Ora vorrei sistemare alcuni particolari che in quel momento avevo lasciato da parte, ma sto rimandando proprio per non dover ricominciare quell'inferno

Moderatore: Steve1973
ciao ti posso chiedere da che rivenditore stosa sei andato a farti fare la cucina?klw ha scritto:Credo che un po' tutti abbiamo chiesto diversi preventivi per una cucina (e non solo), mi pare piuttosto normale.
Dobbiamo cercare il rivenditore più capace, che ci ispira più fiducia, pertanto dobbiamo andare a conoscerne diversi per poter fare una scelta ponderata. E una volta lì che fai non gli dici quello che ti serve e quale sarebbe la sua proposta?
E' senz'altro vero che una volta scelto il progetto che più ci piace mediamente si finisce per andare dal mobiliere che offre il prezzo più basso (ed è a questo, credo, si riferisse Peppezi) invece di quello che ci sembra più bravo, serio e professionale.
Ma vediamola dal punto di vista del cliente: quando ho dovuto comprare la cucina io non sapevo assolutamente nulla. Anzi, sono partito in vantaggio su altri perché leggevo (da poco) questo forum e qualche indicazione l'ho avuta. Per me però era molto vaga e sono consapevole che se tutto è andato bene è stato solo perché alla fine mi è stato indicato uno dei migliori rivenditori di Stosa su Roma, quindi ho finito per andare "raccomandato".
Tra i tanti rivenditori che ho girato non ho trovato alcuna differenza sostanziale. Chi più gentile, chi un filo meno, chi parlava in italiano e chi romanesco, chi più impegnato e chi più sbrigativo ma non ho mai avuto la sensazione dell'eccellenza o di avere di fronte una persona di cui potermi assolutamente fidare. Quindi alla fine... erano tutti uguali per me e dovevo andare a fortuna.
Ed è questo il punto cruciale. Chi si affaccia all'acquisto di una cucina fa delle domande sbagliate, si pone nel modo sbagliato ma per un motivo giusto e sacrosanto. Non ne sa niente e quindi tratta una cucina come fosse un paio di jeans!
Ecco allora che si chiede se Stosa è meglio di Scavolini o Veneta, ecco che si cerca il prezzo più basso, e via dicendo...
Confesso serenamente che ora che ho qualche anno di esperienza in questo forum, che di cose ne ho lette molte, che qualche microscopica competenza l'ho sviluppata, se dovessi ricominciare da capo sarei comunque in difficoltà e dovrei comunque sperare di mettermi in mano alla persona giusta.
Comprare una cucina, purtroppo, non è facile e la fortuna gioca un ruolo importante.
Ciao peppezi,Peppezi ha scritto:Beh che male c'è...tenendo in considerazione che fai lavorare 3-4 ore a punto vendita, considerato che di 10 marchi ne resterà uno soltanto, magari poi sarà confrontato con altri 3 venditori dello stesso marchio, sono soltanto un centinaio di ore lavoro utilizzate a gratis.
Ma questo è un aspetto marginale, il vero concetto che vi ostinate a non capire è che cucine di pari fascia di mercato, più o meno, si somigliano, quindi è inutile cercare di spaccare il pelo in 4 su dettagli insignificanti, ma come diciamo sempre, al massimo serve a cercare gente competente. E non è necessario richiedere per forza un preventivo quando hai la sensazione di non trovarti bene in determinati posti. Aggiungo pure che in realtà, a forza di girare tutti i marchi, solitamente le nebbie non si diradano, ma si addensano.
Poi sinceramente passare da un arrex a una Valcucine...da polimerico a massello, passando per il vetro...beati voi che avete sto tempo, ci credo che qualcuno si scocci a fare due preventivi.
