elise ha scritto:personalmente ritengo che il buon rivenditore/mobiliere, oltre alle necessarie competenze e conoscenze, deve ascoltare e fare tante domande per capire le necessità del cliente. Ciò non significa lasciar scegliere il cliente e chiedergli cosa vuole, ma approfondire la conoscenza legata anche a necessità e bisogni che il cliente non sa nemmeno di avere.
Questo è purtroppo l'aspetto che manca di più:
tanti rivenditori capaci ed onesti, forti di esperienze decennali e di grande competenza sul prodotto, tendono a consigliare il prodotto che sceglierebbero per loro stessi, in assoluta buona fede e convinti di fare l'interesse del cliente, anche se magari quest'ultimo ha esigenze sostanzialmente diverse.
Troppo spesso il rivenditore innamorato del dettaglio tecnico pregevole o del design non vede le necessità quotidiane del cliente, anche perché purtroppo troppo spesso non le conosce nemmeno.
Forse metà (ma anche meno) dei rivenditori non sanno cucinare o preparare da mangiare ma consigliano ugualmente forni e lavelli: Voi vi fareste consigliare per l'acquisto di un paio di sci da chi non sa sciare?
Il budget è ovviamente importante ma se si offre qualcosa di emozionalmente gradito e utile, diventa anche molto più elastico (naturalmente entro certi limiti).
Perfetto!!
Giustissimo.
Aggiungo che la parte di riuscire a capire le esigenze che il cliente cha non sa di avere, è nettamente la piu' difficile.
Da rivenditore il modo migliore per riuscire a migliorare da questo punto di vista, è di richiamare il cliente dopo 6/12 mesi, per capire
come si trova con la cucina, cosa rifarebbe e non rifarebbe se potesse tornare indietro.