci hanno chiesto sconti indecenti! Abbiamo semplicemente sorriso e detto di no.
In ogni caso, si immagini, che prima ancora che il nostro ufficio pubbliche relazioni ci informasse su quanto riportato sul Vostro spett.le Forum, il Sig. Max223, aveva già contattato il ns. responsabile di negozio telefonicamente, per poi arrivare a formalizzare di persona un accordo che prevedeva di trasformare la somma versata in un buono acquisto.
Questo è accaduto, per essere precisi e diretti, perchè, al contatto personale, le ragioni addotte dal ns. cliente per giustificare il malaugurato, per noi, annullo di un contratto importante, ci sono sembrate veritiere.
L'occasione ci è gradita per porgere i ns. più distinti saluti. Mauro Navilli
In merito ad una nostra " fantomatica " richiesta di un forzato acquisto di merci per un importo di euro 2.000/2.500 €, intanto non abbiamo neanche maturato la certezza che sia stata formulata in questi termini; intanto, come già ho scritto in precedenza, una forzatura di questo tipo non è realizzabile; in ogni caso però rientrerebbe comunque, come già Vi ho comunicato, in una operazione di carattere prettamente commerciale tesa a difendere, parzialmente, un regolare contratto.
Mi permetta Sig. Steve 1973 ma perchè la giudica " grave , sarebbe una semplice proposta alla quale altrettanto semplicemente si può dire di no. Non ci siamo mica mai sentiti maltrattati od offesi in quelle occasioni, tante, in cui i ns. cari ed affezionati clienti ci hanno chiesto sconti indecenti! Abbiamo semplicemente sorriso e detto di no.
In ogni caso, si immagini, che prima ancora che il nostro ufficio pubbliche relazioni ci informasse su quanto riportato sul Vostro spett.le Forum, il Sig. Max223, aveva già contattato il ns. responsabile di negozio telefonicamente, per poi arrivare a formalizzare di persona un accordo che prevedeva di trasformare la somma versata in un buono acquisto.
Questo è accaduto, per essere precisi e diretti, perchè, al contatto personale, le ragioni addotte dal ns. cliente per giustificare il malaugurato, per noi, annullo di un contratto importante, ci sono sembrate veritiere.
L'occasione ci è gradita per porgere i ns. più distinti saluti. Mauro Navilli
Re: Recedere dal contratto per una cucina
#22ciao Mauro,Asta del Mobile ha scritto: (...)
In merito ad una nostra " fantomatica " richiesta di un forzato acquisto di merci per un importo di euro 2.000/2.500
(...)
Non ci siamo mica mai sentiti maltrattati od offesi in quelle occasioni, tante, in cui i ns. cari ed affezionati clienti ci hanno chiesto sconti indecenti! Abbiamo semplicemente sorriso e detto di no.
(...)
quindi il buon Max223 basta che semplicemente faccia un sorriso e dica di no alla fantomatica richiesta dei 2mila euro. ho capito bene?
e per la caparra???
"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori"
Re: Recedere dal contratto per una cucina
#23Se leggi mene la caparra sembra essere stata trasformata in un buono acquisto!
Re: Recedere dal contratto per una cucina
#24ehm... sembra?cecchigti ha scritto:Se leggi mene la caparra sembra essere stata trasformata in un buono acquisto!
"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori"
Re: Recedere dal contratto per una cucina
#25Fregatura??max223 ha scritto:Esatto mi sono preso la fregatura dall' Asta del Mobile
E' proprio strano questo forum, lasciatemelo dire ...
Basta un ritardo di qualche gg in una consegna di una cucina o un'anta sbeccata o uno zoccolo con taglio a vista per la lavastoviglie per far partire un milione di post negativi su rivenditori e produttori di mobili.
Qualcuno di questi "segnalatori di guai del forum" ha addirittura l'ardire di pensare che siccome nel proprio SINGOLO caso è successo un problema, allora IL RIVENDITORE (che magari oltre a quella vendita ne fà centinaia di altre con soddisfazione completa dei clienti) o il PRODUTTORE (che magari oltre a quella cucina prodotta ne produce migliaia con soddisfazione completa dei propri rivenditori) sono incapaci completi.
... e quando un utente scrive di aver FIRMATO UN CONTRATTO e versato un ACCONTO/CAPARRA (chiamatelo come cavolo vi pare, è la sostanza che conta) a un rivenditore IMPEGNANDOSI nell'acquisto di un bene, allora è il rivenditore a passare dalla parte del cattivo perchè chiede riscontro dell'impegno????
Non, ci posso credere ...
Mi dispiace caro Max223, ma per conto mio la fregatura te la sei data da solo, di certo non te l'ha data Asta del Mobile, dovresti ri-guardare il modo in cui gestisci le tue cose perchè non è assolutamente lecito "pretendere" dopo aver firmato un contratto ed essersi impegnati formalmente!
