Re: Sala e Cucina in 21 mq

#62
Il pc a cui pensavo è tipo quello che ho linkato ieri della Siemens..non sono un addetta ai lavori ma a primo sguardo mi è sembrato possibile guardando lo schema di montaggio..e per quanto riguarda il lavello monovasca(che è un vascone enorme largo 50cm profondo 40 e alto 19) ti dico che lo possiedo già e mi trovo benissimo, è della smeg, con i suoi accessori, tagliere, colino ecc e molto funzionale e pratico, e adesso è installato su una base da 80cm, ma pensavo di inserirlo su una da 60cm, tanto per quel che ci tengo sotto il lavello..dici che è orribile così?
Ama tutti, fidati di pochi, non fare torto a nessuno.

William Shakespeare

Re: Sala e Cucina in 21 mq

#66
ok come no detto :mrgreen: ...allora sono disperata :cry: .
Abbi pietà di me, ora che aggiungerò altra disperazione.. hai considerato l'assorbimento di potenza?
Indipendentemente dalla presenza di un limitatore di assorbimento, l'impianto elettrico deve essere dimensionato per la potenza
di targa riportata sul piano cottura. Questo può comportare varianti importanti su un impianto preesistente, compreso l'obbligo
di progetto.
"Oggi si vuole ricostituire l’unità politica dei cattolici, ma generalmente si dimentica che il liberalismo è il principale avversario della dottrina sociale della Chiesa." Don Ennio Innocenti

Re: Sala e Cucina in 21 mq

#67
Abbiamo già previsto la possibilità, anzi è proprio una necessità, di attivare direttamente un contratto da 4,5kw..tu però mi sa che fai riferimento proprio ai fili dell'impianto, giusto?..che dovrebbero essere di un certo spessore..non ricordo di averlo chiesto, però se la memoria non mi inganna i fili lasciati fuori per poter collegare la cappa sono da 2mm-2,5mm..o giù di lì..
rileggendo mi sà proprio che tu intendi qualcos'altro :oops:
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William Shakespeare

Re: Sala e Cucina in 21 mq

#68
La sezione dei fili è parte integrante del discorso. Cerco di spiegarmi con parole semplici.
In sostanza, le norme stabiliscono dei criteri per dimensionare l'impianto elettrico
in funzione degli apparecchi utilizzatori fissi (di cui si conoscono i dati nominali di assorbimento), dei punti presa e dei punti luce.
Si tiene conto della contemporaneità (non tutti i carichi funzioneranno contemporaneamente) e di altri fattori.

Il piano cottura da incasso è un apparecchio utilizzatore fisso, quel modello ha una potenza nominale di 7,4 kW , è immediato intuire che l'impianto dovrà essere dimensionato per una potenza superiore a 7,4 kW (di quanto superiore, dipende da tutto il resto), altrimenti l'impianto non garantirebbe la possibilità di far funzionare il singolo apparecchio alla potenza nominale.
Rientriamo nell'obbligo di progetto, essendo al di sopra dei 6 kW di potenza, da non confondere con la dichiarazione di conformità che l'installatore abilitato deve rilasciare in ogni caso (a prescindere dalla potenza).

L'aspetto della potenza contrattualmente impegnata può essere considerato quasi a parte, puoi avere un impianto dimensionato per 10 kW o più e impegnare una potenza inferiore a quella di progetto, valutando le conseguenze a cui potresti andare incontro (qui è utile il limitatore di potenza). La conformità dell'impianto è comunque garantita dal corretto dimensionamento, la legge l'hai rispettata (obbligo di progetto, dichiarazione di conformità alla regola d'arte), la garanzia dell'apparecchio è preservata se è stato installato correttamente :wink:

Per darti un'idea dell'ordine di grandezza delle sezioni, in caso di fornitura monofase avremo un minimo di 10 mm^2 per la derivazione del piano cottura. Può sembrare strano che il piano cottura abbia un cavo di alimentazione di sezione molto inferiore a quella prevista sull'impianto, questo è dovuto a diverse ragioni che non cito per non complicarti le idee.
Ultima considerazione: le norme CEI, di per sè, sono di applicazione facoltativa.. la legge richiede la conformità alla regola d'arte e la riconosce automaticamente se le norme vengono rispettate (legge n° 186/1968), quindi si opta per il pieno rispetto delle norme, fare diversamente sarebbe da pazzi!
"Oggi si vuole ricostituire l’unità politica dei cattolici, ma generalmente si dimentica che il liberalismo è il principale avversario della dottrina sociale della Chiesa." Don Ennio Innocenti

