Re: ...
#124mi unisco all'abbraccio. Che il nostro pensiero ti sia un po' di sostegno tesoro.valery ha scritto:Sempre sempre.((()))Sil70 ha scritto:siamo sempre qui per abbracciarvi....
Si può scegliere un gatto in base alla propria personalità, al proprio carattere o al suo colore perchè si abbini all'arredamento..ma in verità è lui che sceglie te, ricordandoti che sotto quel pelo morbido si trova ancora lo spirito più libero del mondo.
Re: ...
#130Adesso è tutto finito.
È stata davvero una delle più lunghe giornate della mia vita. Sicuramente la più dolorosa.
Scrivere qui mi aiuta tanto davvero a elaborare tutto. Nella vita “vera” non riesco a lasciarmi andare. Solo loremiro sa come sto davvero. Ho parlato con mia mamma, mio babbo e mia sorella. Non ho pianto al telefono ed ho lasciato credere di essere abbastanza serena. Non voglio che gli altri provino pietà per me.
Non voglio che mi chiedano come mi sento. Perché quella frase mi fa subito salire le lacrime agli occhi ed il groppo in gola. Vorrei che tutti si comportassero alla stessa maniera. Perché sono sempre stata io quella forte. Quella equilibrata. Quella sempre serena e sorridente. Non ce la faccio a mostrare questo dolore.
Per questo lo scrivo qui. Perché da qualche parte lo devo mettere. Altrimenti esploderei.
Alle future mammine direi di non leggere oltre. Il mio è stato un caso limite e non voglio turbarvi ulteriormente. Pensate solo di essere fortunate. Io lo penserei. Penserei che è una cosa terribile ma allo stesso tempo mi sentirei fortunata perché non è successo a me. Tranquille. È umano.
Tutto è cominciato sabato mattina alle 10.
Mi avevano detto che non avrei sentito dolore ma è stato vero solo in parte. Il catetere spinale che mi avevano inserito incanalava l’anestetico in gran parte dalla parte dx.. nella parte sinistra invece ho avuto le contrazioni per diverse ore.
Non sapevo come avrei fatto a sopportarle. Non era tanto il dolore.. immagino che fosse una parte infinitesimale rispetto ad un travaglio ma nella mia mente non potevo accettare di dover soffrire per un fine che non portasse ad una vita.
Alle 19 circa dopo l’ulteriore contrazione l’utero si è aperto ed ho partorito la mia bambina. Morta.
Quando è uscita tutto il dolore fisico è cessato. La prima cosa alla quale ho pensato è stata grazie ommioddio grazie è finita è finita è finita.
Poi hanno tagliato il cordone. E lì sono scoppiata in singhiozzi. Non riuscivo a controllarli. Perché non potevo vederla. Perché non avrei mai sentito il suo pianto e non l’avrebbero mai messa sulla mia pancia per farmela conoscere.
Loremiro mi accarezzava la testa e mi diceva chiudi gli occhi chiudi gli occhi non guardare non guardare.
Poi l’hanno portata via.
Ci hanno chiesto se volevamo vederla.
Io ho detto di no. Sarebbe stato davvero insopportabile. Non so se mi pentirò un domani di questa scelta ma ho sentito che in quel momento sarei solo crollata.
Loremiro invece è andato.
Io lo capisco. Perché io la conoscevo di già. Era stata dentro di me per 21 settimane. L’avevo salutata la notte precedente.. carezzavo la pancia chiedendole scusa milioni di volte. Lui invece aveva bisogno di dirle addio nella prima e ultima volta in cui si sarebbero incontrati.
Ho sentito dalla stanza in cui ero la sua sofferenza quando gliel’hanno portata.
Mi ha detto che era perfetta e bellissima. Che mi assomigliava ed aveva una manina in bocca quando è uscita.
La notte è stata di soli pensieri su di lei.
La mattina il ginecologo mi ha dimessa. Mi ha voluto far sapere che la nostra decisione era stata la più giusta.
Perché con il parto hanno visto che il sacco si era completamente rattrappito da una parte e che non avrebbe mai mai potuto contenere altro liquido. Che avrei potuto andare avanti un altro mese, mese e mezzo.. poi avrebbero dovuto farla nascere. Senza liquido i polmoni non si sarebbero mai sviluppati e lei sarebbe potuta sopravvivere per uno o due giorni. Situazione incompatibile con la vita mi ha detto.
Non avremmo potuto fare altro quindi.
Almeno non avrò questo ulteriore peso sul cuore… quel piccolissimo dubbio di cosa sarebbe successo se avessimo preso una strada diversa.
Adesso mi sento svuotata.
È ancora fresco tutto nella mia memoria.. un giorno dopo l’altro spero che andrà meglio.
Ho un bambino di cui occuparmi e questo mi aiuta e mi aiuterà a superare tutto questo dolore.
