Un quesito destinato ai rivenditori
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Ultima modifica di Lello Murri il 18/01/16 11:52, modificato 1 volta in totale.
Moderatore: Steve1973
Se stai li ad aspettare di trovare il fornitore che ti risolva i TUOI problemi secondo me stai fresco.Lello Murri ha scritto: Danno pensiero invece quelle che vendono alcuni mercatoni. Una cucina completa di lavastoviglie e montaggio a € 1.100. Il brutto è che sembrano pure accettabili. I montatori, cottimisti le mettono in opera in 3 ore. Insomma non possiamo fare concorrenza a costoro.
Secondo me serve una marca di cucina che dia delle differenze ma senza costare troppo.
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A voi la parola
... si va be: le casse in listellare lasciale proprio da parte... non sta in piedi la cosa.Lello Murri ha scritto:La gente non riesce a trovare differenze tra i due prodotti !!!!! Per questo vorrei operare con una ditta che usa il listellare per le casse, invece che col truciolare.
perchè i vari mercatoni le acquistano direttamente a lotti importanti tramite proprie società di distribuzione mentre tu preso in una collina dell'aspromonte ti fai portare una lavastoviglie all'anno acquistandola dal produttore di cucine che la acquista dal distributore di zona?Lello Murri ha scritto: Aggiungo.
Mi spiegate, per esempio, perché gli elettrodomestici delle menzionate marche di cucine a parità di marchio (Indesit o Beko) ci vengono venduti a prezzi nettamente più alti di quanto li vendono i mercatoni?
attenzione nessuno ti punta un ak47 perchè non compri dal noto marchio. Se non ti sta bene di produttori di cucine ce ne sono a bizzeffe. E' un marchio (penso parlassi di quello) che ci tiene a vendere il "suo" marchio. Da una serie di servizi, da una serie di pacchetti e per portare fuori un utile deve presumere la vendita di una cucina "completa" (e molte volte presume anche tavoli e sedie). E' alla fine una sfumatura forte delle offerte a cucina bloccata o con set di elettrodomestici: non puoi fuggire da certi ranghi se no casca il palco.FabT ha scritto:
Poi....alcuni marchi molto conosciuti di mobili sono molto scorretti al limite dell' illegalità, perchè ti impongono l'acquisto degli elettrodomestici della cucina ai loro prezzi che anche se sono dei pacchetti in offerta non sono mai convenienti per chi acquista all'ingrosso...........e se non li acquisti da loro ti mettono in fattura almeno euro 150 netti + iva....e non puoi dire nulla altrimenti ti tolgono la concessione del marchio.........dopo averti obbligato a inserire in sala mostra almeno 6 cucine loro.......sono cucinieri e dovrebbero vendere ciò che "producono"....vabbè lasciamo perdere.
Questa è una triste realtà ma anche li bisogna vedere se i numeri giustificano lo sconto: un conto è fare un carico al mese e girare mezza calabria per piazzare 5 cucine tutte storte ed un conto è ricevere 20 ordini al giorno quasi sempre senza su misura già elaborati dal software grafico in automatico e consegnarli in un'unico magazzino centrale. Certo, se la catena t'incula la convenienza non c'è e questo è successo N volte in Italia (ma ci sono anche 2-3 catene sane). Poi il discorso di "reiterare l'esperienza" con la catena insolvente è se vogliamo vederla dall'altra una forma di ricatto che spesse volte il produttore deve accettare in sede di concordato (vale in granparte dei settori): si viene messi di fronte alla perdita di qualche milione di euro di lavoro e di insoluto con "unica via prospettata" ti faccio continuare a lavorare e così "recuperi". In vero per mia esperienza non si recupera proprio nulla anzi se sei debole ed accetti un pagamento posticipato sulla newco palasemente perderai ancora soldi dopo 2 anni circa.... comunque è così che spesso succede... il concorrente vede il risultato di questo accordo e giustamente protesta ma ripeto che tante volte è un ricatto bello e buono.FabT ha scritto: Quando invece il cliente è un mercatone, si mettono a 90 gradi e gli permettono di tutto ed anche un ulteriore sconto!
Salve Lello, sappiamo entrambi come sia cambiato il mercato nel corso degli ultimi 20 anni e per sopravvivere bisogna adattarsi MA adattarsi non significa giocare al ribasso svalutando il proprio lavoro in una lotta impari contro i mulini a vento. Cambiare strategia è la parola d'ordine. Cominciamo col dire che la figura del rivenditore di elettrodomestici & cucine non è più al passo con i tempi, o vendi elettrodomestici o vendi cucine, diversamente puoi andare avanti con ottime entrate solo se hai la fortuna di ritagliarti una posizione di monopolio nel mercato locale in un segmento molto di nicchia. Per fare qualche esempio di mercato di nicchia c'è chi ha puntato sull'arredo su misura di normale qualità, chi sull'alto artigianato in categoria lusso, chi si è specializzato nelle cucine in finta muratura o in quelle in vera muratura con elementi prefabbricati di nuova tecnologia, tanti casi ognuno a sè. Lasciamo da parte la nicchia e cerchiamo di capire insieme come comportarci nel mercato di grande volume di categoria economica o media. Elettrodomestici: GDO e store online sono i nuovi protagonisti del mercato. La GDO è il più temibile avversario del piccolo negozio, innegabile che sia la preferita dalla clientela media per la possibilità di vedere e toccare un vasto assortimento plurimarca in un unico showroom, fornisce tutti i principali servizi di vendita e post-vendita e vanta prezzi bassi con frequenti sottocosto. Lo store online dal canto suo puo' ribassare a prezzi inferiori alla GDO ma il servizio per il consumatore è quasi nullo, i clienti che si porta via sono in prevalenza quelli che avrebbero già abbandonato il piccolo negozio per passare alla GDO. Il rivenditore di cucine deve rendersi conto che non puo' essere allo stesso tempo un rivenditore di elettrodomestici come ai vecchi tempi, fatta eccezione per marchi di nicchia che la GDO non tratta e che quasi nessuno comprerebbe dallo store online. Quindi il cliente medio comprerà il prodotto medio dalla GDO e il rivenditore di cucine deve montarlo senza sovrapprezzi. Quando il produttore di cucine impone la gabella a chi non compra il pacchetto, beh, si trova un altro produttore meno truffaldino. Cosa non facile ma ci tocca.Lello Murri ha scritto:Vi prego: non scherziamo.
Possiamo affrontare un problema serio?
Le cucine Ikea, se ben configurate non costano poco.
Danno pensiero invece quelle che vendono alcuni mercatoni. Una cucina completa di lavastoviglie e montaggio a € 1.100. Il brutto è che sembrano pure accettabili. I montatori, cottimisti le mettono in opera in 3 ore. Insomma non possiamo fare concorrenza a costoro.
Secondo me serve una marca di cucina che dia delle differenze ma senza costare troppo.
Un tempo si lavorava bene con la Aran o la Artec di Colombini, ma oggi costano il doppio di quelle mensionate.
Cosa fare? I cliento storcono il naso quando vedono le casse in truciolare? Bene! Diamo le casse in listellare.
Mettiamo in alternativa elettrodomestici Bosch (per chi spende) e Beko (per chi non vuole spedere).
Secondo voi c’è una marca che fa questa politica? Si può avere una cucina, con queste caratteristiche, che secondo la configurazione rientri dai 4 ai 7 mila euro?
A voi la parola