( distanza da top e anta varia da 48 a 52 cm a seconda del suo spessore, togliendo altri 3 cm nel caso si tratti di uno dei nuovi modelli con gola sopra la base)cla56 ha scritto:jnicola ha scritto:
Capisco il tuo intervento Cla. O almeno credo. Se come penso ti riferisci al fatto che i produttori dovrebbero fare scuola di ergonomia piuttosto che adattarsi alle richieste a volte sbagliate del mercato concordo con te. Ma questa è una linea teorica che poco si sposa alle leggi del mercato. Purtroppo, e l'ho scritto anche prima tra le righe, viene a mancare molto spesso una figura professionale che consiglia il fruitore finale nella giusta scelta, mixando sapientemente bellezza, ergonomia, qualità duratura e costo.
Ciao "Jnicola"Sappiamo entrambi quanto contano le leggi del mercato,come sappiamo anche che spesse volte la rete commerciale non é capace di dare la giusta importanza all'aspetto funzionale del mobile preoccupandosi così solo dell'aspetto estetico del mobile-cucina (quando và bene
) e di quello commerciale.
Non ritengo pertanto corretto che le aziende demandino al buon senso del rivenditore/progettista un fattore così importante come l'ergonomia,(ma leggi anche sicurezza!!),nell'uso del proprio prodotto.
Quì stiamo parlando di cucine:un'ambiente dove si svolgono funzioni molto importanti del nostro vivere quotidiano,dove l'elemento funzionale prevale nettamente rispetto altri ambienti della casa,dove l'elemento sicurezza non si può minimamente trascurare.Senza contare che il mobile da cucina é quello che é destinato ad aver la presenza più duratura nella nostra casa, pertanto gli "errori" commessi nella fase di progettazione si potrarranno per anni e anni con grande insoddisfazione di chi lo ha acquistato.
A mio modo di vedere il PRODUTTORE PER PRIMA deve impedire e scoraggiare in ogni modo un'uso improprio o comunque potenzialmente dannoso, del proprio prodotto
Il rivenditore deve invece far propri questi suggerimenti/consigli e attuarli nella sua progettazione dedicandosi così all'aspetto estetico e certamente commerciale del prodotto stesso.
Insomma"Jnicola" noi sappiamo che se apri un'anta che stà a 41cm. dal top la botta in testa,se non ti sposti è pressochè sicura.Come sappiamo che se mettiamo un bel pentolone per la polenta sul fuoco e dobbiamo girarla per 20min. con il mestolone, controllando che non faccia "grumi",(l'ho fatta domenica scorsa
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)come si fà avendo la cappa a pochi cm.dal nostro polso?
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un abbraccio
cla56
Questo fatto della cappa bassa è stato per me motivo di varie "discussioni" sia con il fornitore che con i colleghi. Ma c'è chi se ne fa un problema e chi va via dritto senza pensarci più di tanto. Effettivamente se dal fornitore arrivasse qualche informazione/consiglio in più giusto per far presente il possibile problema magari qualche venditore ci pensa anche, o almeno si spera

Il fornitore/produttore non può sostituirsi al progettista. Potrebbe si ottimizzare i controlli automatici (e ce ne sono già diversi, forse adesso hanno inserito anche questo fattore) ma qualcosa può sfuggire. Ed è per questo che il venditore/progettista assume un ruolo ben più importante del produttore nel determinare tipo e disposizione degli elementi.
Ma purtroppo tanti vanno via dritti con i paraocchi. Allora ci mettono il top da 6 quando già con il top da 2 siamo al limite della tolleranza. Non si inventano mai qualche artificio come ad esempio trovare un armonico disallineamento tra pensili e colonne per alzare la linea bassa dei pensili. Non sanno nemmeno se il fruitore cucina oppure usa la cucina solo per farsi la colazione. E non c'è solo la cappa: quante volte ho dovuto correggere dei progetti perché si stava (e purtroppo lo si è fatto) per ordinare cucine con zoccolo da 15+struttura +top da 6/8 per una signora di ben 158 cm di altezza!
PS: sono felice di avere quella cappa della discordia in expo a 44cm dal piano cottura, così ho l'opportunità di ...... non venderla!
