Re: Ahimè ho comprato da catalogo attraverso una pseudo arre

#76
perchè avete il miraggio che su internet la roba convenga? guardate che non è mica sempre così.
sono andato in un negozio di scarpe da correre, sapevo già che scarpe comprare perchè avevo fatto fuori lo stesso modello in 2 anni di corsa, venivano un'esagerazione di listino e poi scontatissime venivano qualcosa come 150 euro: non poco ma è una scarpa che a me va molto bene... comunque il negozio aveva il solito vizietto di mettere un prezzo quantomeno ivato e poi scontare ma è assolutamente professionale nel consigliarte e nel calcolarti la scarpa sul tuo piede... poi per curiosità sono andato su Zalando che conoscerete per la pubblicità, il prezzo di listino era inferiore ma il prezzo finale era superiore di 20 euro a quello che ho pagato... e normalmente zalando non fa spese di spedizione (che ovviamente include nel prezzo)... quindi dove è il risparmio?
Tra l'altro sono un affezionato compratore online di RS-componets: è uno store online di materiale elettronico/pneumatico/meccanico veramente fornitissimo e per un appassionato come me è una risorsa veramente incredibile... però io non compro da RS perchè ho il prezzo anche perchè ha numerosi articoli proprio cari ma compro da loro perchè posso mettermi la la sera, guardare le schede di tutti i prodotti con calma, compilarmi il mio ordine e dopo 2gg massimo mi arrivano a casa i miei circuiti integrati ma se per esempio ho da comprare dei morsetti muoio pazzo nel sito di RS e preferisco andare in città dal mio negozio di fiducia dove con un colpo d'occhio posso portare a casa quanto mi serve e quando ho dovuto comprare l'oscilloscopio l'ho trovato comunque più conveniente nel negozio oltre ad essermi sentito più tranquillo.
Ora possiamo raccontarci che artemide o flou o non so chi altro non sono ditte serie perchè permettono la vendita online ma sarebbe una boiata anacronistica: ogni rivenditore ha pieno diritto di farsi un sito e di scrivere il prezzo di quello che ha comprato come avviene normalmente anche sul banner qui sopra della sezione outlet ed ogni rivenditore ha diritto di farsi i conti se gli conviene vendere su internet o meno... io penso che quando hai re-imballato e rinforzato una lampada artemide, raccontato una palla a Bartolini perchè te la porti via, assicurato la spedizione perchè Bartolini rompe anche le putrelle di ferro, allineato al prezzo più basso del mercato perchè il rivenditore da catania online è pressochè dirimpettaio di quello da Milano e fatto una botta di pubblicità su ebay e google e passato mezza giornata a rassicurare indecisi compratori da canicatti al telefono non è che ti rimane tanto da cantare e ballare.
In ogni caso il mondo va avanti, i canali di vendita mutano e la cosa non si fermerà di certo ma non è solo internet che tutto sommato è anche secondario al momento ma ci sono anche grande distribuzione e cose simili : non penso che convenga chiudersi a riccio cercando improbabili corporativismi o rinunciando a ditte di assoluta serietà ma in qualche modo adeguarsi ai nuovi metodi...
Obiettivamente cla in tal senso si è creato più o meno volontariamente o involontariamente un nuovo canale di acquisizione nuovi clienti via internet: che gli vuoi dire se non bravo? Ma vi siete mai posti la domanda se al rivenditore di Aosta abituato a vendere il marchio xy semplicemente dicendo "xy è più alto di zj" non sia disturbato dall'elevata competenza del Cla-online di turno in grado magari di farti ripensare zj sotto un'altra ottica molto più obiettiva?
(scusa cla se ti ho tirato in mezzo... mi sei servito d'esempio)
Si badi bene: io capisco le varie posizioni dei rivenditori che si vedono soffiare le vendite magari proprio dall'agente str0nzo che lecchino si efa fatto anche offrire il caffè 10 minuti prima ma non approvo che se ne faccia di tutta un'erba un fascio: sono situazioni per fortuna rare ai quali i rivenditori hanno potere di far fronte mandando a fanc.lo le persone poco serie ma di qui a dire che chi non ha esposizione non può in assoluto vendere mi pare troppo... una levata di scudi...nonchè "kodak" con le sue pellicole che lotta contro le macchine fotografiche digitali anzichè produrle forte del suo marchio...sapete come è andata a finire no?
Pax tibi Marce

Re: Ahimè ho comprato da catalogo attraverso una pseudo arre

#77
... quello di kodak e' un esempio perfetto!

