Kia85 ha scritto:Io x ora non ho colto molto l'ironia, cioè ovviamente ora cerco di guardarlo in questa chiave ma non mi pare lo scopo degli autori, a me sembra di intenzioni "serie", x questo mi sento presa in giro... Intanto cmq vado avanti (sono alle prime puntate), vi saprò dire se a fine stagione mi sarò ricreduta

no, non mi sono spiegata, per gli autori è serio, è lo spettatore (io in questo caso) che lo deve vedere, secondo me ovviamente, come una baracconata.
E' un po' come Elementary, per fare un altro esempio, se uno lo guarda come la rilettura di Sherlock Holmes (che in effetti è quello che volevano fare) fa cag.are, soprattutto con il termine di paragone con lo Sherlock di Cumberbatch, se lo vedi come uno dei 1500 crime che ci sono in giro è godibile, nulla di eccezionale ma godibile.
In the Blacklist ci sono vari tentativi, per lo più vani, di fare passare Elizabeth per la protagonista, la cazzutissima agente dell'FBI, di renderla superfiga, simpatica, quando in sostanza invece la guardi e ti scappa da ridere perché viene rigirata come un calzino (lei e tutto il resto dell'inesistente cast) da Red e nemmeno se ne rendono conto, ma poco importa, dal mio punto di vista. Perché the blacklist
E' Reddington, non è un telefilm corale che racconta della squadra dell'Fbi che ce l'ha in custodia, non ce ne frega nulla di quello che fa il partner della keen, o il capo dell'fbi o la tizia indiana, ecc ecc.
E' ovvio che se lui non ti piace, non ti ha colpito, non ti ha rapito nella sua bastardaggine finalizzata a uno scopo, sempre e comunque, non ti fai delle grasse risate e non lo adori mentre prende per il "censured" la qualsiasi, mentre guarda il pirla di turno con la faccia da "ma sei veramente un idiota" e mastica (io *adoro* quando mastica) o mentre se ne gira impeccabile nei suoi completi e con il suo borsalino, non ti appassionerà mai, perché appunto, è uno di quei telefilm in cui ti fai rapire dal personaggio (che tra l'altro io trovo complessissimo a livello psicologico e mi affascina da morire, c'è un sacco di roba da analizzare introspettivamente), se non ti ha colpito lo vedrai sempre e comunque come un crime da imbecilli e basta.
Ok fine papiro, poi ovvio che i gusti sono gusti, ma onestamente trovo che the Blacklist sia uno dei pochi prodotti decenti degli ultimi anni
