rananera ha scritto:se sei in vacanza altrove e ti acciacchi altrove comunque sia nel periodo precedente all'acciacco hai contribuito economicamente in qualche modo...
l'albergo, l'affitto, il cibo comrpato...
chi viene in lombardia solo per curarsi e a fine cura se ne torna a casa sua qui non lascia nulla anzi...economicamente (spesso tramite associazioni di volontariato) è anche a spese nostre...(quante volte m'è capitato di ospitare amici, parenti di amici in cura presso qualche ospedale milanese o acocmpagnatore di qualche tragico caso di amlasanità altrove riparata qui... addirittura nel mio salotto han spesso dormito parenti di malati perfettamente sconosicuti passati tramite la parrocchia che poi chiedeva ospitalità a parrochciani del quartiere)...
non è il disocrso del: abbiamo tutti il cuore di pietra 8come più volte m'è stato detto parlando di questo argomento), la disponibilità per i casi gravi dove la cura è davvero solo qui, quella disponibilità personale (e casaligna, appunto) c'è semrpe stata e sempre ci sarà...
ma cerchiamo di limitare il tutto a quei casi tragici (che son già tristemente tantissimi)...gli altri mi pare davvero un'assurdità vengano ad ingessarsi il braccio qui.

virtual ha scritto:anticipo: probabilmente vincerà il si per il fatto che non necessita di quorum.
per quanto concerne il discorso delle cure, credo che ogni zona in italia abbia le proprie "punte di diamante", anche a genova viene molta gente al gaslini per i bambini, ma non vedo cosa ci sia di male, anzi. In questo caso il discorso è: utilizziamo meglio le cose. Il braccio rotto che tu citi è solo la punta di un iceberg ed un caso, ma sulla salute non si scherza e se tu abitassi in altre regioni forse la penseresti diversamente.

rananera ha scritto:ma secondo te non sarà più semplice fare una verifica su base regionale che non nazionale?
nel calderone si nascondon tutti...