chiaretta ha scritto:Fede, probabilmente non hai idea di quali livelli di esasperazione si raggiungano con una suocera invadente, che pensa di essere lei la sola depositaria della Verità su come si crescono i bambini, che contesta o critica tutto quello che dici e che fa sempre di testa sua col bimbo (che va a trovare almeno per un'oretta tutti i santi giorni).
Io ci ho messo veramente tanti mesi prima di trovare un equilibrio (trad: sclerare di brutto con marito e suoceri e ridefinire spazi e confini di ciascuno).
Vengo da una famiglia di mamma/nonni e zie dal comportamento e calore austroungarico (in senso letterale, anche

), poche regole ma poche lodi o coccole, chiavi di casa dalle elementari, a 12 anni il primo viaggio studio da sola in inghilterra, a 18 anni via di casa per studiare (e non nel senso che mi hanno lasciato andare, mi han proprio sbattuto fuori)

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Trovarmi adesso a gestire un approccio che per me è soffocante e iperprotettivo e per loro è "affettuoso e accudente" è stato veramente impegnativo. Speriamo che il mix di stili educativi dia un buon risultato, e non ci cresca un figlio schizofrenico
Forse ti capisco più di quanto non vorrei

perchè i miei figli non sono andati al nido ma sono stati accuditi dai nonni sino alle materne e mia madre è letteralmente un generale e con la quale nessuno sano di mente si metterebbe mai a discutere

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Non sempre ero d'accordo con lei (tipo imboccare il pargolo fino a un'età vergognosa

) e a volte mettevo in dubbio tutta la mia teoria dell'importanza dei nonni e bla bla bla ..... ma ora ne sono assolutamente felice e tornando indietro glieli affiderei ancora.
I bambini capiscono benissimo, sin da piccolissimi, cosa è consentito loro dalle varie figure, basta rimanere sempre lineari con la propria linea educativa e il bambino si adegua molto prima di quanto non si pensi.
Il rapporto che i miei figli hanno ora con i nonni è di una bellezza straordinaria che mi riempe letteralmente il cuore di tenerezza, forse perchè io ho avuto una nonna sola, lontana e diciamo .... algida, sono felice che ai miei figli sia andata diversamente.
Penso che il vostro mix sia perfetto, dovendo trovare un accordo forzatamente si tradurrà in un saggio equilibrio tra le due posizioni
Sil sarebbe negare l'evidenza non ammettere che in una scuola privata un cinque si traduce miracolosamente in sei ma per gli studenti che non hanno problemi studiare in un ambiente di quel tipo significa studiare in un ambiente molto più sereno. In media, per forza di cose, l'età degli insegnanti è più bassa rispetto alla scuola pubblica e nella stragrande maggioranza dei casi sono molto più motivati (ovviamente anche per la voglia di essere confermati l'anno successivo) e cercano seriamente un rapporto con i ragazzi.
I ragazzi si sentono presi seriamente in considerazione, rispettati anche se minori e di conseguenza anche i professori sono a loro volta molto più rispettati.
Mio marito era molto contrario alla scuola privata ma sono bastati due mesi per fargli cambiare idea, avendone uno nella scuola pubblica è veramente palese la differenza di comportamento dei professori e di conseguenza dei ragazzi.
Io vorrei/mi auguro che i miei figli all'università studino all'estero, penso sarebbe un'occasione per crescere in tutti i sensi