Grazie mamma santina, hai centrato il punto meglio di Cla. Il senso di quello che voglio dire, è il lavoro del mobiliere quello di perdere tempo con il cliente al fine di convincerlo a spendere grandi cifre, non può ragionarmi dicendo che noia, perché è un pò come se un medico si rifiutasse di curare un paziente perché si trova difronte a una malattia complicata, anche lì è il suo lavoro, la sua passione la deve dimostrare dando il meglio di se e io credo che questa mia visione,( chiaramente impossibile come la pace nel mondo), dovrebbe essere applicata un pò per tutti i mestieri .mamma santina ha scritto:Terreno minato e soggettività spinta al massimo, o meglio si stanno confrontando due visioni diametralmente opposte di cosa deve essere un "appuntamento" tra un commerciante e il proprio cliente. Ovvio che il primo vorrebbe solo gente che entra in negozio con le idee chiare, è soddisfatto della proposta e sottoscrive in quattro e quattr'otto il contratto di acquisto. Ovvio anche che il secondo spesso è confuso dai mille richiami promozional-pubblicitari, non ha le idee chiare e spessissimo è preoccupato di trovare sorprese amare, prezzi gonfiati, poca assistenza fornita da venditori poco preparati tecnicamente a bravi a vendere fuffa a peso d'oro. Completa il quadro il fatto che non viviamo in un'epoca particolarmente florida, quindi il borsellino uno se lo tiene stretto.
Certo che quando vedo mia moglie (non accade spesso ma accade) che prende e va a Milano e si spara 10 o 15 negozi di abbigliamento e alla fine arriva e mi fa: ho preso una bella camicettina, io penso che sia una follia... ma quando si affronta l'acquisto di un pezzo di arredamento credo che il comportamento debba essere un pochettino più misurato... nel caso di un semplice tavolino da soggiorno, il nostro acquisto più recente, abbiamo visitato un negozio di Bergamo che ci sembrava avesse cose carine in vetrina, poi abbiamo guardato un po' in rete, infine siamo entrati in un secondo negozio e - i tempi erano ormai maturi - abbiamo ordinato. Non credo abbia senso, se ti trovi bene con un venditore, che si sbatte, ti cerca il modello, telefona in ditta per chiedere i tempi di consegna, insomma fa il suo lavoro con il giusto entusiasmo, perderci il sonno. Abbiamo chiesto uno sconto e poi abbiamo firmato.
cla56 ha scritto:Buona sera.
Guarda Joe 1982 che io non volevo centrare nessun punto.
Sono anni che qui si parla della stessa cosa....in pratica di avere la "botte piena e la moglie ubriaca":disponibilità, cordialità,professionalità, dedizione,comprensione,affidabilità......... Il tutto ad un buon prezzo....fate una bella cosa....andate a chiedere queste cose alla grande distribuzione,all'ikea,al mercatone...così non perdete tempo e non lo fate perdere !
Tranquillo anche io sono quella dei post lunghissimimamma santina ha scritto:Sì, se ne parla da tempo e credo che se ne parlerà ancora in futuro. Io ho una piccola esperienza di commerciante, i miei genitori gestivano un piccolo negozio di elettrodomestici e da ragazzo ho dato una mano, e poi dopo il militare per un paio d'anni ho provato a fare sul serio. Era la metà degli ottanta e il mercato era molto diverso da quello attuale, ma già la presenza dei primi ipermercati, e poi la nascita dei consorzi di acquisto tra i commercianti, indicavano il senso di un'evoluzione da compiere: per competere occorreva essere o molto grossi, o molto specializzati e avere una grande passione.
Poi le cose sono andate come sono andate, mio padre era un piccolo tiranno e non me la sono sentita di insistere, sono andato a cercarmi un impiego. Ma se ho capito qualcosa allora, e anche se - lo ripeto - adesso il commercio è una cosa totalmente diversa, con internet e tutto quanto, credo che se un commerciante lavora con passione due cose da dirti le trova, anche se si rende conto che sei solo un cliente di passaggio, e che una vendita è molto improbabile. A volte, non so come spiegarlo, ma è come se tu hai in testa di potere aiutare qualcuno, vendendogli qualcosa, quindi gli vai incontro e lo stai ad ascoltare... altre volte hai in testa il desiderio di capire meglio te stesso, le tue capacità, vuoi metterti alla prova e ti dici vediamo se questo cliente è particolarmente difficile, se sono in grado di soddisfare le sue richieste...
