Re: Ikea materassi: i materassi Ikea sono davvero terribili?
#166Pero', devo ammettere che, tra voi professionisti dsl riposo e del materasso, ci sono alcuni davvero divertenti. Non credevo!
Batblackonga ha scritto:
Cioè per 80 euro di differenza ci state ancora pensando tra un prodotto Ikea ed uno Epeda???
E chi ha mai detto il contrario?Perché gli altri commercianti fanno diversamente?
Nessuno regala nulla nè il grande nè il medio nè l'artigiano
ma mentre tu sei convinto che i prezzi alti di certi prodotti derivino dai margini di chi li vende, io che con la distribuzione (organizzata e non) ci lavoro tutti i santi giorni, ti dico che non è così.Ikea ti da per quello che ti offre, come la maggior parte dei commercianti e della GDO
a costo di passare per pesante mi tocca citare Nietzsche:rossodicina ha scritto:@dave in sincerità non capisco l'utilità di conoscere il rincaro applicato dal venditore... me lo spieghi?
Se è per valutare la bontà del venditore ha secondo me poco senso...![]()
certo.Manser ha scritto:Anzi i prezzi alti sono quelli della GDO, perché la GDO guadagna in percentuale come e più di un piccolo negoziante, semplicemente può imporre ai produttori e, soprattutto, vendere ai consumatori, grazie al marketing, una qualità più bassa.
se cambio barilla con "de cecco" e aggiungo 60 centesimi ai due prezzi ti senti più sereno? (tralasciando il fatto che se barilla fa schifo al supermercato fa schifo anche al negozio sotto casa)professione riposo ha scritto:Infatti Barilla è sinonimo di qualità
Se confondi il pensiero di Nietzsche sulla mercificazione di tutti i valori con un calcolo da macellaio probabilmente non è "pesante" l'epiteto cui ricorrerei...dave4mame ha scritto:a costo di passare per pesante mi tocca citare Nietzsche:
"di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore".
te la giro così.
se il bene A ha un prezzo di 100 e il bene B di 80, è abbastanza scontato pensare che il bene A sia meglio del bene B.
sei d'accordo con me?
tuttavia, per quanto ne sai 100 può anche essere costituito da 60 di costo e 40 di ricarico e 80 da 70 di costo e 10 di ricarico.
a questo punto sei davvero certa che non ti interessi conoscere il ricarico?
a meno che non riesca a convincere che la sua pasta barilla è migliore di quella del centro commerciale.professione riposo ha scritto:Un negozio sotto casa che vende barilla al giorno d'oggi non sopravviverebbe.
ti piace anche disporre di più account vedo.mamma santina ha scritto:Se confondi il pensiero di Nietzsche sulla mercificazione di tutti i valori con un calcolo da macellaio probabilmente non è "pesante" l'epiteto cui ricorrerei...dave4mame ha scritto:a costo di passare per pesante mi tocca citare Nietzsche:
"di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore".
te la giro così.
se il bene A ha un prezzo di 100 e il bene B di 80, è abbastanza scontato pensare che il bene A sia meglio del bene B.
sei d'accordo con me?
tuttavia, per quanto ne sai 100 può anche essere costituito da 60 di costo e 40 di ricarico e 80 da 70 di costo e 10 di ricarico.
a questo punto sei davvero certa che non ti interessi conoscere il ricarico?
A proposito delle tue scomposizioni, posto che per un commerciante piccoletto il prezzo 90 è dato da un costo di 55 cui viene applicato un ricarico di 35, per la grande distribuzione a volte il prezzo inferiore è dato da 55 + 30, altre volte da 45 + 40. Ma questo non avviene sempre: più spesso di quanto si creda, soprattutto nei prodotti che si acquistano meno di frequente (a me capita di notarlo soprattutto acquistando batterie, lampadine, spine elettriche, eccetera), o che sono meno battagliati, la grande distribuzione vuol dire 55 + 40, cioè un prezzo superiore a quello praticato dal piccolo. Se poi si sta parlando di prodotti no brand, o peggio marchiati "in casa", come la passata Conad, i funghetti Esselunga e via discorrendo, allora lì paragoni non se ne possono fare proprio... E non prendiamo nemmeno in considerazione i venditori di materassi posti negli slarghi dei corridoi delle grandi superfici di vendita, dato che lì si rischia il 15 + 80.
Per tornare a Ikea, già il fatto di non potere fare confronti per assenza di concorrenza mi fa dubitare che anche il coltello da 0,99 euro valga quello che costa. Ma a volte all'Ikea ci vado, mi piacciono le aringhe
mamma santina ha scritto:Se confondi il pensiero di Nietzsche sulla mercificazione di tutti i valori con un calcolo da macellaio probabilmente non è "pesante" l'epiteto cui ricorrerei...dave4mame ha scritto:a costo di passare per pesante mi tocca citare Nietzsche:
"di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore".
te la giro così.
se il bene A ha un prezzo di 100 e il bene B di 80, è abbastanza scontato pensare che il bene A sia meglio del bene B.
sei d'accordo con me?
tuttavia, per quanto ne sai 100 può anche essere costituito da 60 di costo e 40 di ricarico e 80 da 70 di costo e 10 di ricarico.
a questo punto sei davvero certa che non ti interessi conoscere il ricarico?
Mi spieghi cosa vuol dire, qui non si parla di prodotti identici, se vuoi sviare il discorso fa pure....................dave4mame ha scritto:a meno che non riesca a convincere che la sua pasta barilla è migliore di quella del centro commerciale.professione riposo ha scritto:Un negozio sotto casa che vende barilla al giorno d'oggi non sopravviverebbe.