Veniamo al sondaggio: rispondete (please) solo se disposti ad accettarne con serenità e sincerità lo spirito di provocazione che indubbiamente lo caratterizza.




Ka ha scritto:Io, invece, interpreto la "provocazione" con un senso diverso dal semplice concetto del fare casa da soli o in coppia. Mi sembra che la domanda chieda quante persone, oggi, si sposano, per creare una famiglia, per condividere la vita (metter su casa per sposarsi), dove la casa ha la sola utilità di luogo in cui vivere, ma la centralità rimane la famiglia, e quante invece arrivano al matrimonio come passaggio "utile" o "conveniente", sotto vari aspetti, ad avere casa (sposarsi per metter su casa) e, magari, poter dare sfogo a qualche desiderio estetico/architettonico, in questo caso la centralità non è più la famiglia, o la coppia che sia, ma...la casa, col rischio che si perdano di vista i rapporti affettivi, provilegiando l'interesse per cucine, salotti e piatrelle...
Interpretandola in questo modo, sarebbe auspicabile, pensare che si faccia casa per sposarsi... se poi si ama anche la propria casa e si cerca di vivere in armonia con l'ambiente di casa...che male c'è... basta non invertire le priorità!
Ciao...
AstaLaVista!
AstaLaVista ha scritto:Ka ha scritto:Io, invece, interpreto la "provocazione" con un senso diverso dal semplice concetto del fare casa da soli o in coppia. Mi sembra che la domanda chieda quante persone, oggi, si sposano, per creare una famiglia, per condividere la vita (metter su casa per sposarsi), dove la casa ha la sola utilità di luogo in cui vivere, ma la centralità rimane la famiglia, e quante invece arrivano al matrimonio come passaggio "utile" o "conveniente", sotto vari aspetti, ad avere casa (sposarsi per metter su casa) e, magari, poter dare sfogo a qualche desiderio estetico/architettonico, in questo caso la centralità non è più la famiglia, o la coppia che sia, ma...la casa, col rischio che si perdano di vista i rapporti affettivi, provilegiando l'interesse per cucine, salotti e piatrelle...
Interpretandola in questo modo, sarebbe auspicabile, pensare che si faccia casa per sposarsi... se poi si ama anche la propria casa e si cerca di vivere in armonia con l'ambiente di casa...che male c'è... basta non invertire le priorità!
Ciao...
AstaLaVista!
Vedo che il sondaggio, sebbene con risposte numericamente poco consistenti, si sta orientando nettamente verso la prima opzione...![]()
Quoto l'analisi/interpretazione di Ka in quento esprime in modo pieno, lucido e mirabilequello che un po' cripticamente e provocatoriamente intendevo proporre alla vostra attenzione con il sondaggio.
Ka ha scritto:Io, invece, interpreto la "provocazione" con un senso diverso dal semplice concetto del fare casa da soli o in coppia. Mi sembra che la domanda chieda quante persone, oggi, si sposano, per creare una famiglia, per condividere la vita (metter su casa per sposarsi), dove la casa ha la sola utilità di luogo in cui vivere, ma la centralità rimane la famiglia, e quante invece arrivano al matrimonio come passaggio "utile" o "conveniente", sotto vari aspetti, ad avere casa (sposarsi per metter su casa) e, magari, poter dare sfogo a qualche desiderio estetico/architettonico, in questo caso la centralità non è più la famiglia, o la coppia che sia, ma...la casa, col rischio che si perdano di vista i rapporti affettivi, provilegiando l'interesse per cucine, salotti e piatrelle...
Interpretandola in questo modo, sarebbe auspicabile, pensare che si faccia casa per sposarsi... se poi si ama anche la propria casa e si cerca di vivere in armonia con l'ambiente di casa...che male c'è... basta non invertire le priorità!
Ciao...
AstaLaVista!