Credo che ognuno (e quindi ogni coppia) sia un caso a sé. Come io mi guardo intorno e mi scappano considerazioni fra me e me tipo "se capitasse a me, gli sparerei!

", oppure "Va' che bravi, anche a me piacerebbe così!", lo stesso faranno gli altri con me.
Questo per dire che ciascuno a casa propria si regola come preferisce, ovviamente, e -aggiungo-
"se ne fa carico delle conseguenze delle sue decisioni anche nel lungo periodo". Lo scrivo perché vedo i miei genitori, ultrasessantenni e sposati da quasi quarant'anni, che si beccano perché mio padre in casa fa poco. Orbene, è dal 1972 che l'uomo fa poco

, non è che sia novità recente. Per quanto mi riguarda la mancanza di collaborazione sarebbe una delle prime cose a farmi innervosire dopo un po', cominciando lopera di rinfaccio e scassamento.
Io e mio marito, che in casa sua non ha mai fatto NIENTE, siamo intercambiabili (lo stiro rimane mio appannaggio nonostante lui si sia proposto più volte

); mia suocera, post-sessantottina, benché abbia solo lui come figlio e lo consideri il suo capolavoro

, gli ha probabilmente trasmesso gli input giusti. La convivenza ci ha fatto scoprire certi aspetti da limare (io non abbasso il coperchio del wc

, lui fa la cortesia di mettere i suoi indumenti sportivi usati

sul balcone ) e io sono davvero soddisfatta: d'altra parte, non avrei sopportato altrimenti (e lui lo sapeva già).

Sta quindi a te, Marla, vedere cosa è o no un problema per te. Tieni anche presente che quello che che oggi ti può andare a genio, domani potrebbe non esserlo più. Ho sempre l'immagine della mia amica, panzuta all'ottavo mese, che si chinava a terra a raccogliere le camicie sporche di lui: ha sclerato per una cosa che era ormai routinizzata da anni...
