Re: La crisi nel settore cucine

#347
... e tanti già fatti...
...i nomi "illusti" sono già stati bene o male fatti. Meno noti ma delle volte anche più gravi i fallimenti dell'indotto (o meglio parlerei dei subfornitori).
si salva nei subfornitori "lievemente" solo chi ha creato linee di prodotti centrate negli anni buoni e chi lavora per la Germania (..che in pratica ha 2-3 grossi colossi -pagatori- che i numeri te li devono garantire per contratto).
Il mercato italiano da inizio anno è abbastanza precipitato a partire dai punti vendita che hanno cali di presenze a doppia cifra (ma la prima non è l'1 e delle volte neanche il 2) il che a catena comporta cali verticali in tutta la filiera e chi finanziariamente traballava l'anno scorso non può che cascare.
Fabietty purtroppo la fiera consegna a noi della filiera tante chiacchere su questo o su quel nome ma non si possono pubblicare perchè gran parte sono infondate o meglio notevolemente amplificate o impoverite e la fiera, nonostante quanto ci vogliano far credere i giornali, ci restituisce sempre tutti gli anni una situazione totalmente invariata: i soldi della fiera te li chiedono anticipati (quindi non è la fiera che ti fa saltare: o li hai o non ci vai), gli ordini non si fanno da anni in fiera se non piccolezze, i contatti matureranno nel futuro con un grande Forse.... ma le fiere non funzionano più in modo sufficiente.
Pax tibi Marce

Re: La crisi nel settore cucine

#348
Questo è un copia incolla del mio punto di vista che ho "lanciato" alle aziende di cucine
poco tempo fa...
e se esiste qualche produttore che ci legge sappia che la soluzione c'è... e ce l'ho!


dal titolo...

Siamo in crisi o siete in crisi?

Prima che si offenda qualcuno
(“siamo” sta per rivenditore “siete” sta per produttore di cucine)

Effettivamente la domanda bisognerebbe farsela...
Certo il mercato è nero per tutti, me nelle cucine ci siamo voluti arrivare con le nostre ( VOSTRE) mani.

Riuscivate a far innamorare con il Vostro prodotto una persona, farla sognare di notte, la sua cucina... ERA QUELLA... e chi gliela toglieva più dalla testa …

Almeno esistevano le maniglie .. a poco a poco son sparite pure quelle... ed in palmo di mano da presentare abbiamo oramai il nulla.

Appiattimento e dir poco, il cliente si trova in un vortice che lo spinge inesorabilmente a spostare la spesa verso il basso … per i rivenditori … che girino a loro volta in questo lento ma inesorabile mulinello d'acqua alla fine non c'è l'acquisto come il cliente ma la cessata attività!


Una volta si vendevano cucine ad una coppia, che a sua volta, consigliava ai figli e parenti di comprare la cucina in quel determinato negozio.
Oltretutto avevano minimo una casa al mare e perchè no in montagna.
da un nucleo si potevamo vendere anche 5 cucine dalla più costosa a quella più economica,
dal marchio, dalla moderna a quella più borghese...


A CHI RIUSCIVA A VENDERE IL NEGOZIO D'ARREDAMENTO TEMPO FA ??

al primo impianto
al secondo impianto
seconda casa
casa al mare
casa in montagna
chi voleva una cucina economica
chi voleva una cucina di costosa
chi una cucina di marca

DOVE SONO SPARITE?


al primo impianto : alla grande distribuzione o lotta al ribasso tra negozi quindi persa

seconda casa: alla grande distribuzione o lotta al ribasso tra negozi quindi persa

casa al mare: alla grande distribuzione o lotta al ribasso tra negozi
quindi persa

casa in montagna: alla grande distribuzione o lotta al ribasso tra negozi
quindi persa



chi voleva una cucina economica : alla grande distribuzione o lotta al ribasso tra negozi
quindi persa

chi voleva una cucina su misura : è ritornato prepotentemente il falegname
quindi persa

chi una cucina di marca: senza requisiti non serve più, e se c'è bisogna svenderla.
Vendiamola pure tanto per scannarci ed avere solo
problemi per i prossimi 10 anni

al secondo impianto : completamente fermo per motivi fiscali noti

e comunque non più disposto ad essere preso in giro con i costi delle cucine che erano nate e architettate per costare “ semplicemente di più”

e comunque in questi ultimi due casi, l'appiattimento della scelta dei modelli da parte di tutte le aziende rende il tutto ancora
più difficile, ed il cliente invece che potersi basare sull'estetica si baserà solo sul prezzo...
quindi il settore medio medio alto perde in partenza.

ma guardate il mondo dove va?

