è stata un'esperienza particolare, faticosa ma molto appagante!

siamo arrivati il 3 mattina a o cebreiro (dopo un massacrante viaggio in pullman da madrid

fattibili, se non fosse che siamo saliti a 1300 m sotto la tipica pioggerellina inglese (che non sapesse di essere in spagna???) e quindi siamo arrivati all'albergue decisamente stanchi e alquanto... umpft... umidicci...
il secondo giorno era tutto un sali - scendi e da li ho iniziato a soffrire a un ginocchio, ma sono riuscita cmq ad arrivare alla fine della tappa.
il terzo giorno ho patito davvero molto: un po' per la strada, un po' per lo zaino, un po' perchè il ginocchio era gonfio come un pallone e così, arrivati al km - 100, mi sono fatta venire a prendere da un taxi. Sono stata da un fisioterapista a farmi massaggiare e poi in farmacia dove ho scoperto le gioie del voltaren (in pratica in 3 giorni ho fatto andare un tubetto di pomata solo sul ginocchio


gli altri giorni sono andati via tranquilli, anche perchè a mano a mano che calano i km ti senti una forza che cresce dentro e ti spinge a camminare anche quando il sole schiaccia e le gambe iniziano a cedere...
l'arrivo a santiago è stato strano: in pratica dopo aver camminato per giorni nel verde, nella campagna, nei boschi, ti ritrovi in mezzo alla città e al suo casino e, onestamente urta un po'...
ma quando finalmente arrivi alla cattedrale, ti rilasciano la compostela (è il documento che attesta che hai fatto a piedi gli ultimi 100 km) e senti la messa che raccoglie tutti i pellegrini... beh... non ci sono parole per descrivere l'emozione!
una delle cose belle è che alla fine pur viaggiando da soli, si finiva sempre per incrociare le stesse persone negli albergue o nei ristoranti e così era come camminare insieme, condividendo lo stesso scopo!
ora, onestamente: attilo mi ci voleva portare per il viaggio di nozze e sono ben contenta di averlo convinto a farlo adesso, però è un'esperienza che voglio ripetere, magari partendo da più lontano (ferie permettendo!)