Il primo prototipo di macchina fotografica digitale l'hanno creata proprio alla kodak, i manager dell'azienda hanno bocciato il progetto presentato da un loro giovane tecnico e siccome il mondo va comunque avanti adesso pagano con la chiusura dell'azienda (kodak oggi e' sommersa di debiti)...
Frigoriferi, CAPPE, schienali cucina, pannelli d'arredo, ante, TUTTO DECORATO E/O VERNICIATO anche PERSONALIZZATO!
sito web -----> http://www.coolors.it
FOTO REALIZZAZIONI NUOVA PAGINA FACEBOOK -----> https://www.facebook.com/CoolorsItalia

Re: Ahimè ho comprato da catalogo attraverso una pseudo arre

#78
qsecofr ha scritto:......Obiettivamente cla in tal senso si è creato più o meno volontariamente o involontariamente un nuovo canale di acquisizione nuovi clienti via internet: che gli vuoi dire se non bravo? Ma vi siete mai posti la domanda se al rivenditore di Aosta abituato a vendere il marchio xy semplicemente dicendo "xy è più alto di zj" non sia disturbato dall'elevata competenza del Cla-online di turno in grado magari di farti ripensare zj sotto un'altra ottica molto più obiettiva?
(scusa cla se ti ho tirato in mezzo... mi sei servito d'esempio)
Si badi bene: io capisco le varie posizioni dei rivenditori che si vedono soffiare le vendite magari proprio dall'agente str0nzo che lecchino si efa fatto anche offrire il caffè 10 minuti prima ma non approvo che se ne faccia di tutta un'erba un fascio: sono situazioni per fortuna rare ai quali i rivenditori hanno potere di far fronte mandando a fanc.lo le persone poco serie ma di qui a dire che chi non ha esposizione non può in assoluto vendere mi pare troppo... una levata di scudi...nonchè "kodak" con le sue pellicole che lotta contro le macchine fotografiche digitali anzichè produrle forte del suo marchio...sapete come è andata a finire no?
Ciao "Q" lo sai che con me non ti devi scusare :wink: Sei un'amico e pertanto ti é concesso quasi tutto :)

Stiamo parlando,o meglio,scrivendo,esprimendo le nostre opinioni che non necessariamente devono collimare.
Ho capito il tuo pensiero e condivido il non dover generalizzare le situazioni, ciò nonostante,senza per questo trincerarmi in una posizione di difesa a priori della categoria a cui appartengo,ho e continuo ad avere forti perplessità verso il comportamento che alcune aziende hanno nel cercare e avere questo "doppio" canale di distribuzione.
Come più volte é stato accennato in questo forum i rivenditori fanno un'investimento nel proprio punto vendita molto importante,economicamente parlando.
E' un'investimento fatto di prodotti,di formazione sul personale,sulla comunicazione......:ha dei costi di gestioni che possono essere,come tu ben sai,molto ma molto alti e comunque non paragonabili in nessun modo ad uno studio di arredamento, e su questo non ci deve essere alcun dubbio.
E' ovvio pertanto una disparità a monte tra le due diverse proposte commerciali che possono "uscire" dai due potenziali fornitori.
Vorrei sorvolare,ma onestamente mi é difficile,sulla possibilità che noi rivenditori diamo alle ditte fornitrici e agli eventuali arredatori professionisti,di far vedere in concreto i prodoti nelle nostre esposizioni,poterne capire le caratteristiche e averne conferma o meno delle loro qualità estetiche ma,come già detto,tutto questo ha un costo che per prima i nostri fornitori ci hanno chiesto!!!!
Allora,và benissimo dare l'opportunità ai singoli professionisti di avere a disposizione nei loro studi listini ,cataloghi,campionari di tutte le aziende che riterranno interessanti ma allora noi cosa avremmo in cambio?
Le aziende e i loro agenti ci tallonano nel volere le nostre mostre accattivanti,ben curate,con i prodotti sempre attuali e poi......apriamo le porte a chi nella propria libreria colma di cataloghi avrà le nostre stesse opportunità di vendita?
Non ti pare che in tutto questo c'è qualche cosa che non và?
Certo il mondo cambia,vogliamo creare delle nuove opportunità?Và bene,non c'è problema!Allora parliamone...........ma parliamone sul serio però!

