Altro consiglio è di affidarti al progettista/rivenditore ma con cognizione di causa.. deve instaurarsi un rapporto di collaborazione, costruttivo, perché il rivenditore può consigliarti in base alla sua esperienza e guidarti nelle scelte tecniche, ma alla fine la casa la vivrete voi e deve rispecchiare i vostri gusti ed esigenze.
Spesso lo stesso rivenditore tiene più marchi, uno di fascia alta e uno medio come alternativa.
Quindi non aver paura di informarsi e far domande, ognuno di noi è diverso e cambia il modo di vivere un ambiente come la cucina, che non è fine a se stessa ma calata in un ambiente.
Lo stesso modello ambientato in un contesto piuttosto che u altro fa un effetto totalmente diverso e spesso la differenza la fanno i dettagli, maniglie, cappa, paraschizzi e le finiture circostanti (pavimento, infissi, lampade etc.).
Più e meno tutte le marche di fascia media citate, Arredo3, Stosa come pure anche Scavolini, hanno linee più classiche.
Poi se ti piacciono i materiali naturali, potresti dare un'occhiata a Scandola e Callesella.
Re: Cucina: emozione o ragione?
#17Io in cucina pareggio per la ragione.
Inutile avere attrezzature sovradimensionate per una cucina domestica.
Utili tutti gli strumenti che ti permettono di lavorare con facilità ed efficienza.
Una cucina in legno può non essere l'ideale in cucina, dove l'umidità la fa da padrona, dove sono necessari materiali idrorepellenti e il meno porosi possibile.
Senz'altro se la cucina di cui parli costa assai avrà tutte le carte in regola per consentire di lavorerei bene. Però è indubbio che vi siano materiali meno nobili del legno ma più adatti a resistere a certe sollecitazioni.
Per quanto riguarda l'estetica (e chiudo) le fogge classiche sono piene di cornici, sbalzi, sopralzi, e purtroppo io sono troppo pigro per desiderare di avere mobili siffatti in cucina. Troppo tempo dovrei dedicare alla loro pulizia e alla cura.
Certo se lo stile ti piace ti sarai anche fatto convinto del prezzo che devi pagare.
Buona fortuna
Inutile avere attrezzature sovradimensionate per una cucina domestica.
Utili tutti gli strumenti che ti permettono di lavorare con facilità ed efficienza.
Una cucina in legno può non essere l'ideale in cucina, dove l'umidità la fa da padrona, dove sono necessari materiali idrorepellenti e il meno porosi possibile.
Senz'altro se la cucina di cui parli costa assai avrà tutte le carte in regola per consentire di lavorerei bene. Però è indubbio che vi siano materiali meno nobili del legno ma più adatti a resistere a certe sollecitazioni.
Per quanto riguarda l'estetica (e chiudo) le fogge classiche sono piene di cornici, sbalzi, sopralzi, e purtroppo io sono troppo pigro per desiderare di avere mobili siffatti in cucina. Troppo tempo dovrei dedicare alla loro pulizia e alla cura.
Certo se lo stile ti piace ti sarai anche fatto convinto del prezzo che devi pagare.
Buona fortuna

Sei incorreggibile. Sallo.
Re: Cucina: emozione o ragione?
#18Bellissima la Living di l'Ottocento, classicheggiante ma non troppo barocca 

Re: Cucina: emozione o ragione?
#19Grazie a tutti,
noto che concordate su un punto: la preponderante importanza della persona sul marchio.
Dopo di che come ammette klw rimane difficile poter scegliere la persona basandosi su dati empirici se non dopo averla provata
....mentre quanto meno delle cucine si hanno a disposizione i dati tecnici.
Per misurare le persone dobbiamo fidarci delle sensazioni... quindi vediamo un po’... siamo stati da:
- rivenditore L’Ottocento: cortesia 5/5, professionalità (misurata in unità di tempo) nell’illustrare le caratteristiche tecniche del prodotto 3/5, non si è parlato di cantiere, in una parola: architetto. Restiamo in attesa di preventivo.
- rivenditore STOSA: cortesia 5/5, professionalità (misurata in unità di tempo) nell’illustrare le caratteristiche tecniche del prodotto 5/5, si è parlato di cantiere, in una parola: posatore. Siamo usciti dal negozio con un preventivo.
Cercando recensioni sul web entrambi i negozi sono recensiti in modo molto positivo (con un numero maggiore di recensioni per il rivenditore STOSA, per ragioni che ritengo legate alla più ampia fascia di mercato).
