Re: piano a induzione consiglio..

#16
Giuliomhanno ha scritto:Buongiorno
Io sono per il neff ho deciso, spero
Che il TWINPAD non faccia capricci... un piano da 90 flexy...spero di acquistare un buon prodotto, sicuramente acquisterò sul web.. consigli?
Penso che a qualità sopra neff ci sia soltanto miele che ha dei prezzi esagerati...così posso abbinare anche il forno che mi piace..
solo un consiglio se usi la moka: fai attenzione e verifica che funzioni.
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Re: piano a induzione consiglio..

#17
@Elise:
Mi potresti indicare dove hai trovato scritto che il Tempcontrol di Miele basato su infrarossi e non su PTC? Mi interesssa.
Sul manuale di un modello Miele, sono indicati solo 3 livelli possibili a scelta. Poi puoi impostare tu, quanti gradi siano assegnati a a ciascun livello.

In ogni caso anche usando un sensore a infrarossi sotto la pentola, l’imprecisione ed il ritardo nella lettura rispetto a dentro la pentola, rimane considerevole, tanto che specificano di non usarlo per la frittura.
In ogni caso 1000€ di sovrapprezzo, quasi quanto 3 piani interi da 60 cm, è totalmente ingiustificato, con o senza Tempcontrol. So come sono fatti i Miele dentro e che elettronica usano.

@Giuliomhanno:
Forno e piano cottura sono completamente indipendenti fra loro. Non devono essere affatto della stessa marca.

Re: piano a induzione consiglio..

#18
Mirco ha scritto:@Elise:
Mi potresti indicare dove hai trovato scritto che il Tempcontrol di Miele basato su infrarossi e non su PTC? Mi interesssa.
Sul manuale di un modello Miele, sono indicati solo 3 livelli possibili a scelta. Poi puoi impostare tu, quanti gradi siano assegnati a a ciascun livello.

In ogni caso anche usando un sensore a infrarossi sotto la pentola, l’imprecisione ed il ritardo nella lettura rispetto a dentro la pentola, rimane considerevole, tanto che specificano di non usarlo per la frittura.
In ogni caso 1000€ di sovrapprezzo, quasi quanto 3 piani interi da 60 cm, è totalmente ingiustificato, con o senza Tempcontrol.
questo che spiega come funziona (in danese ma le immagini sono chiare)
https://youtu.be/2vowrXAaszs
questo (in inglese) che mostra proprio come funziona egregiamente con il "frying"
https://youtu.be/HidnoT7a-vg
questo (in tedesco) che mostra la precisione nella rilevazione
https://youtu.be/8YPUH98I8i8

al momento manca un filmato sulla rapidità nel rilevare le variazioni, ma le ho viste con i miei occhi e in meno di un secondo da quando si versa l'alimento il piano passa dalla potenza "di mantenimento" a quella "di potenza" necessaria a ripristinare la temperatura che si è ridotta a causa dell'alimento freddo.

per le due modalità che "ti mancano all'appello" guarda nel libretto i dettagli del "tenere in caldo +" e del "sobbollire"
Mirco ha scritto: So come sono fatti i Miele dentro e che elettronica usano.
ho più di un dubbio a riguardo e quanto sopra lo dimostra chiaramente.

Che poi tu possa conoscere il nome di un fornitore di Miele (E.G.O. che realizza i componenti secondo le specifiche del produttore) non lo metto in dubbio ma conoscere il prodotto e la sua elettronica è tutt'altra storia.
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Re: piano a induzione consiglio..

#19
Le schede elettroniche le conosco eccome. Quei sensori di temperatura non stanno sulla scheda principale, ma sono montati al centro della bobina, da tutt’altra parte. Sulla scheda principale ci sono una manciata di € di componenti in più, dedicati alla ricezione del segnale. A regolare la potenza in base alla temperatura, ci pensano poche righe di programma software nel microprocessore centrale, che c’è già.
Bene se sui Miele c’è in più il sensore a infrarossi, ma 1000€ in più è un furto gratuito. Esattamente come per gli atri costruttori è il sovrapprezzo per le zone flexy, che come hardware interno aggiuntivo, non hanno veramente quasi niente.
Il primo scopo dei costruttori è alzare al massimo profitto aggiungendo il meno possibile di hardware, e nei piani a induzione gli riesce benissimo!!

Re: piano a induzione consiglio..

