Re: Made In Italy

#16
Federal Republic ha scritto:La concorrenza sleale dei Paesi con manodopera a basso costo ha determinato la scomparsa di molti marchi storici italiani, mentre altri sono stati svalutati da parte delle multinazionali straniere che li hanno acquistati. In gran parte è colpa della politica italiana del dopoguerra, che non è riuscita a garantire adeguate misure protezionistiche per salvaguardare l'industria nazionale.
Piove, governo ladro.
:roll:

la concorrenza non è per natura "sleale" e le misure protezionistiche non portano benefici nel lungo periodo (ai consumatori nemmeno nel breve).

la realtà è che in una economia sempre più globalizzata come quella moderna o il produttore "mainstream" ha dimensioni tali da beneficiare delle economie di scala o è di fatto fuori mercato.
Si salvano in certi casi i mercati di nicchia ma occorre essere davvero bravi con soluzioni ad elevato valore aggiunto per riuscire ad essere competitivi.
Per i prodotti ad alto contenuto tecnologico è comunque un'impresa impossibile perché l'innovazione (di prodotto ma anche di processo) richiede investimenti molto elevati in valore assoluto che le piccole e medie aziende non possono permettersi. L'innovazione purtroppo non è scontata nemmeno per le realtà più grandi e la mancanza di innovazione è stata la ragione principale del declino dei grandi marchi italiani come Rex o Ariston.

Quindi, personalmente, condivido l'idea di acquistare il made in Italy per prodotti come i piani a gas e le cappe dove la qualità dei materiali e la cura nel design possono essere anche superiori a prodotti di altra provenienza. Per gli altri elettrodomestici dove la tecnologia diventa preponderante e le economie di scala fanno risparmiare, purtroppo oggi scegliere italiano non significa fare la scelta funzionalmente migliore.
You can tell the ideals of a nation by its advertisements

Re: Made In Italy

#17
elise ha scritto:la concorrenza non è per natura "sleale" e le misure protezionistiche non portano benefici nel lungo periodo (ai consumatori nemmeno nel breve).
Questo lo dicevano gli americani, i globalizzatori per eccellenza, poi hanno preso molte "bastonate" che li hanno convinti a passare al protezionismo..
elise ha scritto:la realtà è che in una economia sempre più globalizzata come quella moderna o il produttore "mainstream" ha dimensioni tali da beneficiare delle economie di scala o è di fatto fuori mercato.
Si salvano in certi casi i mercati di nicchia ma occorre essere davvero bravi con soluzioni ad elevato valore aggiunto per riuscire ad essere competitivi.
Per i prodotti ad alto contenuto tecnologico è comunque un'impresa impossibile perché l'innovazione (di prodotto ma anche di processo) richiede investimenti molto elevati in valore assoluto che le piccole e medie aziende non possono permettersi. L'innovazione purtroppo non è scontata nemmeno per le realtà più grandi e la mancanza di innovazione è stata la ragione principale del declino dei grandi marchi italiani come Rex o Ariston.
Non funziona così, le multinazionali non si accontentano di avere un utile ma esigono il massimo profitto. Rex e Ariston non sono state comprate per fare beneficenza, l'obiettivo era quello di appropriarsi di marchi e brevetti e trasformarli nel massimo profitto possibile. Gli stabilimenti italiani sono a rischio chiusura finchè l'operaio polacco o quello slovacco costano meno
"Oggi si vuole ricostituire l’unità politica dei cattolici, ma generalmente si dimentica che il liberalismo è il principale avversario della dottrina sociale della Chiesa." Don Ennio Innocenti