Per rispondere a lucarossi siamo Lombardi.
noto che concordate su un punto: la preponderante importanza della persona sul marchio.
Dopo di che come ammette klw rimane difficile poter scegliere la persona basandosi su dati empirici se non dopo averla provata

Per misurare le persone dobbiamo fidarci delle sensazioni... quindi vediamo un po’... siamo stati da:
- rivenditore L’Ottocento: cortesia 5/5, professionalità (misurata in unità di tempo) nell’illustrare le caratteristiche tecniche del prodotto 3/5, non si è parlato di cantiere, in una parola: architetto. Restiamo in attesa di preventivo.
- rivenditore STOSA: cortesia 5/5, professionalità (misurata in unità di tempo) nell’illustrare le caratteristiche tecniche del prodotto 5/5, si è parlato di cantiere, in una parola: posatore. Siamo usciti dal negozio con un preventivo.
Cercando recensioni sul web entrambi i negozi sono recensiti in modo molto positivo (con un numero maggiore di recensioni per il rivenditore STOSA, per ragioni che ritengo legate alla più ampia fascia di mercato).
Per rispondere a lucarossi siamo Lombardi.
cherry&v ha scritto: Bellissima la Living di l'Ottocento, classicheggiante ma non troppo barocca
Siamo in sintonia.
Re: Cucina: emozione o ragione?
#20Una cosa molto importante è chiedere se il montaggio è effettuato da montatori interni o esterni. Io scarterei chi si avvale di collaboratori esterni.
Non sono della Lombardia, però ho fatto delle ricerche:
1)coolors,utente storico di questo forum consiglia Sormani Cucine a Seregno, gestito dalla sig.ra Patrizia, è un rivenditore Scavolini ;
2)sempre coolors consiglia Domus Arredi Lissone, gestito dalla sig.ra Paola, una professionista in gamba, che tratta Veneta
Ulteriori consigli:
1)viewtopic.php?f=2&t=108640
2)viewtopic.php?f=2&t=73067
Di questi due thread basta che leggi il primo post di ognuno
Non sono della Lombardia, però ho fatto delle ricerche:
1)coolors,utente storico di questo forum consiglia Sormani Cucine a Seregno, gestito dalla sig.ra Patrizia, è un rivenditore Scavolini ;
2)sempre coolors consiglia Domus Arredi Lissone, gestito dalla sig.ra Paola, una professionista in gamba, che tratta Veneta
Ulteriori consigli:
1)viewtopic.php?f=2&t=108640
2)viewtopic.php?f=2&t=73067
Di questi due thread basta che leggi il primo post di ognuno
Re: Cucina: emozione o ragione?
#21Non credo che qualcuno prediliga la persona al marchio in assoluto, credo che la predilezione per la persona valga solo all'interno del sottoinsieme di cucine che hanno prezzo simile.
Limitandomi alla mia persona, se potessi permettermi Boffi o Arclinea e il miglior progettista e i migliori montatori fossero quelli di Creo (per dirne una) me ne fotterei altamente delle persone e sceglierei il marchio.
Scusami se la sottolineatura è inutile
Limitandomi alla mia persona, se potessi permettermi Boffi o Arclinea e il miglior progettista e i migliori montatori fossero quelli di Creo (per dirne una) me ne fotterei altamente delle persone e sceglierei il marchio.
Scusami se la sottolineatura è inutile

Sei incorreggibile. Sallo.
Re: Cucina: emozione o ragione?
#22In assoluto no, l'ideale è il connubio tra le due cose, rivenditore in gamba e prodotto che mi piace/posso permettermi.mamma santina ha scritto: ↑11/06/20 9:46Non credo che qualcuno prediliga la persona al marchio in assoluto, credo che la predilezione per la persona valga solo all'interno del sottoinsieme di cucine che hanno prezzo simile.
Limitandomi alla mia persona, se potessi permettermi Boffi o Arclinea e il miglior progettista e i migliori montatori fossero quelli di Creo (per dirne una) me ne fotterei altamente delle persone e sceglierei il marchio.
Scusami se la sottolineatura è inutile![]()
Anche se mi è capitato di indirizzarmi su un prodotto diverso, cambiando del tutto stile e abbassando pure la fascia di prezzo, dopo aver riflettuto sul consiglio del rivenditore di fiducia .. e pure il contrario, ovvero lasciar perdere un acquisto che pure mi convinceva per la scarsa empatia del rivenditore.
Re: Cucina: emozione o ragione?
#23Se avessi un budget elevato valuterei solo le cucine di fascia alta e in ogni caso centra sempre il discorso rivenditore/montatore .
