Re: La crisi nel settore cucine

#137
Ciao Cla, pensando all'intervento poco felice di Lietta e alla mia esperienza personale, mi sono ricorda che se non avessi preso la cucina che ho poi scelto l'opzione alternativa era la Demodè vista in uno showroom casualmente dove ero andata per un preventivo Val, era davvero imboscata, ma ci ha fatto un'ottima impressione e abbiamo chiesto il preventivo anche per questa.

Insomma è un prodotto inferiore alla Val e più economico, ma lo abbiamo valutato come molto superiore rispetto a cucine medie di stesso costo visionate in giro

Dunque mettere in evidenza progetti con la Demodè potrebbe essere una buona strada proporre ottimi prodotti a buon prezzo.

Purtroppo la Demodè rimane molto defilata e pochi la conoscono nelle sue potenzialità reali e concrete
ristrutturazione in progress http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... 26&t=99763" onclick="window.open(this.href);return false;

Re: La crisi nel settore cucine

#139
In effetti l'intervento di Lietta lo vedo poco felice, immotivato ed autolesionista.
Tornando al discorso crisi settore cucina il discorso non può prescindere dai dati di vendita degli artigiani più o meno grandi. Bisogna vedere se il calo è uguale a quello del settore industriale o più basso perchè altrimenti le linee di intervento del settore industriale devono essere diverse.
Ultima modifica di Solaria il 19/09/12 12:10, modificato 1 volta in totale.
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: La crisi nel settore cucine

#140
Io dico a ragion veduta che l'artigianato è messo anche peggio.

PS: Liè, sarà che il forum ha la puzza sotto il naso, ma te proprio l'hai fatta fuori dal vaso a sto giro
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Re: La crisi nel settore cucine

#141
:lol:
certi post di lietta sono secondi per isteria forse solo ad una "donna elvira"!
peppe invece ce lo vedrei bene a cantare "madamina, il catalogo è questo..."

e dunque la domanda è questa: cla, tu, con chi, quando, dove e perchè hai abbandonato e tradito la spaesata lietta? :?
"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori"

Re: La crisi nel settore cucine

#142
con l'artigiano ho valutato che a parità di costi è possibile avere maggiore personalizzazione, mi è capitato con la cucina e con gli armadi
certo bisogna capire se il cliente è interessato alla personalizzazione e se l'artigiano riesce a trovare un giusto equilibrio tra costi e ricavi (dura)
molti artigiani credo che non siano sopravvissuti alla crisi, infatti è stato durissimo trovare un falegname che facesse prezzi abbordabili per il mio portafoglio, nel senso che i pochi sopravvissuti hanno prezzi decisamente alti
ho anche rinunciato alla laccatura degli armadi per abbassare il prezzo, lo vernicio io :D

forse una soluzione potrebbe essere un 'laminato bello' o cercare di innovare il processo di laccatura affinchè sia meno costoso
dico questo perchè la laccatura incide molto sull'estetica e sui costi
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Re: La crisi nel settore cucine

#143
Un artigiano serio raramente costa meno di un'industria, questo lo dice la matematica e il buon senso. L'artigiano quando costa meno, vuol dire solo che utilizza altri materiali/ferramenta/finiture/vernici. Ho diverse cose artigianali in casa (pur vendendo mobili) proprio perchè penso che in certi casi l'artigiano può fornire soluzioni migliori, ma non parliamo per favore di costi vantaggiosi perchè non è quasi mai vero.

PS: lariosto :mrgreen:
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Re: La crisi nel settore cucine

#145
mitti ha scritto:infatti io dicevo a parità di spesa mi offre maggiore personalizzazione......
L'artigiano ha costi alti anche perchè normalmente la laccatura la fa fare esternamente e risulta molto costosa
Ah scusa, rileggendo è così, avevo interpretato al contrario :wink:
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Re: La crisi nel settore cucine

#146
Solaria ha scritto: Bisogna vedere se il calo è uguale a quello del settore industriale o più basso perchè altrimenti le linee di intervento del settore industriale devono essere diverse.

