Ciao Buba!! eh sì, i vicini sono carini, precisi ma cordiali e soprattutto ci tengono! Sono loro che hanno lottato per l'eliminazione dell'amianto e per la messa in regola delle facciate e dei tetti qualche anno fa. Quindi da un lato mi sembrano attenti, dall'altro mi immagino che sia meglio non averli contro, perché non mi sembrano molto "vivi e lascia vivere":).

L'elettricista è abilitato e mi rilascerà la dichiarazione di conformità, come da preventivo (già fatto e firmato:)) così come l'idraulico. Le tracce, le scatole di derivazione, i punti luce e le prese (eccetto quelle di forno e microonde, per le quali aspetta il progetto della cucina), con le rispettive dimensioni e tipi di presa da collegarci sono già tutte segnate. L'unica cosa è che sull'induzione si è mostrato un po' "massì, lo faccio, tranquilla". Non vorrei dunque, siccome al momento NON metto i fornelli a induzione, che mi mettesse un cavo qualsiasi. Insisterò sul punto.

Intanto le demolizioni procedono!
Corridoio prima



e dopo:



dall'altro lato (dopo):

che cambiamento ! bravi !

Federal Republic ha scritto:In questo caso, il primo soggetto che deve intervenire è un progettista abilitato ai sensi del D.M. n° 37/2008 per la progettazione di impianti elettrici (perito industriale o ingegnere), considerato che la potenza di dimensionamento dell'impianto sarà superiore ai 6 kW.

Buongiorno, Federal. A dire il vero, per il momento non programmo di mettere dei fornelli ad induzione, ma terrò i miei a gas. In ogni caso volevo chiedere un chiarimento in merito a cosa si intenda per "potenza di dimensionamento dell'impianto superiore ai 6 kW". Non ha a che vedere con il contatore immagino, ma piuttosto con gli elettrodomestici presenti in casa? Cioè se ho un fohn da 2000watt, un microonde da 1000w, un forno (dico a caso, perché non so che potenze abbiano in media) da 3000 e un lavatrice da 1000, allora siamo già sopra ai 6kW? L'elettricista è un tecnico abilitato che può rilasciarmi una relazione di conformità. Ciò detto non so se questo equivalga ad essere un progettista abilitato, ne deduco di no?

ah, quindi alla fine avete già iniziato!
Dunque impresa, elettricista e idraulico già ingaggiati.. e progetto definito, immagino.
Allora direi che il nostro aiuto non serve più a molto, affidatevi all'architetto e fate in modo che svolga il suo lavoro di progettista e direttore lavori.

PS: bravi a coprire il parquet, dopo la prima immagine stavo già per scriverlo, che i buchi profondi non li recuperi nemmeno con la lamatura e lo stucco! mi raccomando!

slavinsk ha scritto:

Federal Republic ha scritto:In questo caso, il primo soggetto che deve intervenire è un progettista abilitato ai sensi del D.M. n° 37/2008 per la progettazione di impianti elettrici (perito industriale o ingegnere), considerato che la potenza di dimensionamento dell'impianto sarà superiore ai 6 kW.

Buongiorno, Federal. A dire il vero, per il momento non programmo di mettere dei fornelli ad induzione, ma terrò i miei a gas. In ogni caso volevo chiedere un chiarimento in merito a cosa si intenda per "potenza di dimensionamento dell'impianto superiore ai 6 kW". Non ha a che vedere con il contatore immagino, ma piuttosto con gli elettrodomestici presenti in casa? Cioè se ho un fohn da 2000watt, un microonde da 1000w, un forno (dico a caso, perché non so che potenze abbiano in media) da 3000 e un lavatrice da 1000, allora siamo già sopra ai 6kW? L'elettricista è un tecnico abilitato che può rilasciarmi una relazione di conformità. Ciò detto non so se questo equivalga ad essere un progettista abilitato, ne deduco di no?

Io credo che i 6kW si riferiscano alla potenza del contatore, al di là degli elettrodomestici che installi in casa..
Lascio però intervenire Federal.

gina ha scritto:che cambiamento ! bravi !

Grazie!

Finché si tratta di demolire:)...

