Uh che bel topic e che bella discussione!
Da qualche anno faccio la volontaria in una bottega di commercio equo (ultimamente non moltissimo per la verità) e anche noi proponiamo bomboniere che confezioniamo noi stessi con oggettini del commercio equo. Per gli sposi della zona abbiamo anche creato una miniguida con alcune idee solidali, per esempio consigliamo per il catering un’associazione di volontariato della zona, per il viaggio un’agenzia di turismo responsabile e via dicendo.
In linea di massima ci è capitato un po’ di tutto e ogni idea era apprezzabile:
- alcuni sposi vogliono una bomboniera nel senso più classico, ma vogliono che sia equosolidale, quindi sì al piccolo portafoto, al portagioie, alla tisaniera, eccetera (che viene però sempre da un progetto di commercio equo)
- alcuni vogliono regalare una cosina piccolissima (ad esempio una scatolina portaconfetti fatta in carta di riso) e fanno in contemporanea una donazione (in silenzio).
- alcuni vogliono dare un messaggio specifico e regalano un pacchetto di caffè o tè unendolo a una piccola spiegazione di cosa sia il commercio equo
- alcuni sostituiscono completamente qualsivoglia regalino con un biglietto in cui spiegano di aver devoluto (eccetera) unito solo ai confetti.
chiaretta ha scritto:La beneficienza la faccio comunque, ma a parte, per me non aveva senso collegarla al matrimonio (ossia, non è che "mi sposo/battezzo un figlio, e allora colgo l'occasione per fare beneficienza", per me è una cosa che si dovrebbe fare a prescindere, a seconda delle proprie disponibilità)
Sono d’accordo che si dovrebbe fare a prescindere, ma trovo carino che gli sposi ci pensino. Molti degli sposi che parlano con noi in bottega dicono “la bomboniera è una cosa inutile” ma scelgono di lasciare un pensierino agli invitati che venga da un certo tipo di commercio. È un po’ come unire una tradizione ad un nuovo messaggio. Insomma c'è a chi piace e a chi no, ognuno faccia come si sente.
Ho una coppia di amici che hanno regalato solo delle mini-piantine grasse, ma io so che hanno fatto due donazioni consistenti, e non l’hanno reso pubblico a nessuno. Io lo so perché una è stata fatta al progetto equo di cooperazione che seguivo e lei mi ha chiesto i recapiti bancari.
Dolores ha scritto: in questo concordo con te.... mai visti sposi che abbiano fatto bomboniere solidali (o addirittura solo il bigliettino o la pergamena) e poi chiesto espressamente agli invitati di sostituire il ragalo con una donazione... questo sarebbe coerente.
Secondo me non bisogna sempre invocare la coerenza o la sua mancanza. Magari regalo un pacchetto di tè equo come bomboniera però non ho pentole, stoviglie, lavatrice e chessò, e colgo l’occasione per farmeli regalare. Di solito una scelta di consumo critico come la bomboniera solidale è accompagnata da tante altre scelte critiche in altri campi della vita, ma troppo spesso appena uno fa una cosa “etica” che va controcorrente, viene invocata la sua mancanza di coerenza indicando qualche pecca in altri campi, e di solito la critica arriva da chi mai si scomoderebbe nemmeno per fare nemmeno UNA scelta etica. Come se vedere che uno esce dal coro dia fastidio, allora bisogna attaccarlo come incoerente, per sentirci meglio noi.
(Dolores, non sto ribattendo a TE, ho solo preso spunto per partire per la tangente con un bell’ot)
Scusate il papiro!!