I post nei forum di arredamento le domande.. le curiosità non sono in caduta libera come i fatturati dei punti vendita e delle aziende produttrici.

ANDIAMO AVANTI OGNI ANNI AL SALONE AD ALLUNGARE TUTTI DI 60 CM LE ISOLE?? CI STATE ANCORA NEGLI STAND??

figuriamo in casa....

NON BASTA ESSERE UNA AZIENDA DI SERVIZIO CHE OFFRE TUTTO
NON BASTA CHE LA NOVITA' SIA INSERIRE COLORI NUOVI
NON BASTA CHE LA NOVITA' SIA INVENTARE MATERIALI AL TATTO NUOVI
NON BASTA PRESENTARE FERRAMENTA NUOVA


sarebbero queste le cucine per fare forniture in giro per il mondo?
(questi sono due esempi di cucine inserite in contesti da 800.000 \ ad appartamento


VEDENDO COMPOSIZIONI SIMILI,( CHE NON SI DISCOSTANO MOLTO DA QUELLE OGGI NEGLI
APPARTAMENTI DI CITTA' ) MI SONO RESO CONTO DI UNA COSA......




la bellezza è diventata OGGETTIVA e non SOGGETTIVA ….
insomma che emozione può dare una cucina cosi?

Che ne dite ?? sarebbe ora di solleticare gli architetti con qualche idea nuova???


CAMPIONATURE???????

E' diventato difficile buttar giù una campionatura oggi vero?!

Chi a ancora voglia di pagare migliaia di euro per questo??


CI VUOLE UN OBBIETTIVO NUOVO

ANDIAMO A RIPRENDERCI QUALCOSA DA CHI A PRESO IL NOSTRO POSTO CON ALTRE ARMI


E se vi presentaste con un prodotto entusiasmante che a voi costa 200 euro di materiale (escl. eldom...tanto non sarà più una competenza nostra nel medio, medio alto)

e il punto vendita pagasse solo 48,00€ al mese per dieci mesi?

Una cucina che possa rendere la sua genialità anche in soli 210 cm ??
con un contenimento pari ad una cucina di 360 ??

Che possa essere interpretata in serie limitate dalle più grandi firme ( Diesel, Ducati, D&G, Swarovsky, Chanel ecc..)

Che il cliente possa portarsi a casa un “oggetto” di design e fare tendenza con 1000 euro??

Spiazzare oltre che la concorrenza la grossa distribuzione???
Ritornare a vendere prepotentemente anche sul mercato italiano?

Prendersi una fetta enorme di forniture??? e anche se piccola magari prenderla!?

Ritornare ad essere identificativi?

Che azzerasse gli errori negli ordini?
Che azzerasse gli errori nelle interpretazioni??
Che facesse pure risparmiare anche tutta il rivestimento della parete al cliente?
Finalmente dare la possibilità di riuscire a mettere in piedi un prezzo imposto?
Che le ante dei pensili li possa aprire anche una persona alta un metro o disabile?
Ecc....

Finalmente una “Smart” o “Swatch” dell'ambiente cucina??

Re: La crisi nel settore cucine

#349
ethos ha scritto: Finalmente una “Smart” o “Swatch” dell'ambiente cucina??
bel punto di vista... però permettimi : chiedi tanto ed offri (come categoria) se vogliamo poco. L'anomalia del sistema produttivo italiano è di non essere riusciti a creare delle forti reti vendite proprie come invece è avventuo all'estero ed attualmente il mercato è in parte in mano a 2-3 catene non tutte sane e per la rimanente parte diviso in una miriade di rivenditori. Questa miriade di rivenditori di fatto sono il tessuto vendita italiano e molto spesso non hanno alcuna preparazione, specificità, competenza tanto che un comune inserviente ikea spesso e volentieri ne sa più di materiali e di strategie di vendita della maggioranza dei rivenditori... esempio generale: nessuno se ne abbia a male ma basta vedere quante c4zzate vengono raccontate sui polimerici e sui laccati per rendersi conto e questo crea dei negozi scarsamente attrattivi e molte volte anche scarsamente attrezzati a soddisfare il cliente finale e ultimo ma non ultimo il rivenditore diventa pure agli occhi del produttore un rivenditore di 3a scelta: molto meglio vendere 50 cucine in Francia o meglio ancora in Russia dove si prendono i soldi anticipati o massimo a 30gg senza farsi 2 palle con il rivenditore dell'aspromonte che mi devasta i maroni perchè vuole pagarmi una cucina in okite bianco assoluto ma un po' più bianca del latte e meno del ghiaccio con 10 cambiali che più che cambiali sono delle promesse di pensione.

