
mi sono intrufolta mentre facevano le ultime pulizie.
Che tenerezza! il cortile tutto pulito, il giardinetto recintato, il nome sulla buca delle lettere...
Non importa se adesso con questa rete verde sembra più un pollaio che un mini-garden



Mi ha dato un tale senso di appagamento e serenità che quasi mi ha stupita perchè in questi giorni così affannati e travagliati mi stavo quasi dimenticando della meta.
Ecco, mi sono sentita un maratoneta alla fine della corsa.
Stanca e appagata, che soddisfazione! Ancora non riesco a credere che fra due giorni quel foglio di carta col disegno di questo sogno che inseguo da tanti anni diventerà un luogo abitato e avrà una porta d'ingresso col nome di mio figlio. E' sua!
E' suo, questo luogo che gli auguro tanto possa essere l' officina dove pensare e costruire il suo futuro e la sua umana identità e non un rifugio dove debba erigere barriere di difese. Lo spero!
Mi sento la mamma più brava e più forte del mondo, oggi! Si, ieri la casa bonsai ha provocato la sua piccola, grande magia.

Dovevo condividere questo momento perchè..... mi siete cari!

V. Havel (1992): Tutti debbono avere una casa per "realizzarsi liberamente come esseri umani, per esercitare la propria identita'". Le nostre case sono un elemento inseparabile della nostra identita' umana. Privato di tutti gli aspetti della sua casa, l'uomo sarebbe privato di se stesso e della sua umanita'".