Se il rivenditore tratta sia la fascia popolare che quella alta scelgo quello che mi posso permettere.
Se il rivenditore tratta sia la fascia popolare che quella alta scelgo quello che mi posso permettere.
Re: Cucina: emozione o ragione?
#24Grazie per le vostre riflessioni.
Girando un po’ ho dovuto constatare che la differenza in termini di qualità tra un marchio di fascia media come Stosa (esempio) ed uno di fascia alta come Valcucine (esempio) è facilmente percepibile anche da parte di un totale neofita come me.
Sui particolari di questa complessa faccenda sto apprendendo cose nuove ogni giorno e devo dire che fino a questo punto la persona che mi ha fatto la migliore impressione è stato il rivenditore di Stosa: mi ha intrattenuto a lungo, spiegandomi numerosi dettagli tecnici e facendolo (almeno mi è parso) in modo abbastanza imparziale. Purtroppo devo anche ammettere che non ho un gran sentimento nei confronti del marchio... insomma si è a budget ma la differenza (come detto ab initio) la percepisce da lontano anche un ignorante come me.
Oggi entrati con prole in grosso mobilificio. Il venditore ha introdotto alcuni elementi che non avevamo considerato. Per quanto non mi sia sembrato del tutto disinteressato, ha provato con un certo successo a dissuaderci dall’acquisto di una cucina classica perché - ha spiegato - con travi a vista e pavimento in legno rischierebbe di diventare un po’ pesante.... il suo consiglio sarebbe quello di introdurre linee più moderne, essenziali e lasciare che sia la casa (si tratta come forse avevo detto di un recupero sottotetto in centro storico) ad essere protagonista.
E fino a qui l’ho seguito e può anche avermi convinto. Mi ha convinto assai meno il fatto che sia andato piuttosto deciso a consigliarci un marchio su cui non avevamo chiesto informazioni: Maistri. Non che le cucine in esposizione fossero brutte, però mi ha lasciato la sensazione di essere un po’ manipolato.
Perdonate l’ennesimo flusso di coscienza ma sarei felice di poter continuare questo confronto con voi. Ciao ciao
Girando un po’ ho dovuto constatare che la differenza in termini di qualità tra un marchio di fascia media come Stosa (esempio) ed uno di fascia alta come Valcucine (esempio) è facilmente percepibile anche da parte di un totale neofita come me.
Sui particolari di questa complessa faccenda sto apprendendo cose nuove ogni giorno e devo dire che fino a questo punto la persona che mi ha fatto la migliore impressione è stato il rivenditore di Stosa: mi ha intrattenuto a lungo, spiegandomi numerosi dettagli tecnici e facendolo (almeno mi è parso) in modo abbastanza imparziale. Purtroppo devo anche ammettere che non ho un gran sentimento nei confronti del marchio... insomma si è a budget ma la differenza (come detto ab initio) la percepisce da lontano anche un ignorante come me.
Oggi entrati con prole in grosso mobilificio. Il venditore ha introdotto alcuni elementi che non avevamo considerato. Per quanto non mi sia sembrato del tutto disinteressato, ha provato con un certo successo a dissuaderci dall’acquisto di una cucina classica perché - ha spiegato - con travi a vista e pavimento in legno rischierebbe di diventare un po’ pesante.... il suo consiglio sarebbe quello di introdurre linee più moderne, essenziali e lasciare che sia la casa (si tratta come forse avevo detto di un recupero sottotetto in centro storico) ad essere protagonista.
E fino a qui l’ho seguito e può anche avermi convinto. Mi ha convinto assai meno il fatto che sia andato piuttosto deciso a consigliarci un marchio su cui non avevamo chiesto informazioni: Maistri. Non che le cucine in esposizione fossero brutte, però mi ha lasciato la sensazione di essere un po’ manipolato.
Perdonate l’ennesimo flusso di coscienza ma sarei felice di poter continuare questo confronto con voi. Ciao ciao

Re: Cucina: emozione o ragione?
#25La notazione sul rapporto tra cucina e contesto è difficile da controbattere.
A proposito della proposta Maistri non credo dovresti sentirti imbrigliato: tutti quanti tendono ad offrire il prodotto che hanno in casa.
A te rimane la scelta, l'hai vista una cucina Maistri in offerta? E come ti è piaciuta?
A proposito della proposta Maistri non credo dovresti sentirti imbrigliato: tutti quanti tendono ad offrire il prodotto che hanno in casa.
