Solaria ha scritto:Guarda Stefanenko io non sono sconfortata, ci sono ben altri problemi nella vita per cui essere sconfortati che un lavello macchiato.
Trovo però vergognoso che una ditta ti venda a 1000 euro un normale lavello monovasca con sgocciolatoio in acciaio che dopo soli 3 mesi, dicasi 3 mesi, si macchia con macchie color ruggine indelebili. Che siano ruggine o altro poco importa.Quello che importa è che non vanno via nè con la pasta franke nè con la crema franke nè con quello che tu chiami olio di gomito e spugnetta abrasiva.
Ne sconsiglio vivamente l'acquisto. Il punto è che se il problema risiede nelle impurità di un materiale riciclato non è facile che si trovi di meglio in commercio.
L'acciaio del PC miele è sicuramente migliore e non si è macchiato.
WIKIPEDIA ha scritto:La resistenza alla corrosione dell’acciaio inox può essere messa in pericolo dalla contaminazione ferrosa derivante da particelle provenienti da operazioni di taglio, rettifica e saldatura dell’acciaio al carbonio.
La presenza di contaminazioni sulle superfici del metallo, oltre a creare un difetto estetico può dar luogo ad inneschi di corrosione localizzata (pitting), anche solo a contatto con aria, pregiudicando la giusta condizione di passività nel tempo.
Infatti, le particelle di ferro che si depositano sulla superficie dell'acciaio inox, ad esempio a causa di spruzzi di saldatura di componenti di acciaio al carbonio, si ossidano molto velocemente formando la ruggine, anche solo in presenza dell'umidità atmosferica, causando un'antiestetica macchiatura della superficie, che in alcuni casi, ostacolando il fenomeno di naturale passivazione dell'acciaio inox, può evolvere in fenomeni di pitting.
Per questa ragione la lavorazione dell’acciaio al carbonio e quella dell’acciaio inossidabile devono avvenire in due zone distinte e separate.
Inoltre, gli attrezzi manuali (es. spazzole) e i macchinari utilizzati (es. presse), non devono contenere acciaio al carbonio e devono essere puliti in maniera approfondita quando si passa dall’acciaio al carbonio all’acciaio inossidabile.
Le lavorazioni di taglio, saldatura o sabbiatura non deve essere fatta con elementi contenenti acciaio al carbonio (es. dischi abrasivi, elettrodi, graniglia).
Per lo stesso motivo, nello stoccaggio e nella movimentazione dell’acciaio inossidabile, deve essere evitato qualsiasi contatto con attrezzi di acciaio al carbonio, ad esempio forche di elevatori, catene, scaffalature, ecc.
Per verificare la avvenuta contaminazione esistono appositi test.
Una volta contaminato l'acciaio inox, può esserne effettuata la decontaminazione mediante trattamento con specifiche paste passivanti a base di acido fosforico o nitrico.
Per rimuovere qualunque traccia di soluzione acida e contaminanti disciolti si dovrà risciacquare l'acciaio con acqua deionizzata e asciugare la parte pulita.
In questo caso è necessario trattare l’intera superficie inox, per evitare l’effetto "a chiazze".
Gli stessi prodotti possono essere utilizzati nel caso di ossidazione dovuta ad un'elevata esposizione ad agenti corrosivi quali la salsedine.
La contaminazione ferrosa è quella più ricorrente sugli acciai inox, ma si possono comunque verificare fenomeni di contaminazione da altri metalli non ferrosi, come alluminio, rame, piombo, ecc.
Le modalità per eliminare le tracce contaminanti sono le stesse consigliate per le tracce ferrose.
Leggendo su wikipedia sembra di capire (ma non sono un esperto di acciai) che l'acciaio inossidabile deve subire una naturale ossidazione della componente cromo per essere tale. Fintanto che l'acciaio non matura non si ha ne una protezione totale ne l'aspetto definitivo del prodotto.
Assunto che ci sono delle lavorazioni contaminanti che potrebbero danneggiare l'acciaio (esempio saldature) ed assunto che un lavello da 1000 euro probabilmente è un lavello saldato ma altresì assunto che franke sappia fare il suo lavoro io ipotizzo che i lavelli Solaria-like si macchiano perchè:
1) vengono trattati con oli o addirittura vernici che forse (è sempre una mia ipotesi) rallentano la normale ossidazione cromica e pertanto l'acciaio appena consegnato non è ancora "maturo" e quindi se esposto a normale acqua ferrugginosa dopo alcune pulizie (che tolgono lo strato protettivo in olii o vernici) tendono a macchiarsi
2) vengono consegnati da franke con un aspetto che non è comunque quello reale definitivo in quanto nuovi di stecca e pieni di agenti lubrificanti o vernici protettive che dopo breve sono destinate a svanire.
3) le pagliette abrasive (...la solita spugna verde a base di corindone presente su tutte le case...) abradono la superficie togliendo inevitabilmente la patina di ossido di cromo che protegge l'acciaio esponendolo per qualche tempo, fintanto che il cromo non si ri-ossida, ai sopra menzionati problemi.
... comunque assumendo wiki per bibbia sembra che basti la pasta "franke di turno" o dell'acido fluoridrico (normalmente so che lo stesso acido lo si usa anche per togliere le macchie di ruggine dai vestiti: però non so se va bene uguale per l'acciaio)
comunque IMHO l'unico vero problema è che la gente ha aspettative differenti da 20 anni fa e si aspetta l'acciaio splendido splendente come appena portato a casa... ma un lavello non è un lingottino di platino conservato in un cavò e non può rimanere lucido uguale.
L'ho tirata fuori io la cosa del ferro riciclato perchè me l'hanno riferita dei produttori di elementi cromati ma non scaglierei la pietra verso questa cosa... il ferro è il materiale di gran lunga più riciclato al mondo da sempre: lo si ricicla dall'età del ferro...per me è una questione di testa della gente...vorrei andare a vedere l'arco di Saint Louis a vedere se è proprio tutto senza manco una macchia...
circa la fragranite io sono pressochè l'unico che è riuscito a farla fuori.