Comunque imho non è neanche una questione di modelli, o di pagamenti tristi, o di produttori in crisi o di rivenditori rincoglioniti: il fatto è che è venuta avanti una crisi bestia pessimamente tamponata anzi forse amplificata da dei politici per l'ennesima volta del tutto incapaci che ha messo in ginocchio vari settori: prima il tessile con il prodottacci cinesi, poi l'edilizia con requiem cantato dall'IMU ed infine è l'ora dell'arredamento che deve lottare contro l'importazione e la grande distribuzione in un momento di stagnazione totale delle compravendite immobiliari. Il risultato ovvio unito ai problemi da sempre noti del settore fa si che la gente non entri proprio nei negozi e che le ditte quindi abbiano subito perdite ingenti di fatturato e che quindi quelle più deboli finanziariamente stiano una ad una crollando (idem per i rivenditori e per tutto l'indotto)
Quando c'è una guerra comunque non si sa perchè ma c'è sempre qualcuno che riesce a fare soldi lo stesso... bisogna essere più bravi e forse anche più fortunati degli altri. Io avrei anche una grande fiducia nel mio distretto e perchè no nell'italia intera: siamo in grado di fare cose grandiose, siamo pieni di risorse... il problema è che siamo incatenati da una burocrazia assurda che non ci permette più di rimboccarci le maniche... c'è un processo che ci rallenta il pc... prima o poi dobbiamo spegnere e riaccendere il tutto... speriamo di poter fare solo un ctrl-alt-canc e non dover partire dal disco di ripristino.
Pax tibi Marce

Re: La crisi nel settore cucine

#351
qsecofr ha scritto:
ethos ha scritto: Finalmente una “Smart” o “Swatch” dell'ambiente cucina??
bel punto di vista... però permettimi : chiedi tanto ed offri (come categoria) se vogliamo poco. L'anomalia del sistema produttivo italiano è di non essere riusciti a creare delle forti reti vendite proprie come invece è avventuo all'estero ed attualmente il mercato è in parte in mano a 2-3 catene non tutte sane e per la rimanente parte diviso in una miriade di rivenditori. Questa miriade di rivenditori di fatto sono il tessuto vendita italiano e molto spesso non hanno alcuna preparazione, specificità, competenza tanto che un comune inserviente ikea spesso e volentieri ne sa più di materiali e di strategie di vendita della maggioranza dei rivenditori... .

Condivido in pieno questo pensiero......


Ethos quello che sostieni posso capirlo e anche condividerlo, ma ai fini pratici a mio parere è irrealizzabile.
PRODUZIONE DIRETTA CUCINE & BAGNI DI ALTA GAMMA A PREZZI IMBATTIBILI
PRODUZIONE DIRETTA TOP E MANUFATTI IN CORIAN

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Re: La crisi nel settore cucine

#353
No vi metto altre immagini, esplosi, particolari perchè son 300 pagine

- brevettata -

http://www.homestudy.it/images/motiva/1
http://www.homestudy.it/images/motiva/2
http://www.homestudy.it/images/motiva/3
http://www.homestudy.it/images/motiva/4
http://www.homestudy.it/images/motiva/5
http://www.homestudy.it/images/motiva/6
http://www.homestudy.it/images/motiva/7
http://www.homestudy.it/images/motiva/8
http://www.homestudy.it/images/motiva/9
http://www.homestudy.it/images/motiva/10
http://www.homestudy.it/images/motiva/11
http://www.homestudy.it/images/motiva/12

Re: La crisi nel settore cucine

#354
Non frequentando bene il forum forse mi sono perso qualche passaggio.....

Non ho capito: questo progetto sostieni che sarebbe la soluzione hai problemi di cui sopra si parla ?? :shock: :shock:
MA come hai fatto a brevettare una cucina ? (parli forse di brevetto estetico ?)

Personalmente di questa cucina.