Un abbraccio
cla56
Per informazioni su Valcucine,Arredo3...vedi http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... =8&t=73040
https://www.facebook.com/casavivaroma/

Re: Ahimè ho comprato da catalogo attraverso una pseudo arre

#80
cla56 ha scritto: Vorrei sorvolare,ma onestamente mi é difficile,sulla possibilità che noi rivenditori diamo alle ditte fornitrici e agli eventuali arredatori professionisti,di far vedere in concreto i prodoti nelle nostre esposizioni,poterne capire le caratteristiche e averne conferma o meno delle loro qualità estetiche ma,come già detto,tutto questo ha un costo che per prima i nostri fornitori ci hanno chiesto!!!!
Allora,và benissimo dare l'opportunità ai singoli professionisti di avere a disposizione nei loro studi listini ,cataloghi,campionari di tutte le aziende che riterranno interessanti ma allora noi cosa avremmo in cambio?
non posso dire come lavorano tutti ma penso di dire una banalità sostenendo che chi vende di più ha normalmente più sconto in acquisto e chi campiona oltre a vendere di più ha un trattamento almeno umano. Ho altresì spiegato che chi lavora con catalogo e basta ha poche carte in mano per portare a casa le vendite importanti e quindi molte volte è tagliato fuori a priori.
Cosa avrete in cambio da questo investimento in mostra? non lo so... probabilmente proprio nulla...per quanto mi auguri che il negozio tradizionale abbia lunghissima vita ho l'impressione che per l'ennesima volta il mercato stia cambiando e non è detto che venga premiato il negozio tradizionale quindi non è da chiedersi cosa potranno fare i fornitori per salvarci perchè a loro obiettivamente che la cucina si venda su internet, al mercato o in boutique interessa molto poco. Più interessante è invece capire se qualche nuova forma di vendita può aiutare o conciliarsi (...e tu una la percorri con credo un discreto successo) se dopo queste nuove vie sono quelle di lavorare senza negozio (...dubito francamente...) sarà inutile opporre molta resistenza: converrà adeguarsi...
Comunque il mercato è cambiato mille volte nel passato e continua a cambiare per tutti.... la cucina quando ero piccolo era un gas (a parte) ed un lavello (di ceramica a parte)... la lube cominciava a vendere sottolavelli e si cominciavano a vendere dei pensili rivestiti in formica color teak lucido... ora di quelle cucine non c'è che un ricordo (... un brivido direi anche): cosa vieta al mercato di cambiarci di nuovo ?
Pax tibi Marce