#20
Mirco ha scritto:Le schede elettroniche le conosco eccome. Quei sensori di temperatura non stanno sulla scheda principale, ma sono montati al centro della bobina, da tutt’altra parte. Sulla scheda principale ci sono una manciata di € di componenti in più, dedicati alla ricezione del segnale. A regolare la potenza in base alla temperatura, ci pensano poche righe di programma software nel microprocessore centrale, che c’è già.
Bene se sui Miele c’è in più il sensore a infrarossi, ma 1000€ in più è un furto gratuito. Esattamente come per gli atri costruttori è il sovrapprezzo per le zone flexy, che come hardware interno aggiuntivo, non hanno veramente quasi niente.
Il primo scopo dei costruttori è alzare al massimo profitto aggiungendo il meno possibile di hardware, e nei piani a induzione gli riesce benissimo!!
Ciao Mirco
Quindi secondo te un piano ind neff con zone flexy sono soldi buttati??
...cioè con altre marche raggiungo gli stessi consumi e la stessa qualità senza pagare uno sbotto il piano???
Grazie

Re: piano a induzione consiglio..

#21
Per la maggior parte delle esigenze comuni, i modelli interamente flexy sono soldi buttati, tranne in casi di esigenze particolari. Fino a poco tempo fa c’erano dei Neff da 80 cm a 5 piastre con una zona flexy, a prezzo accettabile. In questo momento no. Ci sono modelli equivalenti Siemens o Bosch sui 750€. Oppure da 80cm a 4 piastre con zona ponte (che fa quasi le stesse cose di una flexy), ci sono modelli Electrolux o Bosch a meno di 450€. La qualità interna è la stessa fra tutte queste tipologie. Che diametri di fondo di pentola massimi devi usarci?

Re: piano a induzione consiglio..

#22
Giuliomhanno ha scritto:Buongiorno
Io sono per il neff ho deciso, spero
Che il TWINPAD non faccia capricci... un piano da 90 flexy...spero di acquistare un buon prodotto, sicuramente acquisterò sul web.. consigli?
Hai scelto bene, 90cm ribadisco sono meglio di 80.
Vuoi consigli su quali store acquistare? Ci sono persone che hanno acquistato da onlinestore, bigprice, eprice e altri.

Re: piano a induzione consiglio..

#23
Mirco ha scritto:Le schede elettroniche le conosco eccome. Quei sensori di temperatura non stanno sulla scheda principale, ma sono montati al centro della bobina, da tutt’altra parte. Sulla scheda principale ci sono una manciata di € di componenti in più, dedicati alla ricezione del segnale. A regolare la potenza in base alla temperatura, ci pensano poche righe di programma software nel microprocessore centrale, che c’è già.
Bene se sui Miele c’è in più il sensore a infrarossi, ma 1000€ in più è un furto gratuito. Esattamente come per gli atri costruttori è il sovrapprezzo per le zone flexy, che come hardware interno aggiuntivo, non hanno veramente quasi niente.
Il primo scopo dei costruttori è alzare al massimo profitto aggiungendo il meno possibile di hardware, e nei piani a induzione gli riesce benissimo!!
La sensazione è che davvero tu non conosca molto...
una cosa è la gestione dei moduli di potenza che alimentano le bobine. questa, anche se esiste con componentistica qualitativamente e dimensionalmente diversa, è piuttosto standardizzata. Resta il fatto che i componenti NON sono tutti uguali e per questo molti produttori per evitare surriscaldamenti attraverso l'elettronica riducono sensibilmente la potenza dopo poche decine di secondi mentre altri mantengono piena potenza anche per 10 minuti. Se hai dubbi basta un prodotto attivo e una pinza amperometrica per verificare.

La differenza principale però la fanno i moduli di controllo e il software di gestione. I reparti di ricerca e sviluppo delle varie aziende investono migliaia di euro (talvolta anche diverse centinaia di migliaia) per garantire il miglior risultato possibile, anche se questo viene ottenuto con un circuito che contiene componenti da pochi euro. Il valore intrinseco dei componenti di un PC di un televisore o di un telefono è comunque di poche decine di euro (talvolta anche meno) ma la differenza non sta solo nel marketing e nel design: i costi di ricerca e sviluppo, i brevetti, le innovazioni hanno costi elevatissimi e se vogliamo che le Aziende continuino ad innovare e migliorare la nostra vita questi costi vanno coperti. Ragionare in termini di valore intrinseco dei componenti è perlomeno superficiale, quando si ha a che fare con prodotti con un qualche contenuto tecnologico.

Nel caso specifico del TempControl nel primo video si vede che c'è una scheda dedicata (niente a che vedere con il microprocessore centrale), con numerosi componenti (emettitore ad infrarossi per la taratura, più sensori con caratteristiche diverse e tolleranze molto strette,microprocessori per la gestione, alimentazione, schermatura placcata oro per garantire riflettività costante nel tempo, perfino una ventola dedicata per il raffreddamento). Questa scheda non si trova in nessun altro prodotto, ci sono numerosi brevetti internazionali che la tutelano e direi che rientra a pieno titolo tra le innovazioni con costi di ricerca e sviluppo più elevati. Per questo un costo più elevato, almeno nei primi anni di vita del prodotto, è pienamente giustificato. A brevetti scaduti è anche ragionevole che la stessa tecnologia divenga disponibile a poche decine di euro.
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Re: piano a induzione consiglio..

