
le mie condoglianze a duda.
la critica è che uomo avvisato mezzo salvato... stavolta è andata sulla metà morta però bravissima per l'onestà intellettuale e l'ammissione in qualche modo dell'errore. Quanto ai tuoi diverbi con peppezi: sono qui con i popcorn: vogliamo sangue

Senza sottoscrivere l'equazione/commenti di Lietta che trovo molto esagerati e fuorvianti e senza sponsorizzare la visione di Peppezi che trovo decisamente più vicina ma non proprio coprente il 100% delle situazioni vorrei dire la mia su sta cosa arredatore/venditore: ... be forse l'avevo già detto a suo tempo... comunque:
esistono negozi grandi, negozi piccoli, e gente che ha solo un catalogo in mano e le ditte vendono a tutte e 3 queste categorie... Solaria io di Arrex me ne sbatto altamente le palle ma non puoi permetterti di considerarlo un gruppo poco serio perchè vende cucine a arredatori senza negozio: mi fanno incazzare certe uscite.
Sparse tra queste tre categorie esistono venditori d'assalto, venditori pacati, venditori bravi, venditori incompetenti, venditori semplicemente tonti: tutti grosso modo chiamano in ditta per chiarimenti: non c'è nulla di male anzi è decisamente impossibile sapere tutto di tutte le ditte e quindi piuttosto che facciano errori è meglio che si facciano una bella tariffa telefonica.
L'intento di tutte e 3 le categorie è quello di fare utile perchè nessuno si mette a fare impresa senza ambizione di utile: uno delle mie parti userebbe questa frase: "posse capir el magnar skei a tr0ie ma magnar skei par lavorar quel no è...."... e quindi non esistono "arredatori" che lavorano per carità divina e la grazia nei cieli.... sono tutti li per vendere... quindi sono tutti venditori dal primo all'ultimo solo che alcuni vendono più la loro mostra, alcuni vendono più la loro fantasia progettuale e così via.
Anche se favorito da una residenza in una zona del mobile il venditore a catalogo non può vantare risparmi notevoli: vero è che non ha i costi della mostra ma comunque deve smenarsi per accompagnare di qua e di la nei vari showroom aziendali il cliente di turno, fare rendering più accattivanti, avere campionari, forse anche cercare di farsi conoscere in qualche modo dato che non ha insegne o vetrine, non ha vendite come il grosso negozio e quindi forse ha anche un 5% di sconto in meno quindi alla fine la minestra è quella ma c'è un cliente per ogni venditore: c'è il cliente per ikea/mercatone, c'è il cliente per SME/Grancasa, c'è il cliente per la mostra media, per la mostra piccola, per il bravo ragazzo con un cad ed il catalogo ed anche quello per ebay ed ogni categoria ha i suoi pro ed i suoi contro, i suoi preparati ed i suoi asini, i suoi onesti ed i suoi disonesti: non si può purtroppo generalizzare per nulla.
Detto questo la cucina è una parte importante della casa, non sono 4 sedie e quindi diventa notevolmente più difficile scegliere da catalogo senza toccare nulla e pertanto certe categorie di venditori partono già con un deficit difficile da recuperare.... da ciò il consiglio che davo nel thread iniziale...
Per chi non l'avesse capito c'è un "mastice" tra produttori e negozianti: questo mastice sono gli agenti sul territorio che decidono in pratica la clientela che conviene fare PER MASSIMIZZARE IL GUADAGNO DELL'AGENTE che spesso coincide con il massimizzare il guadagno della ditta o almeno il fatturato (anche qui, spiace per i romanticoni, nessun obolo per la fame nel mondo).... anche li ci sono i farabutti , gli onesti, gli svegli, gli addormentati, i professionisti, i fancazzisti eeee talvolta anche i "venditori in proprio"... di tutto insomma...