Re: Ahimè ho comprato da catalogo attraverso una pseudo arre

#81
A tutte le aziende piacerebbe avere solo rivenditori qualificati con i negozi tirati a lucido e tutti i prodotti del proprio catalogo esposti, peccato che per la stragrande maggioranza di esse questo sia un miraggio; fatto salvo per i marchi più noti dove tendenzialmente la distribuzione è fatta correttamente ed è magari storica da generazioni (dubito troverete i cataloghi per esempio di Scavolini, Veneta o Valcucine nell' ufficetto sotto casa), per tutti gli altri è veramente dura inserirsi all' interno dei negozi con spazi adeguati a produrre un fatturato realmente commisurato alle potenzialità di una determinata zona e di conseguenza si finisce con il distribuire a tappeto cataloghi, campionari e listini nella speranza (sovente vana) di riuscire a rispettare il budget previsto.
Lo studio d' interni così come il micro negozio multimarche per molte di queste aziende rappresenta uno dei tanti modi di arrivare al pubblico e di riuscire a far parlar di se, aggiungiamo poi l'agente che le provvigioni da qualche parte le deve far uscire ed il patatrac è fatto.
Sarà brutto da digerire ma il mercato italiano è questo, troppo frazionato da una miriade di aziende produttrici con poche idee e capaci solo di copiare la big di turno, troppi rivenditori improvvisati e capaci solo di far danni (materiali e di immagine) e troppi professionisti (direttori commerciali, agenti, sub-agenti ecc.) che non capiscono una beata m.....a :| di mobili e strategie commerciali, tutti che in qualche modo cercano di stare a galla assorbendo purtroppo una fetta importante di mercato a coloro che in questo settore credono, investono e innovano.
Sono convinto che la crisi economica che stiamo vivendo alla lunga gioverà alla filiera del mobile che deve per forza rinnovarsi per ritrovare vigore tramite una selezione naturale di tutti quei produttori e rivenditori veramente capaci di proporre al mercato soluzioni abitative ricche di contenuti estetici e funzionali esclusivi nelle rispettive fasce di prezzo e non tutto sto piattume che ci viene propinato ad ogni salone del mobile che non fa altro che dar linfa alla lunga schiera dei non professionisti.
Infine internet un' opportunità incredibile che va esplorata e capita per essere sfruttata nelle sue reali potenzialità, ma questo è più difficile, per il momento c'è poca esperienza, nel mondo virtuale siamo tutti pionieri ....
Buona notte !!!!
Ultima modifica di mauri2011 il 25/11/12 0:26, modificato 1 volta in totale.

Re: Ahimè ho comprato da catalogo attraverso una pseudo arre

#82
Io una cucina che non ho visto dal vivo non la compro, punto.
Quindi Valcucine (nel mio caso) qualcosa deve al rivenditore di zona che si è comprato (nel mio caso, ancora) due valcucine da mostrare, probabilmente "parcheggiando" più di 100.000.000 delle vecchie lire un materiale espositivo.
Magari un domani sarà diverso (forse, io non credo più di tanto) ma ora, personalmente, credo che ogni produttore ben sappia quali vantaggi porti avete degli showroom.
Se accettano di "ampliare" le vendite a terzi, o sono in crisi e ipotecano il futuro, o sono incompetenti, o hanno una visione diversa dalla mia sul futuro del mercato, oppure ritengono che il rivenditore sopravviverà lo stesso...
Mi auguro sempre non sia la seconda, e neanche la prima...

Re: Ahimè ho comprato da catalogo attraverso una pseudo arre

#84
mauri2011 ha scritto:(dubito troverete i cataloghi per esempio di Scavolini, Veneta o Valcucine nell' ufficetto sotto casa)
Valcucine ha quasi tutti negozi belli ma ne ha anche di brutti ma comunque per quanto abbia tutte le mie simpatie fa un prodotto che tocca definire di nicchia... non è la produzione di S. per intendersi. S. forse non si trova nell'ufficetto sotto casa ma perchè ha scelto (con i soliti distinguo degli agenti) una politica piuttosto aggressiva puntando a fare dei negozi monomarca o comunque molto impositiva per cercare di tenere fuori le noname che evidentemente gli erodono fatturati ma spaziando con le loro pretese anche ai tavoli e sedie... sicuramente non per rispetto per il punto vendita ma ancora una volta per massimizzare il proprio guadagno che in effetti è veramente buono (complimenti)
V. be sappiamo tutti di f....2.... no?
E vogliamo parlare delle sedie di c. che avrà 7000 punti vendita attivi in italia? o tornando alle cucine L. che ha anche H. e c.? o di A....... e St.... che hanno macinato utili e fatturati da paura in una crisi nera proprio perseguendo una politica sostanzialmente noname distribuendo il proprio catalogo a chiunque pagasse e vendesse?
Io non faccio analisi di mercato, mi rifiuto, ma in questi anni quello che ha funzionato è dare un prodotto medio ad un prezzo decente, poche ciancie, pochi marchi, poche poesie e pochi investimenti in mostre: chi investe nelle mostre lo fa a suo guadagno ed a suo rischio.... quindi constato che imho che politiche "rispettose" in realtà sono spesso politiche "prepotenti" e tutte le altre politiche "funzionanti" non vanno affatto nella direzione dell'esclusiva per mezza Sicilia... (ovviamente per funzionati intendo che funzionano per i produttori non per i negozianti... di questo me ne dispiaccio ma alla fine è meglio avere un fornitore sano che si vende bene dovunque piuttosto che un fornitore malconcio che non si vende a morire però ce l'hai solo tu in mezza italia...)
Pax tibi Marce

