Piove, governo ladro.Federal Republic ha scritto:La concorrenza sleale dei Paesi con manodopera a basso costo ha determinato la scomparsa di molti marchi storici italiani, mentre altri sono stati svalutati da parte delle multinazionali straniere che li hanno acquistati. In gran parte è colpa della politica italiana del dopoguerra, che non è riuscita a garantire adeguate misure protezionistiche per salvaguardare l'industria nazionale.

la concorrenza non è per natura "sleale" e le misure protezionistiche non portano benefici nel lungo periodo (ai consumatori nemmeno nel breve).
la realtà è che in una economia sempre più globalizzata come quella moderna o il produttore "mainstream" ha dimensioni tali da beneficiare delle economie di scala o è di fatto fuori mercato.
Si salvano in certi casi i mercati di nicchia ma occorre essere davvero bravi con soluzioni ad elevato valore aggiunto per riuscire ad essere competitivi.
Per i prodotti ad alto contenuto tecnologico è comunque un'impresa impossibile perché l'innovazione (di prodotto ma anche di processo) richiede investimenti molto elevati in valore assoluto che le piccole e medie aziende non possono permettersi. L'innovazione purtroppo non è scontata nemmeno per le realtà più grandi e la mancanza di innovazione è stata la ragione principale del declino dei grandi marchi italiani come Rex o Ariston.
Quindi, personalmente, condivido l'idea di acquistare il made in Italy per prodotti come i piani a gas e le cappe dove la qualità dei materiali e la cura nel design possono essere anche superiori a prodotti di altra provenienza. Per gli altri elettrodomestici dove la tecnologia diventa preponderante e le economie di scala fanno risparmiare, purtroppo oggi scegliere italiano non significa fare la scelta funzionalmente migliore.