Insomma, magari i miei sono solo ricordi un po' sbiaditi e sui quali si è posata una patina di romanticismo, come quando si dice "ah, eravamo giovani...". Tuttavia penso che alla fine, se sei un bravo commerciante, la richiesta di un cliente la stai a sentire. Però c'è un problema, ed è il tempo: se sei impegnato, se sei di corsa, se stai organizzando un ordine, o una consegna, o una vetrina, o un'esposizione, insomma se stai lavorando altrove e il tempo non ce l'hai, allora entrano in gioco le questioni di cui parlava cla. L'assistenza, la fiducia, la cordialità, la competenza... se non ho tempo devo prendere un collaboratore, lo devo formate, devo insegnargli a trattare con il cliente, gli devo dare nozioni tecniche, devo passagli un mensile... i costi lievitano, e più io cerco di garantire un servizio all'altezza, più in qualche modo devo cercare di guadagnare soldi sufficienti per pagare le spese del mio esercizio... cose dette e stradette, ma che continuano a rimanere vere. E quando ti capita di passare all' Ikea per comprare qualcosa di piu di un sottovaso o di una abat-jour da cinque euro e novantacinque, te ne accorgi: quando ho accompagnato un mio fratello a Carugate per una cucina da mettere nel seminterrato, dopo ore e ore di coda abbiamo incontrato un'addetta srufa marcia, ed erano di più le cose che non si potevano fare di quelle che si potevano fare... Altra esperienza allucinante da Mobilmondo, lungo l'A4. Il signore che mi ha accolto non si è nemmeno degnato di spostarsi dal banco della reception per farmi vedere le cucine in esposizione: i prezzi sono esposti, mi ha detto. Se trovi qualcosa che può andar bene come misure, ok. Se bisogna passare da'ufficio tecnico sono almeno mille euro in più. Qualunque cosa tu scelga.
Parole testuali... evidentemente per fare certi prezzi il servizio è compresso al massimo, e diventa disservizio.
Nel frattempo (post lunghissimo, per il quale mi scuso) è comparso un nuovo commento... non prendertela, joe, quella di cla sono iperboli, provocazioni ... almeno spero
Buongiorno " Joe1982"Joe1982 ha scritto:cla56 ha scritto:Buona sera.
Guarda Joe 1982 che io non volevo centrare nessun punto.
Sono anni che qui si parla della stessa cosa....in pratica di avere la "botte piena e la moglie ubriaca":disponibilità, cordialità,professionalità, dedizione,comprensione,affidabilità......... Il tutto ad un buon prezzo....fate una bella cosa....andate a chiedere queste cose alla grande distribuzione,all'ikea,al mercatone...così non perdete tempo e non lo fate perdere !
Ma che razza di risposta è questa, lei non ha proprio neanche capito lontanamente il senso di quello che scrivevo, il che è diverso. A parte che vi vorrei vedere a voi moralisti del mobile a dover gestire tutti i clienti Ikea o mondo convenienza, se solo vi dà fastidio un forum nato per dare liberamente consigli e già solo questo vi infastidisce, non oso immaginare lo sclero nel gestire tutta quella massa di gente, passereste dalla casa del mobile a terapia intensiva
![]()
![]()
Stando a quello che ha scritto, io dovrei affidarmi ad uno che mi rifila una cucina scadente, ad un prezzo assurdo, magari firmando un contratto con ipoteca sulla casa ad occhi chiusi perchè è sacrilegio richiedere la stessa tipologia di cucina a tre marche diverse per vedere se qualcuno ti può magari fare anche lo stesso prezzo, ma offrendoti qualche cosina in più, ma dico stiamo scherzando?Evviva il concetto di commercio, qui c’è chi di imprenditoria deve fare le ripetizioni, magari proprio dall’amministratore delegato di Ikea