Re: Made In Italy

#18
Qui si finisce troppo off topic.
Comunque a prescindere dai nostri desideri e dal nostro modo di intendere l'economia di mercato, la globalizzazione c'è e non la fermerà nessuno. Neanche introducendo dazi.
Ne consegue che ogni Paese dovrà vivere puntando sulle sue qualità uniche, che in Italia si riassumono con turismo a tutto tondo, nicchie di altissima qualità e mercati del lusso e lusso estremo.
Di certo non abbiamo lo spazio fisico, il numero di persone e le materie prime per poter competere su produzioni di massa in campo agricolo o industriale. In questi contesti Paesi dall'estensione sconfinata, o quelli ricchi di materie prime o quelli con centinaia di milioni di cittadini potranno fare numeri schiacciandoci come pomodori sulla strada.
Sarebbe intelligente capire questa realtà e procedere ad azioni di M&A per creare dei giganti europei in alcuni settori strategici. In qualche caso si fa, in molti altri il nazionalismo provinciale frena i vari governi. E così finiremo per sparire sotto i colpi dei giganti dell'economia mondiale, presenti e futuri.

Stare qui a dire come ci piacerebbe che un'azienda con fine lucro sappia accontentarsi di poco o pochissimo pur di garantire alta qualità e/o lavoro agli italiani è ben possibile, ma parliamo di utopie.

Re: Made In Italy

#19
elise ha scritto:
Federal Republic ha scritto:La concorrenza sleale dei Paesi con manodopera a basso costo ha determinato la scomparsa di molti marchi storici italiani, mentre altri sono stati svalutati da parte delle multinazionali straniere che li hanno acquistati. In gran parte è colpa della politica italiana del dopoguerra, che non è riuscita a garantire adeguate misure protezionistiche per salvaguardare l'industria nazionale.
Piove, governo ladro.
:roll:

la concorrenza non è per natura "sleale" e le misure protezionistiche non portano benefici nel lungo periodo (ai consumatori nemmeno nel breve).
Condivido quanto espresso da Elise ed aggiungo che al di fuori dell'eurozona i grandi esportatori hanno a loro disposizione la possibilità di ricorrere alla svalutazione della propria moneta (certo, pure Draghi ha svalutato.. con la differenza che la svalutazione della moneta unica non sortisce un effetto omogeneo all'interno dell'eurozona e a fare le spese negli ultimi 15 anni di una rigidità del cambio sono state esclusivamente alcune economie) e ad ogni azione della nostra banca centrale ne seguono altrettante analoghe in giro per il mondo..)

Re: Made In Italy

#20
Federal Republic ha scritto:Non funziona così, le multinazionali non si accontentano di avere un utile ma esigono il massimo profitto. Rex e Ariston non sono state comprate per fare beneficenza, l'obiettivo era quello di appropriarsi di marchi e brevetti e trasformarli nel massimo profitto possibile. Gli stabilimenti italiani sono a rischio chiusura finchè l'operaio polacco o quello slovacco costano meno
Non solo. Spesso le multinazionali acquisiscono marchi blasonati con l'obiettivo specifico di farli scomparire dal mercato (anche per questo chiudono stabilimenti con manodopera specializzata), semplicemente per eliminare la concorrenza.
Sono fatti che si verificano da anni anche tra aziende italiane. E non dimostrano grande lungimiranza, men che meno dal punto di vista imprenditoriale (lasciamo perdere il senso di responsabilità sociale).
Ultima modifica di bubamara98 il 29/08/18 18:14, modificato 1 volta in totale.

Re: Made In Italy

#21
klw ha scritto:Qui si finisce troppo off topic.
Comunque a prescindere dai nostri desideri e dal nostro modo di intendere l'economia di mercato, la globalizzazione c'è e non la fermerà nessuno. Neanche introducendo dazi.
Ne consegue che ogni Paese dovrà vivere puntando sulle sue qualità uniche, che in Italia si riassumono con turismo a tutto tondo, nicchie di altissima qualità e mercati del lusso e lusso estremo.
Di certo non abbiamo lo spazio fisico, il numero di persone e le materie prime per poter competere su produzioni di massa in campo agricolo o industriale. In questi contesti Paesi dall'estensione sconfinata, o quelli ricchi di materie prime o quelli con centinaia di milioni di cittadini potranno fare numeri schiacciandoci come pomodori sulla strada.
Sarebbe intelligente capire questa realtà e procedere ad azioni di M&A per creare dei giganti europei in alcuni settori strategici. In qualche caso si fa, in molti altri il nazionalismo provinciale frena i vari governi. E così finiremo per sparire sotto i colpi dei giganti dell'economia mondiale, presenti e futuri.