A te rimane la scelta, l'hai vista una cucina Maistri in offerta? E come ti è piaciuta?
Sei incorreggibile. Sallo.
Re: Cucina: emozione o ragione?
#26Ciao Mamma Santina,
si ho visto le cucine Maistri in esposizione: buona qualità percepita, da ignorante direi superiore rispetto alle Stosa che erano esposte all’interno della stessa sala. Alcuni meccanismi interessanti come quello che nasconde una superficie di lavoro con relativa parete attrezzata all’interno di un’ampia colonna. Non ho capito se le ante sono in massello e laminato, comunque laccate in tinte che non mi hanno rapito. Top ed elettrodomestici a parte.
si ho visto le cucine Maistri in esposizione: buona qualità percepita, da ignorante direi superiore rispetto alle Stosa che erano esposte all’interno della stessa sala. Alcuni meccanismi interessanti come quello che nasconde una superficie di lavoro con relativa parete attrezzata all’interno di un’ampia colonna. Non ho capito se le ante sono in massello e laminato, comunque laccate in tinte che non mi hanno rapito. Top ed elettrodomestici a parte.
Re: Cucina: emozione o ragione?
#27Secondo me dovresti cominciare a chiederti come ti piacerebbe la tua cucina... e quindi considerare che esigenze hai quanto a spazi, contenimento, elettrodomestici, piano di lavoro e via dicendo. Poi pensare all'estetica di base: cucina moderna? hi tech? classica (con le sue 1000 declinazioni)? in essenza? acciaio? bicolore? laccato? laminato? Infine pensare a qualche soluzione particolare a livello di praticità o estetica che necessiti o semplicemente ti piacerebbe avere... chessò un fianco finito in una certa maniera, un top estensibile, una finitura particolare.
Fatto questo devi pensare ad un budget... e a quanto sei disposto a sforarlo in caso di qualcosa che ti colpisca al cuore.
Dico questo soprattutto perchè la marca di una cucina, alla fine, è questione davvero secondaria. E se alla fine non vuoi cose troppo particolari che realizza solo quella particolare grande firma, le differenze tra una cucina da 40.000 euro ed una da 15.000 potrebbero davvero essere minime.
Fatto questo devi pensare ad un budget... e a quanto sei disposto a sforarlo in caso di qualcosa che ti colpisca al cuore.
Dico questo soprattutto perchè la marca di una cucina, alla fine, è questione davvero secondaria. E se alla fine non vuoi cose troppo particolari che realizza solo quella particolare grande firma, le differenze tra una cucina da 40.000 euro ed una da 15.000 potrebbero davvero essere minime.
Re: Cucina: emozione o ragione?
#28Hai ragione. Da un lato sto raccogliendo troppe informazione con conseguente stato confusionale, dall’altro credo che questa fase sia inevitabile.chojin ha scritto: Secondo me dovresti cominciare a chiederti come ti piacerebbe la tua cucina...
Riflettendo sul tuo post mi rendo conto che le scelte nostre e del progettista sono abbastanza “obbligate” avendo una sola parete valida per essere attrezzata essendo le altre tre rispettivamente impegnate da:
- due finestre e falda ad altezza 200 cm
- comunicazione con la zona living
- porta finestra.
Di conseguenza l’aggiunta di un’isola oltre ad essere scelta gradita sul piano estetico diventa quasi obbligata. Abbiamo bisogno di spazi sia dentro la cucina che attorno ad essa cioè abbiamo bisogno di una cucina capiente ma allo stesso tempo non troppo invadente. Siamo in tanti.
Quanto a linee se prima eravamo abbastanza decisi per il classico (l’esempio di partenza era L’Ottocento modello Living) ora stiamo considerando seriamente anche linee più contemporanee ed essenziali. Il motivo l’ho già spiegato in un precedente post.
La ricerca continua.
Re: Cucina: emozione o ragione?
#29La confusione è del tutto normale. Siamo ignoranti in materia e ci sono troppe informazioni da valutare e cui assegnare il giusto peso. Ma per quanto ci possiamo sforzare non saremo in grado di farlo. Non è il nostro ambito di competenza.
Aiuta però moltissimo questo forum specie se ascolti e mediti bene sui messaggi degli utenti professionali e anche i più esperti/appassionati (io non rientro in nessuna di queste categorie, posso solo passarti la mia unica esperienza di 4 anni fa).