Re: Sala e Cucina in 21 mq

#69
Federal Republic ha scritto:La sezione dei fili è parte integrante del discorso. Cerco di spiegarmi con parole semplici.
In sostanza, le norme stabiliscono dei criteri per dimensionare l'impianto elettrico
in funzione degli apparecchi utilizzatori fissi (di cui si conoscono i dati nominali di assorbimento), dei punti presa e dei punti luce.
Si tiene conto della contemporaneità (non tutti i carichi funzioneranno contemporaneamente) e di altri fattori.

Il piano cottura da incasso è un apparecchio utilizzatore fisso, quel modello ha una potenza nominale di 7,4 kW , è immediato intuire che l'impianto dovrà essere dimensionato per una potenza superiore a 7,4 kW (di quanto superiore, dipende da tutto il resto), altrimenti l'impianto non garantirebbe la possibilità di far funzionare il singolo apparecchio alla potenza nominale.
Rientriamo nell'obbligo di progetto, essendo al di sopra dei 6 kW di potenza, da non confondere con la dichiarazione di conformità che l'installatore abilitato deve rilasciare in ogni caso (a prescindere dalla potenza).

L'aspetto della potenza contrattualmente impegnata può essere considerato quasi a parte, puoi avere un impianto dimensionato per 10 kW o più e impegnare una potenza inferiore a quella di progetto, valutando le conseguenze a cui potresti andare incontro (qui è utile il limitatore di potenza). La conformità dell'impianto è comunque garantita dal corretto dimensionamento, la legge l'hai rispettata (obbligo di progetto, dichiarazione di conformità alla regola d'arte), la garanzia dell'apparecchio è preservata se è stato installato correttamente :wink:

Per darti un'idea dell'ordine di grandezza delle sezioni, in caso di fornitura monofase avremo un minimo di 10 mm^2 per la derivazione del piano cottura. Può sembrare strano che il piano cottura abbia un cavo di alimentazione di sezione molto inferiore a quella prevista sull'impianto, questo è dovuto a diverse ragioni che non cito per non complicarti le idee.
Ultima considerazione: le norme CEI, di per sè, sono di applicazione facoltativa.. la legge richiede la conformità alla regola d'arte e la riconosce automaticamente se le norme vengono rispettate (legge n° 186/1968), quindi si opta per il pieno rispetto delle norme, fare diversamente sarebbe da pazzi!
Aaaaaaiuuutooo!! :shock: :shock: :shock:












Scherzo, si è capito.
Deve spendere un bel po' di soldini: piano cottura, adeguamento impianto, progetto, conformità, burocrazia varia, modifica contratto enel e naturalmente consumi.
Meglio il gas, a questo punto.

Re: Sala e Cucina in 21 mq

#70
Federal Republic ha scritto:La sezione dei fili è parte integrante del discorso. Cerco di spiegarmi con parole semplici.
In sostanza, le norme stabiliscono dei criteri per dimensionare l'impianto elettrico
in funzione degli apparecchi utilizzatori fissi (di cui si conoscono i dati nominali di assorbimento), dei punti presa e dei punti luce.
Si tiene conto della contemporaneità (non tutti i carichi funzioneranno contemporaneamente) e di altri fattori.

Il piano cottura da incasso è un apparecchio utilizzatore fisso, quel modello ha una potenza nominale di 7,4 kW , è immediato intuire che l'impianto dovrà essere dimensionato per una potenza superiore a 7,4 kW (di quanto superiore, dipende da tutto il resto), altrimenti l'impianto non garantirebbe la possibilità di far funzionare il singolo apparecchio alla potenza nominale.
Rientriamo nell'obbligo di progetto, essendo al di sopra dei 6 kW di potenza, da non confondere con la dichiarazione di conformità che l'installatore abilitato deve rilasciare in ogni caso (a prescindere dalla potenza).