Mah... anche su questo punto di vista ho seri dubbi.
Quanti abitanti hanno i paesi (ok, limitiamoci all'Europa) col più elevato tenore di vita e il minore indice di disuguaglianza? Rimanendo in Europa, ne abbiamo almeno un paio che stanno fuori dalla UE ed uno che dovrebbe uscirne a breve (e si è ben guardato dall'adottare la moneta unica).
Quindi l'unione fa la forza? Io penso che la democrazia, per quanto complicata, faccia la forza, e gli esempi, anche storici, che abbiamo attorno ci dimostrano che è piuttosto difficile esercitarla in "contesti numerici" troppo "affollati". 8)

Re: Made In Italy

#22
dave4mame ha scritto:
Telstar ha scritto: I modelli di fascia alta del gruppo BSH sono made in Germany comunque. Altri vecchi brand tedeschi sono finiti dentro Vestel o Beko (es. grunfig).
definisci la "fascia alta"...
Intorno ai 1000€ per eldom.

Re: Made In Italy

#23
Telstar ha scritto:
dave4mame ha scritto:
Telstar ha scritto: I modelli di fascia alta del gruppo BSH sono made in Germany comunque. Altri vecchi brand tedeschi sono finiti dentro Vestel o Beko (es. grunfig).
definisci la "fascia alta"...
Intorno ai 1000€ per eldom.
giusto la cifra che ho pagato il frigorifero siemens KG49EBI40.
rigorosamente made in turkey :-\

Re: Made In Italy

#26
Telstar ha scritto:Dave :(
Hai un Vestel. Potrebbe benissimo durare di più di uno fatto in Germania però ;)
si, ero arrivato alla stessa conclusione.
diciamo che, al momento, non mi fa impazzire.
quando l'ho sballato ho visto che una delle "mattonelle da picnic" che era inclusa era difettosa e, dopo qualche mese di utilizzo non posso dire che sia silenzioso.
Quando è in funzione ronza e di sera il ronzio si sente. è anche vero che dove abito davvero non vola una mosca...

Re: Made In Italy

#27
dave4mame ha scritto:Quando è in funzione ronza e di sera il ronzio si sente. è anche vero che dove abito davvero non vola una mosca...
Amazon deve muoversi ad offrire la consegna al piano, perché io al tuo posto l'avrei reso. Odio visceralmente i frigoriferi rumorosi.
Per fortuna mi è andata benissimo con la LVS Siemens, veramente un sussurro.

Re: Made In Italy

#28
La mia lavastoviglie Siemens e silenziosa...il frigo Siemens inudibile.
I bosch dovrebbero essere paragonabili più o meno, quindi magari gli è capitato il pezzo sfigato...può succedere ma scoccia

Re: Made In Italy

#29
Telstar ha scritto:
dave4mame ha scritto:Quando è in funzione ronza e di sera il ronzio si sente. è anche vero che dove abito davvero non vola una mosca...
Amazon deve muoversi ad offrire la consegna al piano, perché io al tuo posto l'avrei reso. Odio visceralmente i frigoriferi rumorosi.
Per fortuna mi è andata benissimo con la LVS Siemens, veramente un sussurro.
l'ho preso da unieuro, se lo sono portati al piano (per altro, seppur cristonando, sono riusciti a farlo entrare in ascensore).

Re: Made In Italy

#30
twistdh ha scritto:...il frigo Siemens inudibile.
Modello? Ricordi per caso dov’era fabbricato?
Se mi promettono 37db e poi sono 45 io non lo accetto.
Io modello di Dave, dato il prezzo era di fascia medio-alta.