è più marcato nel settore arredamento. Non so citare fonti ma sono proprio sicuro di quel che dico.
Sarebbe comunque da confrontare più che con l'"industria" in generale con settori tipo edilizia ai quali è fortemente legato o forse elettrodomestico (...telefonia, Tv eccetera escludendo).
Le strategie "di governo" purtroppo nel passato sono state condotte alla c@zzo di cane e consistevano nei famosi contributi rottamazione: non memori dell'orrenda altalena creata nel settore auto si è pensato di dare questi incentivi sicuri che la fine della crisi fosse dietro l'angolo discriminando tra l'altro vari settori della casa che non godevano di incentivi. Adesso gli incentivi sono finiti, la crisi durerà ancora un annetto poi si vedrà. La mia opinione è che il governo se vuole fare qualcosa di utile per il settore deve "semplicemente" limitare le importazioni di prodotti scadenti ed eticamente discutibili dall'Oriente... e questo valeva per l'abbigliamento come varrà per altri settori e limitarsi a stare a guardare che la mano invisibile del mercato si autoregoli facendo anche dolorose potature se servono.

... la mano invisibile del mercato per sua natura "punirebbe" non poche industrie: è però interesse "nazionale-politico" tutelare importanti bacini di lavoratori (e di voti ndr) e pertanto certi "carrozzoni" vengono in qualche modo traghettati avanti: l'artigiano o la priccola industria non ha certamente questa tutela.
Pax tibi Marce

Re: La crisi nel settore cucine

#147
Peppezi
Al Nord la realtà artigianale è completamente diversa dalla Sicilia. Almeno da me gli artigiani bravi sono pochissimi, tutta con la puzza sotto il naso, costosi, e ti fanno aspettare un'eternità per consegnarti qualcosa. Proprio per questo io per la cucina non ci ho neanche pensato. Poi ci sono tanti artigiani mediocri /medi a cui non avrei affidato certo la cucina, cui davo importanza. Al Nord è completamente diverso almeno così mi dicono amici del Veneto e lombardi. Ci sono tanti bravi artigiani e quindi con la concorrenza i costi scendono.
Ora ho visto sul forum degli splendidi divani di una artigiano di Pistoia. Il cliente dice di aver risparmiato molto. Ora io non so dire cosa ci ha messo l'artigiano dentro quei divani, ma esteticamente sono molto belli.Certo solo un tecnico può dire se il cliente ha fatto un affare, io non posso dirlo.
Credo che il discorso di Q sia condivisibile
Ultima modifica di Solaria il 19/09/12 12:17, modificato 1 volta in totale.
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Re: La crisi nel settore cucine

#148
Lietta ha scritto: Il discorso del cambio di prodotto lo dico a ragion veduta, essendoci passata. Se il prodotto che un commerciante vende è palesemente fuori mercato, o troppo costoso, anzichè stare a piangersi addosso per la crisi la reazione del commerciante dovrebbe essere quella di cambiare strategia.
onde evitare letture tra le righe faccio notare che dai bilanci Valcucine la crisi è un problema per i concorrenti di valcucine più che per loro... evidente che non sono stati fermi, evidente che tanto hanno fatto e che tanto faranno ma evidente che alla fine il loro non è un prodotto "palesemente fuori mercato".... e Cla penso che possa confermarlo...
Pax tibi Marce

Re: La crisi nel settore cucine

#149
Beh Solà, hai scoperto l'acqua calda. Gli artigiani attrezzati sono nella maggior parte in brianza, nel triveneto e in generale dal centro sud a salire e su questo non ci piove. Quando dico che l'artigiano sta messo peggio non lo faccio solo guardando le botteghe sotto casa mia chiudere una dopo l'altra o ricevendo montatori e operai tutti i giorni in cerca di lavoro perchè licenziati.
Riguardo questi fantomatici affari fatti con gli artigiani, consentimi...ma sono abbastanza dentro le realtà degli artigiani che spesso hanno lavori commissionati da me, so benissimo che dietro l'affare c'è sempre sotto una fregature o un dettaglio che la gente non racconta. Poi se vogliamo credere alle favole, fate pure.
L'Ottocento - Stosa - Minimal Cucine
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