stefania_b ha scritto:cyberjack ha scritto:VIRGINIA- ha scritto:
Tra l'altro penso che l'azienda virtuosa sia quella i cui dipendenti riescono
a lavorare bene nei limiti del proprio orario di lavoro, senza doversi accollare costi per straordinari che - organizzando bene le attività aziendali - non sarebbero affatto necessari.
Sono perfettamente d'accordo con te.
appunto... qui casca il solito asino. Mi chiedo come mai pur essendo tutti in linea di principio d'accordo con questo non capita quasi mai
Non è una provocazione, ma uno spunto di riflessione (anche per me): cosa possiamo fare nel nostro piccolo perchè ciò avvenga (ok, smettere di caxxeggiare sul forum potrebbe essere un buon inizio

)?
Vedi, come è richiesta "flessibilità" da parte dei clienti, è richiesta "flessibilità" anche al datore di lavoro e quindi "flessibilità" da parte del lavoratore dipendente.
viviamo in un mondo in cui è anacronistico pensare al lavoro fisso con 40 ore settimanali, ben pagato, con poco straordinario e che dia accesso alla pensione nei termini previsti...
Non è questa la nostra società... magari era la società dei nostri nonni, parzialmente potrebbe essere la sociatà dei nostri genitori. Ma non è la nostra.
Nel mondo del lavoro contemporaneo, bisogna andare incontro alle esigenze del cliente, se si vuole lavorare, quando il cliente è uno che paga bene.
sono convinto che il datore di lavoro di Virginia, pur di non perdersi il cliente (comunale, quindi che paga bene, verosimilmente) gli organizzerebbe le riunioni nche nel proprio salotto alle 3 del mattino di sabato.
Perchè lui HA BISOGNO di quel cliente. E di conseguenza anche lei ha bisogno di quel cliente, perchè senza clienti la società licenzia...
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