salvo72 ha scritto:
Oh, bene, al quinto messaggio si cominciano a capire alcune cose.
1. che non sei super partes, ma vieni qui a pubblicizzare la tua idea progettuale; pensa che da come concionavi nei primi messaggi, speravo diversamente.
2. che, a oggi, dopo aver affermato che '...da anni lavori nel campo...' in realtà parli di '..abbiamo intenzione di fare'
Per parte mia, (che vuoi, anche noi, qui dentro non siamo tutti zotici e ci lavoriamo da tempo), giudico un meccanismo di associazione fittizio a soli fini di sgravio fiscale come estremamente rischioso.
L'AdE ha già precisato, per quanto riguarda la cessione del credito '..a tutti i soggetti..' prevista nella finanziaria 2018, che tali '..soggetti..' devono essere 'soggetti coinvolti' e non passanti con un 730 pesante da sgravare.
L'art.10 è nato senza la possibilità di cessione, che è stata introdotta solo in parlamento e sappiamo bene su pressione di chi.
Poi, l'improvvisa apparizione di utenti quali 'ComproCredito' (che, se permetti è PROPRIO QUELLO CHE LA LEGGE VIETA), di sicuro non farà piacere all'AdE.
Bastano due righe di precisazione a un interpello e tutto il castello va gambe all'aria.
Colgo l'occasione per precisare che i miei interventi d'ora in poi avverrano sotto questo nick e non "BonusCasa".
Detto questo, due anni di lavoro sui bonus fiscali sono partiti inizialmente con investimenti immobiliari su interventi agevolati. Quindi dal lato utente finale. Dal momento che e' entrata in gioco la cessione del credito abbiamo lavorato sulla cessione relativa ai nostri investimenti immobiliari fino ad arrivare alla conclusione che il mercato e' troppo lento su questo aspetto e che esiste il potenziale per strumenti che facilitino gli interventi detraibili.
Lo scoglio piu grande ora come ora e' trovare cessionari capienti e che rispettino le limitazioni di legge che citi. Risolto questo aspetto si apre ad un grosso potenziale di crescita nell'applicazione dello sconto in fattura e di conseguenza degli interventi. Un nostro investimento immobiliare tipico ha detrazioni cedibili per l'85% dei costi di ristrutturazione che nelle nostre operazioni incidono per circa il 70% sul totale dell'investimento. Quindi oltre 55% dell'intero intervento. I nostri immobili hanno finalità di rendita quindi producono comunque imponibile ma alle giuste condizione la cessione e' molto più conveniente perché abbatte il fabbisogno e i costi finanziari.
Obiettivamente cercare partner per la cessione e' molto faticoso, lungo, e molti cessionari (vedi multiutility) hanno pretese assurde, specie per investitori e non privati a cui magari tagliare 20 o 30% della spesa basta.
Quindi dopo molto studio e fatica siamo arrivati ad una formula che ci consentirà di cedere il credito a privati capienti rispettando tutte le limitazioni di legge. L'unico modo per bloccare il nostro sistema sarebbe cancellare la cessione del credito tout court. A questo proposito e in merito anche alla cancellazione dello sconto in fattura vale la pena valutare la cosa dal punto di vista dell'erario:
Signor Mario vorrebbe rifare i serramenti ma ha max 5000 euro:
Scenario 1: nessun sconto in fattura. Preventivo serramenti 7500, Sig Mario non fa il lavoro. Erario prende zero
Scenario 2: sconto in fattura. Stesso preventivo diventa 8500, Sig. Mario pero' deve pagare solo 4250 e fa il lavoro. L'erario minimo si prende 850 euro di Iva che e' decisamente meglio di zero.
Moltiplicando per tutti i signori Mario che non farebbero lavori per mancanza di budget e che invece con lo sconto in fattura li fanno e si vede come il risultato sia estremamente positivo.
Perché mai si dovrebbe eliminare lo sconto in fattura quando e' stato proprio il MISE a metterlo con questo preciso scopo cioè aumentare il gettito IVA in primis?
Tra l'altro questo scenario (cioè di rinunciare a fare un lavoro per mancanza di budget) si applica quasi esclusivamente ai piccoli lavori che sono il mercato delle PMI (come tirarsi la zappa sui piedi). I grossi investimenti immobiliari i conti li hanno già fatti prima e i serramenti gli servono, non possono rimandare all'anno prossimo. Ma questi non vanno dalle PMI e soprattutto ESIGONO lo sconto in fattura senno passano al successivo. Uno strumento che agevolasse il ricorso allo sconto in fattura per i piccoli sarebbe secondo me (correggetemi se sbaglio) molto gradito proprio dalle PMI che hanno a che fare coi Sig. Mario tutti i giorni.