L'aspetto della potenza contrattualmente impegnata può essere considerato quasi a parte, puoi avere un impianto dimensionato per 10 kW o più e impegnare una potenza inferiore a quella di progetto, valutando le conseguenze a cui potresti andare incontro (qui è utile il limitatore di potenza). La conformità dell'impianto è comunque garantita dal corretto dimensionamento, la legge l'hai rispettata (obbligo di progetto, dichiarazione di conformità alla regola d'arte), la garanzia dell'apparecchio è preservata se è stato installato correttamente :wink:

Per darti un'idea dell'ordine di grandezza delle sezioni, in caso di fornitura monofase avremo un minimo di 10 mm^2 per la derivazione del piano cottura. Può sembrare strano che il piano cottura abbia un cavo di alimentazione di sezione molto inferiore a quella prevista sull'impianto, questo è dovuto a diverse ragioni che non cito per non complicarti le idee.
Ultima considerazione: le norme CEI, di per sè, sono di applicazione facoltativa.. la legge richiede la conformità alla regola d'arte e la riconosce automaticamente se le norme vengono rispettate (legge n° 186/1968), quindi si opta per il pieno rispetto delle norme, fare diversamente sarebbe da pazzi!
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Scusa Federal ma sulla base di quanto da te appena detto nessuno in Italia dovrebbe allora mettere un pc a induzione..pensa quest'appartamento è recentissimo, mai stato abitato e quindi fili mai ancora utilizzati..e quelli invece che decidono di rinnovare la cucina di 20anni e sostituiscono il pc a gas con quello a induzione?che gli prende fuoco tutto??! :roll: ..si credo che qualcosa vada rivista, grossezza fili, potenziamento impianto, ma non di certo rivoluzionare tutto l'impianto.
Ama tutti, fidati di pochi, non fare torto a nessuno.

William Shakespeare

Re: Sala e Cucina in 21 mq

#71
BirBa23 ha scritto:Grazie Bay, sei stata gentilissima :D ..allora la penultima disposizione non mi convince per il forno inserito dall'altra parte, e non sotto il pc, l'ultima invece mi sembra troppo soffocante..il frigo messo lì toglie luce, secondo me..o sbaglio?
Secondo te è accettabile invece una composizione di questo tipo: (parete da 350cm) spalletta, frigo libera installazione, colonna forno, base da 80, base da 60 con lavello monovasca, lavastoviglie da 60; pare da 150cm con profondità ridotta, 1base da 120 profondità 38-40cm(non sò se esistono) su cui inserire un pc a induzione in linea, base angolare profonda 60 e lunga 100-105cm, base da 60..in modo da formare una L, il tutto racchiuso da una spalletta larga 30cm sul muro da 150cm, e un muretto da 160cm per la base angolo e la base da 60..spero di essere stata chiara..cosa dici può funzionare? :mrgreen:
Secondo me tutti questi elementi fissi - soprattutto il muretto da 160 - ti vincolano troppo quando devi aprire il tavolo per le cene con tanti ospiti.
Hai considerato un pc angolare?
Tipo questo, non è a induzione però.
Immagine

Re: Sala e Cucina in 21 mq

#72
Scusa Federal ma sulla base di quanto da te appena detto nessuno in Italia dovrebbe allora mettere un pc a induzione..pensa quest'appartamento è recentissimo, mai stato abitato e quindi fili mai ancora utilizzati..e quelli invece che decidono di rinnovare la cucina di 20anni e sostituiscono il pc a gas con quello a induzione?che gli prende fuoco tutto??! :roll: ..si credo che qualcosa vada rivista, grossezza fili, potenziamento impianto, ma non di certo rivoluzionare tutto l'impianto.
Essere in regola ha un costo, purtroppo.