Però il marito insiste a volere l'armadio a tutta parete e ora sono in seria crisi su come e cosa fare! Perché vedendolo così bello ampio mi sembra francamente un po' un peccato...
Un armadio da 30cm di profondità emergerebbe rispetto ai varchi di 15cm. I varchi sono 102cm e quindi risulterebbero otticamente ristretti a 87cm. Se lo facciamo, la mia sensazione è che la soluzione ideale sarebbe quella più radicale: restringo i varchi, ritaglio le cornici esistenti per ricollocarle sui varchi ristretti, e inserisco un armadio a muro completamente integrato con la parete. Peccato però "perdere" quei 15cm di varco per riempirli in muratura, forse? E perdere quelle proporzioni armoniche che rendono il corridoio equilibrato seppure con un'altezza di soffitti ragguardevole? Se però metto semplicemente uno scaffale/armadio senza andare ad operare sui varchi, la spalla a vista è un bruttura, o sbaglio?

bubamara98 ha scritto:ah, quindi alla fine avete già iniziato!
Dunque impresa, elettricista e idraulico già ingaggiati.. e progetto definito, immagino.
Allora direi che il nostro aiuto non serve più a molto, affidatevi all'architetto e fate in modo che svolga il suo lavoro di progettista e direttore lavori.

Elettricista e idraulico ingaggiati, con impresa, architetto ingaggiato ma di famiglia, ci fa i disegni e segue ma alla fine stringi stringi dirigo io. Il vostro aiuto sarà prezioso per le altre piccole e grandi scelte (vedi corridoio!).

bubamara98 ha scritto: PS: bravi a coprire il parquet, dopo la prima immagine stavo già per scriverlo, che i buchi profondi non li recuperi nemmeno con la lamatura e lo stucco! mi raccomando!

Mi sembra che siano bravi e puliti, per ora!

slavinsk ha scritto:
Però il marito insiste a volere l'armadio a tutta parete e ora sono in seria crisi su come e cosa fare! Perché vedendolo così bello ampio mi sembra francamente un po' un peccato...
Un armadio da 30cm di profondità emergerebbe rispetto ai varchi di 15cm. I varchi sono 102cm e quindi risulterebbero otticamente ristretti a 87cm. Se lo facciamo, la mia sensazione è che la soluzione ideale sarebbe quella più radicale: restringo i varchi, ritaglio le cornici esistenti per ricollocarle sui varchi ristretti, e inserisco un armadio a muro completamente integrato con la parete. Peccato però "perdere" quei 15cm di varco per riempirli in muratura, forse? E perdere quelle proporzioni armoniche che rendono il corridoio equilibrato seppure con un'altezza di soffitti ragguardevole? Se però metto semplicemente uno scaffale/armadio senza andare ad operare sui varchi, la spalla a vista è un bruttura, o sbaglio?

slavinsk ha scritto:

Federal Republic ha scritto:In questo caso, il primo soggetto che deve intervenire è un progettista abilitato ai sensi del D.M. n° 37/2008 per la progettazione di impianti elettrici (perito industriale o ingegnere), considerato che la potenza di dimensionamento dell'impianto sarà superiore ai 6 kW.

Buongiorno, Federal. A dire il vero, per il momento non programmo di mettere dei fornelli ad induzione, ma terrò i miei a gas. In ogni caso volevo chiedere un chiarimento in merito a cosa si intenda per "potenza di dimensionamento dell'impianto superiore ai 6 kW". Non ha a che vedere con il contatore immagino, ma piuttosto con gli elettrodomestici presenti in casa? Cioè se ho un fohn da 2000watt, un microonde da 1000w, un forno (dico a caso, perché non so che potenze abbiano in media) da 3000 e un lavatrice da 1000, allora siamo già sopra ai 6kW?

In assenza del piano cottura a induzione, il dimensionamento può rimanere entro i 6 kW se tutti gli apparecchi utilizzatori presenti nell'appartamento hanno potenza nominale non superiore a 6 kW e le vostre esigenze di funzionamento contemporaneo di più apparecchi non comportano il superamento dei 6 kW complessivi.
Considerando invece l'installazione del piano a induzione (o comunque la realizzazione di un impianto che sia già predisposto al suo allacciamento), tenendo conto che un piano cottura standard ha una potenza nominale di almeno 7,2 kW, con un apparecchio utilizzatore di questa potenza non è possibile avere un impianto dimensionato fino a 6 kW.
Dovete accertare cosa abbia in mente l'installatore, per rientrare entro i 6 kW (evitando l'obbligo di progettazione) non si può utilizzare un piano cottura standard ma occorre ripiegare su un modello con potenza nominale ridotta (alcuni hanno una potenza nominale di soli 3 kW).

slavinsk ha scritto:Ciò detto non so se questo equivalga ad essere un progettista abilitato, ne deduco di no?

No, non è la stessa cosa, il responsabile tecnico dell'impresa installatrice potrebbe non possedere i requisiti richiesti per l'attività di progettista abilitato. Se li possiede, può svolgere entrambe le attività (nell'ambito della stessa impresa).

bubamara98 ha scritto:Io credo che i 6kW si riferiscano alla potenza del contatore, al di là degli elettrodomestici che installi in casa..
Lascio però intervenire Federal.