Re: Ahimè ho comprato da catalogo attraverso una pseudo arre

#86
Sicuramente ogni imprenditore (produttore o rivenditore) fa questo mestiere cercando di massimizzare i guadagni dai propri investimenti e di conseguenza un' azienda tipo S. che spende percentuali importanti del proprio fatturato in comunicazione è normale che si comporti "prepotentemente" nei confronti dei propri rivenditori, altrimenti rischierebbe di portare tanti potenziali clienti presso i suoi dealer (che normalmente sono bei negozi anche grazie agli importanti contributi dati per realizzarli) per poi vedersi soffiare gli ordini da altre aziende no name che anche in virtù dei non investimenti in comunicazione e mostre riescono a mantenere i listini più bassi su prodotti magari copiati alla S. stessa.
Discorso diverso per le aziende di complementi dove proprio l' articolo non consente esclusive o monomarca ed è normale che allarghino la distribuzione a tutti gli attori del settore anche se con condizioni molto diverse tra loro.
Questo mercato secondo me, non potrà mai prescindere da bei negozi (gestiti da imprenditori capaci) che consentano a chi è alla ricerca del proprio habitat domestico di scegliere secondo criteri estetici ed emozionali personali ed è giusto pertanto che il sistema distributivo si adegui investendo in questa direzione e in mezzi di comunicazione efficaci.
Molte aziende no name tipo A3 o St. (giusto perchè sono state citate da Q) si stanno attrezzando per andare in quella direzione, la distribuzione a tappeto di cataloghi rimarrà presto ad appannaggio di tutte quelle aziende e quei rappresentanti che non hanno più i numeri per investire in questo mercato.
Ne vedremo delle belle ....
Adesso scappo perchè ho una bella "trifola" d' Alba che mi aspetta :D e i "tajarin" si freddano, Buona Domenica a tutti !!!!!!

Re: Ahimè ho comprato da catalogo attraverso una pseudo arre

#88
mauri dici cose giuste, non so che lavoro fai ma sembrimolto ferrato del settore mobile... c'è da dire che "il monomarca o quasi" di S. magari attualmente funziona ma in ottica pluriennale penso che il caso della vicina B. insegni che essere monomarca ha dei fortissimi rischi per il rivenditore... il più delle volte realmente inaccettabili in questo settore.

Che A3 e St si stiano muovendo anche verso nuove politiche commerciali è pura verità ma sembra più che altro un' esplorazione in quanto i soldi ed i fatturati li hanno fatti proprio dando cataloghi micidiali dal punto di vista di prezzi e novità a chiunque potesse vendere.... e se la memoria non mi inganna prima di questi 2 c'erano altre ditte emergenti e rampanti sempre con la stessa politica: cresciute a dismisura con utili enormi poi arrivati ad un certo punto hanno cambiato politica e... una di queste che ho in mente ha ora i libri in tribunale...

Insomma mi pare che la politica del "tirarsela" per apparire "alti" e chiedere più soldi non funzioni per nulla: o dai materiali ricercati e giustifichi le tue scelte (val...) o dai un materiale normale ed un prezzo competitivo...dare un materiale normale ad un prezzo alto è vendere aria fritta e la gente che stupida non è alla lunga se ne accorge.
scusate sono andato ot di brutto... ed ho scritto anche cose molto lunghe e noiose...
Pax tibi Marce

Re: Ahimè ho comprato da catalogo attraverso una pseudo arre

#89
Quindi secondo te c'è solo Valcucine che può giustificare le sue scelte tutte le altre aziende italiane sono sullo stesso livello :?: :shock:
qsecofr ha scritto:
o dai materiali ricercati e giustifichi le tue scelte (val...) o dai un materiale normale ed un prezzo competitivo...dare un materiale normale ad un prezzo alto è vendere aria fritta e la gente che stupida non è alla lunga se ne accorge.
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero