qsecofr ha scritto: Non è che dubitiamo della tua buona fede: la foto è a mio parere un obbligo morale verso chi legge di chi denuncia: il non farlo è un po' come andare dai carabinieri a dire di aver subito un furto e non voler dire ne il proprio nome ne cosa è stato rubato...
Fermo restando tutto ciò che ho affermato in precedenza, ovvero
la mia riconoscenza per te ( e anche Peppezi ) che in ogni caso mi è stato d'aiuto nel capire intanto se si trattava di un "problema vero" e in subordine di che problema si trattasse , più o meno, e il modo concreto di tentare una soluzione, però...ehm ...ehm...il fatto che qui non siamo ne dai Carabinieri ne in un aula dove occorre "dimostrare" il Fumus commissi delicti .
E' un bel forum dove clienti e rivenditori/produttori si possono incontrare in un clima di collaborazione e ...reciproca fiducia, per avere idee, spunti, risolvere piccoli e grandi problemi.
Poi magari ogni tanto capita qualche utente insodisfatto di qualcuno o di qualcosa , pronto a spalare quello che dicevi tu , ma credo di poter affermare che sono eccezioni che confermano la regola.
In altre e più povere parole se io procedessi per vie legali ...allora sicuramente porterei la contabile dei bonifici, le foto, chiederei una perizia giurata ecc.
Su una cosa però ti ddevo dar ragione : le foto ti hanno permesso di capire il problema , e a me hanno detto che si tratta di un problema vero che si risolve solo ( speriamo ! ) con un energico quanto deciso intervento presso il rivenditore.
qsecofr ha scritto:Siamo prevenuti: probabilmente si. Statisticamente a ragionissima.
La statistica ...per cui se tu mangi un pollo e io no...per la statistica abbiamo mongiato mezzo pollo a testa ! Sob !
qsecofr ha scritto:Ma, giusto per curiosità, dato che nessun mobiliere sano di mente minimizzerebbe su un segno simile su un tavolo da 2000 euro, penso che legalmente ti sarai posta la domanda se hai ragione oppure no...
2.700 prego...
Legalmente dici ?
Certo che si. In giudizio potrebbero oppugnare solo una tardiva segnalazione del problema che però una perizia giurata farebbe immediatamente da contropartita dichiarandolo un difetto di fabbricazione e quindi rientrando nei termini di garanzia generale che ogni produttore deve garantire , lo stesso sarebbe tenuto alla sostituzione del prodotto ( o in subordine alla sua riparazione se possibile e accertato ) , nella speranza che il giudice adito faccia seguire le spese alla soccombenza evitando la compensazione ( perchè la compensazione di spese sarebbe ...un danno e una beffa ! Sob ! ) .
qsecofr ha scritto:chiedi al tuo legale: perchè la legge parla di
Analogamente la garanzia per i vizi non si estende alla mancanza, nel bene compravenduto, di qualità pari o superiori alla media ma ha per oggetto i vizi strutturali della cosa e la mancanza di quelle qualità che la rendano inidonea all’uso al quale la cosa è destinata.
In teoria, molto in teoria, si tratta di un interpretazione giuridica che però conferma quanto dicevo.
Si tratta infatti di un "vizio strutturale" ( meglio conosciuto come difetto di fabbricazione ) che deve essere necessariamente coperto da garanzia non trattandosi di bene strumentale destinato a un uso della cosa legato alle caratteristiche stesse del prodotto.
Mi spiego in breve : se tu vendi un armadio una cui le ante sono di un colore lievemente diverso da quello ordinato o visto sul catalogo, il produttore battagliando non poco , può ottenere la dicitura "comunque idonea all'uso".
Ma se , mettiamo , un anta risulta , non so, un ammaccatura magari con una bella laccatura sopra, o un anta spaccata , anche se l'armadio non è reso inidoneo all'uso il produttore non può opporre che comunque le ante chiudono e quindi c'è l'idoneità all'uso , perchè restano efficaci condizioni di estetica e di qualità del prodotto.
qsecofr ha scritto:...non è tratta dal codice civile ma da un sito di diritto...comunque il vizio si considera tale se l'oggetto strutturalmente casca a pezzi o lo rende inidoneo all'uso... quindi ad una interpretazione letterale della cosa (che non condivido) con questo difetto in sede di giudizio: "te te pica"... ragione ulteriore per andare semplicemente dal rivenditore...
Sono felice che non sei d'accordo .
Del resto ci sono esempi anche attuali : una nota marca di auto che sarà costretta a ritirare numerosissimi autoveicoli , anche in uso, poichè "drogate" da un software che falsa i dati sull'inquinamento.
Nella realtà più pratica, secondo questo concetto, al di la del buon senso pratico, questa nota marca di auto non potrebbe essere condannata in nessun tribunale in quanto il bene è comunque idoneo all'uso ?
Ma non per ultimo va ricordato ( anche se siamo andati un po OT , ma forse servirà a qualcuno ) che l'articolo 1491 del Codice Civile, che regola appunto le prestazioni di garanzia , recita :
"
Il venditore è tenuto a garantire che la cosa venduta sia immune da vizi [1491] che la rendano inidonea all'uso a cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore [2922].
Il patto con cui si esclude o si limita la garanzia non ha effetto, se il venditore ha in mala fede taciuto al compratore i vizi della cosa [1229]."
E ancora il 1497 recita :
"
...Quando la cosa venduta non ha le qualità promesse ovvero quelle essenziali per l'uso a cui è destinata , il compratore ha diritto di ottenere la risoluzione del contratto secondo [omissis]..."
Ora , anche se il tutto sarebbe soggetto all'interpretazione giuridica del giudice adito ( ai quali vale la pena ricordare sussistono almeno altri due gradi di giudizio ) in capo al merito io sfiderei chiunque a dire che un tavolo di cristallo , con impronte indelebili, siano conformi al concetto di "qualità promessa".
Anche perchè al piano in cristallo è associata l'idea di idonea e perfetta trasparenza, non solo quella dell'uso , cioè desinare o anche poggiagomiti degli ospiti.
Tanto varrebbe allora prendere un tavolaccio di legno da quei mercatoni da pagare 300 euro ...non credi.
Però sono felice che non sei d'accordo con quanto da te riportato.