realexa ha scritto:io capisco il ragionamento di Kia anche perchè l'ho vissuto in prima persona: famiglia monoreddito (statale) che ha cresciuto due figlie. Io mi sono laureata. Mia sorella no ma perchè aveva voglia di lavorare.
Anche io il passo lo farei se fosse solo per limitarsi all'indispensabile. I sacrifici non mi fanno paura e rinunciare al superfluo o al lusso lo trovo un dovere. Però quello che mi angoscia è che oggi anche l'indispensabile è un lusso. penso alla scuola e all'università. L'idea di non potermi permettere di mandare un figlio all'università mi mette in crisi
Anche noi ne stiamo discutendo in questo periodo. Io cerco di essere più positiva perchè faccio il ragionamento di Kia, ossia ce la fanno tutti, perchè non ce la dovremmo fare anche noi??Mio marito invece è piuttosto pessimista e in fondo, non ha tutti i torti.
Ora che di figlia ne ho una arrivo a giugno con un saldo in banca in continuo ribasso senza spendacciare (ossia pochissime uscite a cena, no shopping, no vacanze a parte quelle estive rigorosamente i primi di luglio e al risparmio, ossia appartamento meno caro trovato) e mi ritrovo a respirare con il rimborso 730 e con le tredicesime a dicembre, mi chiedo come potremmo fare con 2, non tanto quando sono piccoli, ma quando cresceranno. Non so davvero come facciano le persone che hanno un reddito, forse hanno meno spese, o forse non siamo capaci noi di gestire.
A settembre Rebecca andrà al nido comunale e pur essendo 2 statali con mutuo siamo in fascia massima, pagheremo 310 euro fino alle 13.30..e per fortuna che ho i nonni...non potrò più mandarla in piscina, mi dispiace tanto, ma a livello formativo preferisco mandarla al nido...insomma c'è da scegliere, con 2 non avrei neanche l'imbarazzo della scelta certamente!
Rebecca non ha nulla di firmato, ha un paio di scarpe per stagione (2 se regalate) prese all'outlet nel periodo del 30 % di sconto, come tutti gli altri vestiti.Insomma qui non si parla di vizi, ma proprio di base
Però anche io vorrei tanto un secondo figlio, e anche io come tempistica avevo pensato ai 3-4 anni di differenza, un pò per questioni economiche ed un pò organizzative.