Non dico che in alcuni casi dividere le camere, soprattutto in casa di fratelli di sesso diverso, non sia una buona idea. Però devono essercene le condizioni, ed oggi una casa con tre camere da letto non è facile da trovare (a meno che non si crei un "open space" di 20 mq, ma questa è un'altra storia...). Dico però che se non vi fossero le possibilità, non è il caso di farsene un grosso cruccio: fratello e sorella possono crescere sereni e equilibrati anche convidendo la stessa camera.
Forse non centra nulla, ma c'è una bellissima poesia di Sanguineti che parla, tra le altre cose, di tutto ciò che si può
comprare ad un bambino per consolarlo: giochi, simboli di un potere che un bambino non potrebbe nemmeno capire, oggetti. La camera privata non c'è, ma forse oggi ce la inserirebbe

. La poesia finisce con una sola speranza: il regalo della nascita di un fratellino, l'unica cosa che meriti di avere un nome proprio e che possa davvero ottenere la felicità sperata
Piangi piangi
Piangi piangi, che ti compero una lunga spada blu di plastica, un frigorifero
Bosch in miniatura, un salvadanaio di terracotta, un quaderno
con tredici righe, un’azione della Montecatini1:
piangi piangi, che ti compero
una piccola maschera antigas, un flacone di sciroppo ricostituente,
un robot, un catechismo con illustrazioni a colori, una carta geografica
con bandiere vittoriose:
piangi piangi, che ti compero un grosso capidoglio
di gomma piuma, un albero di Natale, un pirata con una gamba
di legno, un coltello a serramanico, una bella scheggia di una bella
bomba a mano:
piangi piangi, che ti compero tanti francobolli
dell’Algeria francese, tanti succhi di frutta, tante teste di legno,
tante teste di moro, tante teste di morto:
oh ridi ridi, che ti compero
un fratellino: che così tu lo chiami per nome: che così tu lo chiami
Michele.
Devi ancora avere il tuo primo bambino, mi sembra di capire: non preoccuparti se non avrà uno spazio tutto suo, se gli regalerai un fratello o una sorella varrà più dei mq tutti per lui.