Dal D.M. 37/2008:

potenza impegnata: il valore maggiore tra la potenza impegnata contrattualmente con l'eventuale fornitore di energia, e la potenza nominale complessiva degli impianti di autoproduzione eventualmente installati

in assenza di impianti di autoproduzione, l'intera potenza per cui l'impianto è dimensionato dovrà essere fornita dalla rete pubblica. Anche se l'utente potrebbe stipulare un contratto per una potenza contrattuale inferiore a quella di dimensionamento dell'impianto, questa condizione non consente di aggirare l'obbligo di progettazione: il progetto precede sempre la realizzazione dell'impianto ed il successivo allacciamento alla rete.

Federal Republic ha scritto:se tutti gli apparecchi utilizzatori presenti nell'appartamento hanno potenza nominale non superiore a 6 kW e le vostre esigenze di funzionamento contemporaneo di più apparecchi non comportano il superamento dei 6 kW complessivi.

In pratica nessun apparecchio deve da solo (non sommato agli altri) superare la potenza nominale di 6Kw, se ho ben capito. Questo è sicuramente il mio caso per il momento. Volendo fare una predisposizione all'induzione per poter mettere in funzione in un eventuale futuro un apparecchio almeno standard dovrei però prevedere una potenza di impianto superiore. Ho capito bene?

gina ha scritto:

Questo primo esempio calza ma mi conferma l'idea: è un po' bruttino...

Questo integrato mi piace di più!

slavinsk ha scritto:In pratica nessun apparecchio deve da solo (non sommato agli altri) superare la potenza nominale di 6Kw, se ho ben capito. Questo è sicuramente il mio caso per il momento.

Questa è la prima condizione, che dipende esclusivamente dalle caratteristiche degli apparecchi utilizzatori.
La seconda condizione è quella di non superare i 6 kW nel funzionamento contemporaneo di più apparecchi, questa condizione dipende dalle vostre esigenze specifiche e ne dovrete parlare con l'installatore.

Volendo fare una predisposizione all'induzione per poter mettere in funzione in un eventuale futuro un apparecchio almeno standard dovrei però prevedere una potenza di impianto superiore. Ho capito bene?

Esatto, se per predisposizione intendiamo un circuito di alimentazione già pronto per l'allacciamento del piano cottura senza richiedere modifiche all'impianto. Se invece ci si limita a predisporre un corrugato vuoto, oppure una linea di alimentazione già infilata nel corrugato ma non collegata all'impianto, si può rientrare inizialmente nei 6 kW rimandando ad un eventuale futuro allacciamento del piano cottura le necessarie modifiche all'impianto (precedute da un progetto).

Federal Republic ha scritto:

slavinsk ha scritto:In pratica nessun apparecchio deve da solo (non sommato agli altri) superare la potenza nominale di 6Kw, se ho ben capito. Questo è sicuramente il mio caso per il momento.

Questa è la prima condizione, che dipende esclusivamente dalle caratteristiche degli apparecchi utilizzatori.
La seconda condizione è quella di non superare i 6 kW nel funzionamento contemporaneo di più apparecchi, questa condizione dipende dalle vostre esigenze specifiche e ne dovrete parlare con l'installatore.

Volendo fare una predisposizione all'induzione per poter mettere in funzione in un eventuale futuro un apparecchio almeno standard dovrei però prevedere una potenza di impianto superiore. Ho capito bene?

Esatto, se per predisposizione intendiamo un circuito di alimentazione già pronto per l'allacciamento del piano cottura senza richiedere modifiche all'impianto. Se invece ci si limita a predisporre un corrugato vuoto, oppure una linea di alimentazione già infilata nel corrugato ma non collegata all'impianto, si può rientrare inizialmente nei 6 kW rimandando ad un eventuale futuro allacciamento del piano cottura le necessarie modifiche all'impianto (precedute da un progetto).

Grazie Federal, tutto chiarissimo! Potremmo in effetti pensare alla predisposizione della linea non collegata all'impianto. Certo che mi hai sorpresa con questo intervento, neanche pensavo si contemplassero, in Italia, utenze maggiori dei 6Kw (ovviamente per i privati)! Chissà se ci saranno in futuro evoluzioni che renderanno i fornelli a induzione meno energivori...

In realtà, Slavinsk, il piano a induzione non è particolarmente energivoro e lo è molto meno di altri eldom di uso quotidiano come forni elettrici o lavastoviglie.
Il problema è esclusivamente l'assorbimento istantaneo.. credo.. Federal, intervieni!
A livello di rendimento energetico, rispetto a gas e radiante credo che sia assolutamente il migliore con un'efficienza di circa il 90%.
Negli impianti con corrente trifase (all'estero?) il problema non esiste...