Mamoli Federmobili ha scritto:Buongiorno a tutti,
mi permetto di fare solo qualche precisazione.
Federmobili è la Federazione dei negozi tradizionali di arredamento indipendenti italiani, FederlegnoArredo è la Federazione dei produttori di arredamento italiani (e non solo, rappresenta tutta la filiera del legno).
Federmobili è aderente a Confcommercio mentre FederlegnoArredo aderisce a Confindustria. I rapporti tra le due federazioni sono principalmente di tipo Istituzionale e le collaborazioni per presentare istanze e richiesta alla politica sono buone e continuative.
Per quanto riguarda il "Negozio Garantito" Federmobili, sono contento che abbia suscitato interesse. Il negozio che desidera fare parte della rete di negozi garantiti si impegna ad utilizzare il "Contratto Tipo per la vendita di Arredamento" messo a punto con Camera di Commercio di Milano-Monzabrianza-Lodi e con alcune associazioni dei Consumatori, approvato da Unioncamere e quindi con validità su tutto il territorio Nazionale. Nel citato contratto, oltre a suggerire una valorizzazione dei servizi offerti dal negozio, il pagamento è proposto con un anticipo del 30% alla firma del contratto e un saldo alla consegna di quanto ordinato. Abbiamo cercato, così, di rispondere a due esigenze dei rivenditori: una, fare capire al cliente il valore dei servizi offerti (come può capire un consumatore il valore dei servizi che gli sto offrendo, se il primo a non valorizzarli sono io venditore che applico la politica del tutto compreso?); la seconda, agevolare l'incasso del saldo - come avviene in tutti i settori del commercio - nel momento in cui ci si accorda per la consegna dei beni acquistati (anche qui, molto spesso, raccogliamo le lamentele dei rivenditori sulla certezza del pagamento).
Oltre all'utilizzo del Contratto, il titolare del punto vendita, si impegna firmando il Codice di Etica Commerciale che è stato stilato sempre con la collaborazione della Camera di Commercio di Milano-Monzabrianza-Lodi ed in questa depositato: insomma gli abbiamo dedicato un po' più di on'oretta su OpenOffice (siamo un po' più seri).
Per ultimo: chi controlla chi?
Partiamo dal presupposto che se un'imprenditore decide di fare parte di un gruppo che si vuole dare delle regole, e si impegna a rispettarle, e decide di partecipare per infrangerle: chi glielo fa fare di far parte del gruppo e versare una, seppur minima, quota di adesione? Detto questo prima di formalizzare questo progetto ci siamo resi conto che il sito Federmobili, la pagina Facebook e i social dove siamo presenti, hanno buon seguito anche da parte dei consumatori.
Per esempio: domande, richieste e delucidazioni sul Bonus Mobili (dalla sua introduzione nel 2013) sono state più frequenti da parte dei contribuenti che dei rivenditori; molti clienti di negozi ci hanno contattati per sapere se il comportamento del negozio al quale si erano rivolti per i loro acquisti era corretto o meno; altri ci hanno contattati per avere informazioni sul contratto che avevano firmato (il più delle volte senza clausole a tutela tanto del compratore quanto del venditore...) e la sua validità.
Quindi mi verrebbe da dire che abbiamo di fronte un unico grande controllore: il consumatore!
Grazie per l'attenzione
Mauro Mamoli
Presidente Federmobili
Buona sera Sig. Mamoli
Ho letto con interesse il suo post e sono d'accordissimo sulla necessità di avere un contratto tipo di riferimento nonchè
un "Codice di etica commerciale".Il fatto che ciò debba avvenire "sotto" la bandiera di Federmobili (associata alla Confcommercio) mi lascia qualche perplessità ma in questo caso non è questa la questione su cui vorrei soffermarmi.
Come Lei ben sà una fetta sempre più importante in termini di fatturato già da diversi anni è appannaggio della grande distribuzione e nel tempo crescerà ancor di più;ora che io sappia in quei "territori" non si sognerebbero mai di adottare un simile contratto e tantomeno la formula di pagamento che tale contratto prevede (30% all'ordine e saldo a consegna..... avvenuta?)
La grande distribuzione ha i "suoi contratti" e le sue forme di pagamento....punto.
Quindi tale iniziativa credo sia rivolta unicamente ai punti vendita "tradizionali" più o meno grandi che siano.
Detto ciò comprendo la necessità che il cliente privato venga tutelato nei suoi acquisti (proprio su questo forum negli ultimi giorni se n'è parlato...) e seguendo il forum ormai da diversi anni non credo di sbagliarmi più di tanto nel dire che i problemi principali per i privati vengono proprio nel rapporto con la grande distribuzione (la cronaca degli ultimi tempi ne è la conferma....).Ora vorrei domandarLe ,quale risposta può o vuole dare la Federmobili (Confcommercio) a questo tipo di problematica che coinvolge centinaia di acquirenti, perché pensare e scrivere che l'unico grande controllore sarà e deve essere il consumatore è un po' come dire
Comprate,poi se le cose vanno male son cavoli vostri.....
Concludendo, la proposta,seppur interessante della Federmobili alla fin fine potrà riguardare quella parte minima (parlo di fatturato) del nostro settore,tra l'altro quella parte che fa' da sempre del rapporto punto vendita/cliente il suo punto di forza e se vogliamo anche di orgoglio professionale.
Una "regola" per essere tale ed avere valore deve essere applicata da tutti e per tutti.
La ringrazio per l'attenzione!
Arch.Claudio Ritucci