Se Asta del Mobile ti permetterà di recuperare i soldi della caparra con un buono è meglio che li ringrazi e la prossima volta prima di firmare un contratto riflettici bene ...
Frigoriferi, CAPPE, schienali cucina, pannelli d'arredo, ante, TUTTO DECORATO E/O VERNICIATO anche PERSONALIZZATO!
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Re: Recedere dal contratto per una cucina
#26coolors ha scritto: Mi dispiace caro Max223, ma per conto mio la fregatura te la sei data da solo, di certo non te l'ha data Asta del Mobile, dovresti ri-guardare il modo in cui gestisci le tue cose perchè non è assolutamente lecito "pretendere" dopo aver firmato un contratto ed essersi impegnati formalmente!
beh su questo non ci sono dubbi... tutta la solidarietà... ma è la verità...
ora però vediamo come andrà a finire!
"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori"
Re: Recedere dal contratto per una cucina
#27paul ha scritto:Mi meraviglia sempre questo genere di notizie. Ma comprare in un bel classico e tradizionale di mobili no, eh???
Mi meraviglia la tua meraviglia per diversi motivi:
1. Conosco TANTI (non tutti, ovviamente) rivenditori di mobili che piuttosto che mollare il cliente e ridare i soldi della caparra al cliente si sarebbero tolti un RENE!
Questa favola dei rivenditori di mobili tutti benefattori, professionisti, seri mi fa davvero sorridere...
2. Asta del mobile NON e' un finto grossista NE' un finto consorzio del mobile ma una grossa realta' (GDO) di rivendita di mobili di Piemonte e Liguria.
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Re: Recedere dal contratto per una cucina
#28Premesso che non conosco Asta del Mobile (ma come dice Q il nome sicuramente indica un certo tipo di negozio), che ammiro nella persona del Direttore per essere intervenuto direttamente, non mi sono permesso di dire nulla contro questa azienda. La mia prima espressione, del tutto generica e in generale, è stata che ci sono in giro tipi strani dall'una e dall'altra parte e ho anche chiesto scusa per l'ironia-sarcasmo sulla faciloneria con cui alcuni effettuano gli acquisti, "sfottendo" max223 e non Asta del mobile.coolors ha scritto:2. Asta del mobile NON e' un finto grossista NE' un finto consorzio del mobile ma una grossa realta' (GDO) di rivendita di mobili di Piemonte e Liguria.[/color]
Credo che comunque l'equivoco venga da una non chiara esposizione dei fatti.
1-il cliente versa una caparra per l'acquisto di una cucina ancora de definire (questo, caro coolors, è quello che ritengo insopportabile)
2-Il cliente per motivi suoi non può ritirare la cucina e vuole rescindere il contratto.
3- AdM propone di acquistare (anche successivamente con un buono di acquisto) merce per 2000/2500 euro.
Se questo serve a non far perdere la caparra al cliente mi sta bene, diciamo che hanno fatto l'affare tutti e due
Il sottoscritto pochi mesi fa, e diversi amici del forum ne sono stati testimoni, ha consegnato a 100km di distanza un trittico tutto in pelle diciamo molto importante ma con un forte sconto perchè difficile. Dopo 10/15 giorni il cliente chiama dicendo che ci sono dei graffi nella parte bassa della schiena del mobile che è anche in pelle. Io sfiderei chiunque di voi ad andare a cercarli appositamente in quella posizione. L'unica è che hanno spostato il mobile, avevano ancora operai in camera da letto, e hanno fatto il danno. Ma non hanno chiesto il ripristino (peraltro impossibile): o un forte abbattimento di prezzo o il ritiro. In pratica stavano speculando. Il sottoscritto ha mandato a ritirare tutto restituendo l'importo COMPLETO al cliente. Avrei potuto ritirare e dire che gli facevo un buono ma ho preferito togliermeli di torno...coolors ha scritto: 1. Conosco TANTI (non tutti, ovviamente) rivenditori di mobili che piuttosto che mollare il cliente e ridare i soldi della caparra al cliente si sarebbero tolti un RENE!
Questa favola dei rivenditori di mobili tutti benefattori, professionisti, seri mi fa davvero sorridere...
la gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.
Re: Recedere dal contratto per una cucina
#29Confermo qualora ce ne fosse bisogno e sottoscrivo in toto paul
L'Ottocento - Stosa - Minimal Cucine
Ripariamo cucine a gas...a domicilio
Ripariamo cucine a gas...a domicilio
Re: Recedere dal contratto per una cucina
#30Confermo che questo tipo di esperienza è capitata anche a noi, non tutti i clienti sono seri ed integerrimi!
Snaidero Arrex S.Giacomo Caccaro