Fisicamente sono tanto debole. È da metà aprile che sono a letto praticamente. Anche se faccio una rampa di scale mi viene il fiatone. Sono ricomparsi anche gli attacchi d’ansia che non mi venivano da tanto tempo. Non dormo da giovedì.
Un piccolo passo per volta. Solo a questo devo pensare.
Un piccolo passo per volta.
È stata davvero una delle più lunghe giornate della mia vita. Sicuramente la più dolorosa.
Scrivere qui mi aiuta tanto davvero a elaborare tutto. Nella vita “vera” non riesco a lasciarmi andare. Solo loremiro sa come sto davvero. Ho parlato con mia mamma, mio babbo e mia sorella. Non ho pianto al telefono ed ho lasciato credere di essere abbastanza serena. Non voglio che gli altri provino pietà per me.
Non voglio che mi chiedano come mi sento. Perché quella frase mi fa subito salire le lacrime agli occhi ed il groppo in gola. Vorrei che tutti si comportassero alla stessa maniera. Perché sono sempre stata io quella forte. Quella equilibrata. Quella sempre serena e sorridente. Non ce la faccio a mostrare questo dolore.
Per questo lo scrivo qui. Perché da qualche parte lo devo mettere. Altrimenti esploderei.
Alle future mammine direi di non leggere oltre. Il mio è stato un caso limite e non voglio turbarvi ulteriormente. Pensate solo di essere fortunate. Io lo penserei. Penserei che è una cosa terribile ma allo stesso tempo mi sentirei fortunata perché non è successo a me. Tranquille. È umano.
Tutto è cominciato sabato mattina alle 10.
Mi avevano detto che non avrei sentito dolore ma è stato vero solo in parte. Il catetere spinale che mi avevano inserito incanalava l’anestetico in gran parte dalla parte dx.. nella parte sinistra invece ho avuto le contrazioni per diverse ore.
Non sapevo come avrei fatto a sopportarle. Non era tanto il dolore.. immagino che fosse una parte infinitesimale rispetto ad un travaglio ma nella mia mente non potevo accettare di dover soffrire per un fine che non portasse ad una vita.
Alle 19 circa dopo l’ulteriore contrazione l’utero si è aperto ed ho partorito la mia bambina. Morta.
Quando è uscita tutto il dolore fisico è cessato. La prima cosa alla quale ho pensato è stata grazie ommioddio grazie è finita è finita è finita.
Poi hanno tagliato il cordone. E lì sono scoppiata in singhiozzi. Non riuscivo a controllarli. Perché non potevo vederla. Perché non avrei mai sentito il suo pianto e non l’avrebbero mai messa sulla mia pancia per farmela conoscere.
Loremiro mi accarezzava la testa e mi diceva chiudi gli occhi chiudi gli occhi non guardare non guardare.
Poi l’hanno portata via.
Ci hanno chiesto se volevamo vederla.
Io ho detto di no. Sarebbe stato davvero insopportabile. Non so se mi pentirò un domani di questa scelta ma ho sentito che in quel momento sarei solo crollata.
Loremiro invece è andato.
Io lo capisco. Perché io la conoscevo di già. Era stata dentro di me per 21 settimane. L’avevo salutata la notte precedente.. carezzavo la pancia chiedendole scusa milioni di volte. Lui invece aveva bisogno di dirle addio nella prima e ultima volta in cui si sarebbero incontrati.
Ho sentito dalla stanza in cui ero la sua sofferenza quando gliel’hanno portata.
Mi ha detto che era perfetta e bellissima. Che mi assomigliava ed aveva una manina in bocca quando è uscita.
La notte è stata di soli pensieri su di lei.
La mattina il ginecologo mi ha dimessa. Mi ha voluto far sapere che la nostra decisione era stata la più giusta.
Perché con il parto hanno visto che il sacco si era completamente rattrappito da una parte e che non avrebbe mai mai potuto contenere altro liquido. Che avrei potuto andare avanti un altro mese, mese e mezzo.. poi avrebbero dovuto farla nascere. Senza liquido i polmoni non si sarebbero mai sviluppati e lei sarebbe potuta sopravvivere per uno o due giorni. Situazione incompatibile con la vita mi ha detto.
Non avremmo potuto fare altro quindi.
Almeno non avrò questo ulteriore peso sul cuore… quel piccolissimo dubbio di cosa sarebbe successo se avessimo preso una strada diversa.
Adesso mi sento svuotata.
È ancora fresco tutto nella mia memoria.. un giorno dopo l’altro spero che andrà meglio.
Ho un bambino di cui occuparmi e questo mi aiuta e mi aiuterà a superare tutto questo dolore.
Fisicamente sono tanto debole. È da metà aprile che sono a letto praticamente. Anche se faccio una rampa di scale mi viene il fiatone. Sono ricomparsi anche gli attacchi d’ansia che non mi venivano da tanto tempo. Non dormo da giovedì.
Un piccolo passo per volta. Solo a questo devo pensare.
Un piccolo passo per volta.