Vedi, i produttori potrebbero offrire versioni depotenziate nell'assorbimento nominale (con modifica del limitatore e aggiunta di fusibili incorporati), per venire incontro alle esigenze di buona parte dei consumatori italiani.. non lo fanno perchè vogliono massimizzare il profitto, vendendo un'unica versione in tutto il mercato europeo. Propongono il limitatore come soluzione di tutti i problemi.. in realtà non lo è, la potenza nominale è la stessa, quindi l'impianto và dimensionato sempre e comunque per quel valore!
Quel che si vede in giro è preoccupante.. alcuni montatori se ne fregano e non dicono nulla al cliente, prendono il normale piano a induzione (potenza nominale solitamente intorno ai 7-8 kW), impostano il limitatore a max 3 kW, collegano una spina al cavo e la infilano in una presa da 16 A :evil:
L'impianto non và a fuoco finchè è protetto dai sovraccarichi, in giro è ancora pieno di pericolosissimi impianti anni '60 mai adeguati.. :?
"Oggi si vuole ricostituire l’unità politica dei cattolici, ma generalmente si dimentica che il liberalismo è il principale avversario della dottrina sociale della Chiesa." Don Ennio Innocenti

Re: Sala e Cucina in 21 mq

#73
Deve spendere un bel po' di soldini: piano cottura, adeguamento impianto, progetto, conformità, burocrazia varia, modifica contratto enel e naturalmente consumi.
Meglio il gas, a questo punto.
Quoto... dopo le spese, poi si troverebbe bene nel passare all'induzione??
Vedi, i produttori potrebbero offrire versioni depotenziate nell'assorbimento nominale (con modifica del limitatore e aggiunta di fusibili incorporati), per venire incontro alle esigenze di buona parte dei consumatori italiani.. non lo fanno perchè vogliono massimizzare il profitto, vendendo un'unica versione in tutto il mercato europeo. Propongono il limitatore come soluzione di tutti i problemi.. in realtà non lo è, la potenza nominale è la stessa, quindi l'impianto và dimensionato sempre e comunque per quel valore!
Non so se l'ho capita... no tranquillo, non aggiungerò anche l'induzione :lol:
quindi l'impianto si progetta per i kw che sono scritti sul pc a induzione, se ne fabbricassero modelli con meno kw non ci sarebbe bisogno di opere extra sull'impianto, quindi lei potrebbe collegarlo all'impianto da 4,5 kw.

Però, potenza limitata vuol dire che blocca il funzionamento di tutti i fornelli insieme?? Quindi va bene finchè non si accendono tutte le zone, o no!?

Complicatissimo :oops:
Vò a dormire... domani torno al mio umile ma spensierato lavoro :lol:

Ciao :D

Re: Sala e Cucina in 21 mq

#74
Non so se l'ho capita... no tranquillo, non aggiungerò anche l'induzione :lol:
quindi l'impianto si progetta per i kw che sono scritti sul pc a induzione, se ne fabbricassero modelli con meno kw non ci sarebbe bisogno di opere extra sull'impianto, quindi lei potrebbe collegarlo all'impianto da 4,5 kw.

Però, potenza limitata vuol dire che blocca il funzionamento di tutti i fornelli insieme?? Quindi va bene finchè non si accendono tutte le zone, o no!?
Si parte dalla condizione per cui il consumatore, pur avendo un piano cottura con 4 o più zone, si accontenta di non poterle utilizzare contemporaneamente alla potenza massima.
Detto questo, se i consumatori che si accontentano sono tanti, vale la pena di progettare un prodotto apposito (depotenziato nell'assorbimento nominale). Impostare un opportuno limitatore elettronico è insufficiente , occorre una ulteriore limitazione sicura (fusibili incorporati) affinchè il produttore possa dichiarare una potenza nominale inferiore.
Ovviamente il depotenziamento ha un limite, altrimenti il piano cottura diventa un soprammobile inutilizzabile, un valore ragionevole è 3 kW (quindi dimensionamento dell'impianto per 6 kW nella maggior parte dei casi).

Il limitatore che trovi su molti piani cottura, non disattiva i "fornelli" ma agisce con la logica della scimmietta ubriaca :mrgreen: per ripartire la potenza limite tra le varie zone. Non interviene finchè hai una combinazione che non determina il supero della potenza max impostata, quindi chi ha poche pretese non si accorge di averlo, dipende da come usi il piano cottura.
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