A me non "piace" (anche se non mi piace usare questo termine)
Non è sicuramente funzionale, pensa già solo all'inclinazione dei pensili che limita l'utilizzo del top
Certe caratteristiche che indichi (tipo l'apertura scorrevole delle basi) sono tutte da ferificare nella fattibilità oltre ad avere costi molto alti di produzione.

RIPERO: forse mi sono perso dei pezzi che non mi hanno fatto capire il senso di tutto........
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Re: La crisi nel settore cucine

#355
Questa cucina non deve essere una alternativa a quelle esistenti....
più che altro trovo inutile che una "nuova" azienda oggi si metta a produrre una classica cucina bianca con gola.. questa avrà i giorni contati...
se io ho un cliente importante, e suo figlio studia a milano .. piuttosto che vada da ikea gli posso fornire
una cucina che possa fare tendenza..
A quanti single stanno vendendo i negozio medio alti ? nessuno....

quindi
sommiamo

single
stundenti
case al mare
forniture....

buttiamo via tutto questo???

Re: La crisi nel settore cucine

#356
MA questo che dici a mio parere non c'entra con la crisi del settore cucina.,......
Quello che ha il figio che studia a milano (benestante supponga tu intenda) cucina di tendenza o no....o ikea o la on off di boffi.......la cucina se la compra....

Il problema che la gente non ha i soldi da spendere per la cucina.....tutto lì.......e non solo per la cucina......
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Re: La crisi nel settore cucine

#357
Ovvio il motivo economico è al primo posto, ma l'emozione guardando una cucina oggi fa cascare le braccia.
Quindi un cliente non fa più uno sforzo per prendersi una cucina di cui si è innamorato, ma consuma una macchina per trovare lo stesso prodotto a po' meno .. un pò meno.. e via via ...
se devo comprarmi un macchina anonima.... ovvio che voglio spendere zero a questo punto

Re: La crisi nel settore cucine

#358
la cucina pubblicata non mi piace ma è una provocazione che per certi aspetti può funzionare. Questo già vale per taluni produttori che hanno inserito in effetti delle cucine con qualche elemento di plus: normalmente se sei solo tu che fai le cucine rosa prima o poi trovi quello che vuole la cucina rosa e ci sei solo tu (scusa fabietty ogni riferimento è puramente casuale :mrgreen: ). Questo però difficilmente crea una tendenza vera o un incisione sul mercato... ad esempio quando usci la ola di snaidero effettivamente era innovativa ed è stata venduta... la venus non è piaciuta altrettanto ed in ogni caso non erano cucine di primo prezzo per la gente comune.
Il succo in sintesi è che per qualcuno fare un prodotto diverso può comportare benefici ma spesse volte queste vendite rappresentano solo una nicchia insighificante di mercato... giusto per fare qualche numero scavolini da sola produce più di 200 cucine al giorno... è la ns più grande azienda ed è microscopica rispetto alla Nobilia che ne sforna 2400 in germania ogni santo giorno. Una cucina ad elementi triangolari di questo genere potrebbe fare la fortuna di una ditta di cucine che produce che so 2-3 cucine al giorno perchè unica.... ma per Scavolini rappresenterebbe solo un'inutile perdita di tempo.
c'è vero progresso solo quando i vantaggi di una tecnologia diventano per tutti (Ford)...
Pax tibi Marce

Re: La crisi nel settore cucine

#359
quoto "q"... la miseria quanto la sa lunga...
aggiungo per esperienza diretta in altro campo che in situazioni economiche non propriamente esaltanti tendenzialmente il cliente diventa più "rompiscatole" e il produttore si inventa di tutto e di più per "colpirlo"... da cui anche l'idea di questa cucina suppongo... ma in realtà il tutto rientra in una logica che nulla a che vedere con il vero "progresso", ma piuttosto con l'istinto di sopravvivenza.

edit:
sul rosa non saprei... mi pare di vedere che sta prendendo sempre più piede questa tendenza... un pò come la moda anni '50 in questo periodo.
"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori"

Re: La crisi nel settore cucine

#360
ethos, se non ho capito male, stringi stringi il concetto è questo:

mi stimo perché ho una cucina di tendenza, di dolce e gabbana (o cavalli, ecc, verrebbe tradotta così).

o è sfuggito anche a me il nocciolo del discorso?
"Dietro un miraggio c'e' sempre un miraggio da desiderare"