drastiko ha scritto: era proprio quell'idea di lussuria che voleva far trasparire nel suo divano, vedi anche accessori tipo le cinghiette ai bordi e la soluzione tipo lettone accessoriato! :lol
Beh, d'altronde il nome stesso "Privé"!! eheheh

la dice tutta! Per carità ho colto benissimo l'ironia e l'ammicco. Altre proposte di Starck vanno in questa direzione (no, non del bordello, ma di rivisitazioni in chiave ironica).
Adoro queste provocazioni, ma secondo me trovano il loro limite quando varcano l'ambiente domestico ... a meno che uno non viva reggendo costantemente queste provocazioni: in altre parole, devi poterci convivere esibendo sempre lo stesso "secondo grado" o livello di lettura, altrimenti rischi di caderci vittima, specialmente quando i tuoi ospiti interpretano lo stile bordello al primo livello, senza coglierne l'ironia. Non so se sono chiaro.
Però, minchia, uno deve potersi un attimo rilassare a casa propria e non viverla sempre due spanne sopra l'ordinario, per poter reggere la doppia lettura ironica del proprio arredamento!! No?
In questo senso, dopo un attimo, credo che (parlo per me) con un Privé in casa inizierei a vederlo sempre più nel suo aspetto immediato di "divano da bordello" ... e alla fine sentirei l'esigenza di buttarlo dalla finestra
Per contro trovo tutte le proposte "sopra le righe" di Starck (Privé incluso) ideali in ambienti dove ci si trova come ospiti, per esempio in un hotel! Mi ricordo che qualche anno fa venni invitato a trascorrere due notti al St. Martin Hotel di Londra, dove troneggiavano nani da giardino e altre amenità del buon Philippe! Bene! Però ci fai due notti, apprezzi l'ironia e l'originalità dell'impostazione stilistica dell'hotel ... e poi basta, te ne torni a casa. Fine del gioco. La casa per me deve essere prima di tutto un luogo rassicurante, dove poter essere me stesso al 100% e quindi senza sentirmi in obbligo di reggere un confronto col mio mobilio o, peggio, sentirmi in obbligo di giustificare determinate scelte di fronte ai miei ospiti: scelte mie, certo, ma pur sempre frutto della creazione altrui. Parlo qui, ovviamente, di scelte "forti", fatte di pezzi d'arredo dal forte carattere e sature di doppi sensi e citazioni.
Lo faccio volentieri con le opere d'arte appese ai muri o sulle mensole, ma non con i pezzi d'arredo. Sarebbe troppo.
Questo non significa che vivo in una casa noiosa o banale (spero!

): accanto a mobili ultra sobri (quasi "neutri") ci sono varie soluzioni anticonvenzionali, ma sono soluzioni o realizzazioni
MIE e corrispondono a me stesso prima di tutto, non al designer dal quale le ho comprate, che per quanto possa essere in sintonia con alcune mie linee, non rappresenterà mai chi sono io veramente.
Voilà!
Fammi sapere che ne pensi di Molteni (decisamente più "soft" rispetto al Privé di Cassina).
ciao!!