Per questo io ti direi di partire prima di tutto dal budget a disposizione. Se sei disposto a spendere per esempio fino a 30.000 euro lo devi dire subito al rivenditore così che sappia proporti idee anche di un certo tipo e non solo le soluzioni più comuni. Rischi altrimenti di perdere tempo o di non vedere certe possibilità. Chiarire il budget per me è fondamentale. Nessuno ti impedirà di abbassarlo se non sarai convinto ma almeno lavori su un dato che al momento è fissato.
Inoltre ti direi di riportare su questa discussione la piantina con tutte le quote del tuo ambiente ipotizzando un progetto che hai in mente.
Scoprirai persone che ti paventeranno altra disposizione e possibilità rispetto a quella che definisci una soluzione obbligata e comunque avrai almeno chiarito cosa dovrà venir fuori a prescindere da marca, modello e qualità.
Fatte queste 2 cose sarà tutto molto più chiaro e capirai anche se per rientrare nel tuo budget dovrai rinunciare a certi materiali e andare su una fascia di mercato più bassa ovvero se potrai puntare più in alto.
Aiuta però moltissimo questo forum specie se ascolti e mediti bene sui messaggi degli utenti professionali e anche i più esperti/appassionati (io non rientro in nessuna di queste categorie, posso solo passarti la mia unica esperienza di 4 anni fa).
Per questo io ti direi di partire prima di tutto dal budget a disposizione. Se sei disposto a spendere per esempio fino a 30.000 euro lo devi dire subito al rivenditore così che sappia proporti idee anche di un certo tipo e non solo le soluzioni più comuni. Rischi altrimenti di perdere tempo o di non vedere certe possibilità. Chiarire il budget per me è fondamentale. Nessuno ti impedirà di abbassarlo se non sarai convinto ma almeno lavori su un dato che al momento è fissato.
Inoltre ti direi di riportare su questa discussione la piantina con tutte le quote del tuo ambiente ipotizzando un progetto che hai in mente.
Scoprirai persone che ti paventeranno altra disposizione e possibilità rispetto a quella che definisci una soluzione obbligata e comunque avrai almeno chiarito cosa dovrà venir fuori a prescindere da marca, modello e qualità.
Fatte queste 2 cose sarà tutto molto più chiaro e capirai anche se per rientrare nel tuo budget dovrai rinunciare a certi materiali e andare su una fascia di mercato più bassa ovvero se potrai puntare più in alto.
Re: Cucina: emozione o ragione?
#30Rieccoci.
Mi trovo in pausa di riflessione in attesa di tornare a fare visita agli arredatori che ho interpellato, sono curioso di vedere il tipo di offerta. Compatibilmente con il budget terrò soprattutto in conto l’approccio in termini di “interior designing” cioè la capacità di prevedere come la cucina andrà ad inserirsi nel resto della casa.
Anche grazie ai vostri consigli ho abbandonato la strada presa inizialmente cioè quella che partiva dalla scelta di un marchio e di un modello particolari per imboccare il bivio dell’incertezza. Abbiamo visto anche un po’ di monoliti contemporanei e devo dire che gli stilisti sono andati un passo più avanti, ormai direi che si può parlare di complessi megalitici dal momento che attorno al parallelepipedo rappresentato dall’isola si stagliano verticalmente le colonne che lo circondano e sormontano alla ricerca spasmodica dell’ordine e della linearità assoluti. Il razionalismo dei solidi pieni, da profano mi pare manchino un po’ di vuoti, un po’ di leggerezza. Non sembra essere nelle nostre corde ma abbiamo scelto di metterci in discussione.
Al prossimo aggiornamento.
Mi trovo in pausa di riflessione in attesa di tornare a fare visita agli arredatori che ho interpellato, sono curioso di vedere il tipo di offerta. Compatibilmente con il budget terrò soprattutto in conto l’approccio in termini di “interior designing” cioè la capacità di prevedere come la cucina andrà ad inserirsi nel resto della casa.
Anche grazie ai vostri consigli ho abbandonato la strada presa inizialmente cioè quella che partiva dalla scelta di un marchio e di un modello particolari per imboccare il bivio dell’incertezza. Abbiamo visto anche un po’ di monoliti contemporanei e devo dire che gli stilisti sono andati un passo più avanti, ormai direi che si può parlare di complessi megalitici dal momento che attorno al parallelepipedo rappresentato dall’isola si stagliano verticalmente le colonne che lo circondano e sormontano alla ricerca spasmodica dell’ordine e della linearità assoluti. Il razionalismo dei solidi pieni, da profano mi pare manchino un po’ di vuoti, un po’ di leggerezza. Non sembra essere nelle nostre corde ma abbiamo scelto di metterci in discussione.
Al prossimo aggiornamento.