#24
Sono perito elettronico e so bene di cosa parlo. Con schede simili a quelle ci ho lavorato e le riparo. Non è possibile vendermi elettronica a peso d’oro, in nessun salsa. Nè dentro una TV né dentro un piano cottura. Ci sono modelli venduti al giusto prezzo ed altri no. I prezzi dei Miele sono sempre di gran lunga fuori. I costi di R&D sullo sviluppo del software, soprattutto sui piani a induzione, sono una bazzecola, che vene poi spalmata sulle migliaia di pezzi prodotti. Solo che la gente non lo sa, e si fa fregare 2000€ per prodotti che ne valgono 700-800, tutto compreso. Il software in un PCI è la parte più leggera nel costo finale, e loro lo pagano una volta sola. La produzione della meccanica pesa molto di più.
I prezzi dei PCI Miele sono dei furti da denunciare, soprattutto nei modelli di base. Hanno sì qualche dettaglio più, ma niente che valga 3 volte il prezzo di altre marche tedesche.
Quel sensore a infrarossi sta al centro della bobina, come si vede dal secondo video, e appoggia su una schedina sottostante la bobina. Ci sarà stato lo studio che vuoi, ma non vale quei 1000€ in più, te lo assicuro. Anche se avessero messo un display a 3 cifre, dove imposti direttamente la temperatura, a quel prezzo rimarrebbe un furto. Se ti sembra invece che ne valga la pena, sei libera di spenderceli.

Re: piano a induzione consiglio..

#25
Mirco ha scritto:Sono perito elettronico e so bene di cosa parlo.
con tutto il rispetto per la categoria dei periti elettronici, non credo che il business management e la pricing policy di aziende con decine di migliaia di dipendenti e diversi miliardi di fatturato annuo sia tra le competenze correlate al titolo di studio in questione.
Mirco ha scritto:Quel sensore a infrarossi sta al centro della bobina, come si vede dal secondo video, e appoggia su una schedina sottostante la bobina. Ci sarà stato lo studio che vuoi, ma non vale quei 1000€ in più, te lo assicuro
se si trattasse di qualcosa di banale come mai nessuno lo ha fatto e brevettato prima? invece di gridare al furto magari sarebbe più opportuno un po' di rispetto per il lavoro e l'inventiva altrui...
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Re: piano a induzione consiglio..

#26
Scusa, ma non sei in grado di giudicare le mie competenze professionali. Io ti assicuro che i PCI Miele sono venduti a un prezzo fino al doppio e oltre, del loro valore di mercato. Libera di non crederci.
Gli altri non hanno ancora implementato un sistema simile per loro scelte di mercato, non certo perché non ne siano capaci. Per esempio perché AEG/Bosch/Siemens non hanno ancora aggiunto di serie la regolazione di temperatura vera e propria come, da anni, hanno le piastre portatili da 60€? Eppure hanno già tutto quello che serve a bordo…
Un sensore a infrarosso messo sotto una pentola non è un qualcosa di brevettabile, in quanto i termometri a infrarossi esistono da una vita. La Miele avrà brevettato il suo accrocco specifico, ma non certo il termometro in sé.
In generale tutta la politica dei prezzi della Miele la considero smisurata. Sui PCI è invece un vero furto, perché fare pagare il 200-300% in più, per un 20% di qualità costruttiva in più, per me è un furto. Indipendentemente dal Tempcontrol a infrarossi, che c’è solo su alcuni modelli.

Re: piano a induzione consiglio..

#27
Mirco ha scritto:Scusa, ma non sei in grado di giudicare le mie competenze professionali. Io ti assicuro che i PCI Miele sono venduti a un prezzo fino al doppio e oltre, del loro valore di mercato.
quindi sei un'analista e ti occupi di marketing o sei un elettrotecnico?
perchè il valore di mercato un prodotto non credo rientri nelle competenze di chi ripara i ferri da stiro.

Aggiungo che, personalmente, con la competenza e l'arroganza dimostrata, non mi farei nemmeno cambiare una lampadina da un personaggio simile.
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Re: piano a induzione consiglio..

#28
Non riparo ferri da stiro e chi lo fa, ha evidentemente più competenze di te. Il “marketing” oggi è proprio quella cosa che si occupa di spremere il massimo profitto, col minimo della spesa.
Non sono stato arrogante in nessun punto. Ho solo detto come stanno tecnicamente le cose. Non capisco perché te la prendi tanto nel difendere la questione dei prezzi dei Miele. Lavori per loro? Non ho detto che fanno schifezze, ho detto solo che vendono i PCI a prezzo totalmente sproporzionato, e sono in tanti a dirlo in generale della Miele, soprattutto tecnici, mica solo io.