bradipa66 ha scritto:Suarez a parte, hanno Pepe Mujica, che mi sta simpatico
sarebbe pure l'argomento contrario, se il resto gli va bene che bisogno hanno del calcio



Moderatore: Steve1973
bradipa66 ha scritto:Suarez a parte, hanno Pepe Mujica, che mi sta simpatico
Lalli04 ha scritto:bradipa66 ha scritto:Suarez a parte, hanno Pepe Mujica, che mi sta simpatico
sarebbe pure l'argomento contrario, se il resto gli va bene che bisogno hanno del calcio![]()
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Stan meglio dell'Argentinadammispazio ha scritto:cosa sarebbe il resto?
Per me è un no13 febbraio ha scritto:io poi non sono tifosa.....![]()
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allora, la accendiamo la Nigeria?
Infatti mio marito ha fatto la spesa da carrefour negli scorsi weekend giusto per avere lo sconto. Ridendo e scherzando ha accumulato più di 150 di spesa aggratis (con la prima partita dell'Italia, visto che lo sconto era al 100%).sunset ha scritto:Voi non capire, carrefour faceva sconti eccezionali finché l'Italia era dentro! È una traggedia..
Io tifo Olanda o Costa Rica.
Domandonearianh ha scritto:eli, toglimi una curiosità... Dopo anni che l'alto adige fa parte dell'italia, perché anche le nuove generazioni non si sentono italiane, ma tedesche???
che poi, anche lì, dovreste sentirvi austriaci...
Noooo daiRouge84 ha scritto:mai capita sta cosa che a brunico per primi ti parlano in tedesco, quando tu gli rispondi in italiano, prima ti guardano male e poi continuano in tedesco... e io continuo in italianoarianh ha scritto:eli, toglimi una curiosità... Dopo anni che l'alto adige fa parte dell'italia, perché anche le nuove generazioni non si sentono italiane, ma tedesche???
che poi, anche lì, dovreste sentirvi austriaci...nei negozi eh
eli_felix ha scritto:Domandonearianh ha scritto:eli, toglimi una curiosità... Dopo anni che l'alto adige fa parte dell'italia, perché anche le nuove generazioni non si sentono italiane, ma tedesche???
che poi, anche lì, dovreste sentirvi austriaci...![]()
È una questione delicata, molto viva tutt'oggi.
Premetto che la mia famiglia non è rigida come forse molte altre famiglie in Alto Adige e i miei genitori non hanno mai fatto distinzione tra "noi" e "gli italiani" (anche perché vivendo in un paesino a maggioranza madrelingua tedesca non è che ci fossero molte possibilità di confronto con gli "italiani" nelle situazioni quotidiane). Inoltre, mio nonno paterno era sempre altoatesino, ma della "zona italiana" (la bassa atesina), pur avendo sempre vissuto in un ambiente tedesco dal momento che sua mamma era cmq di madrelingua tedesca e mia nonna - sua moglie - era mezza tirolese e mezza ladina. La famiglia di mia mamma è invece al 100% del Süd Tirol, quindi di origine austriaca.
"Tedesco" è un termine esemplificativo che indica il mondo e la cultura germanica, in realtà i nostri avi sono austriaci e anche oggi si considerano tali. Siamo un popolo molto attaccato alle tradizioni e l'annessione all'Italia non è riuscita ad estirpare la nostra cultura e la nostra lingua (oddio sembro una del Suedtiroler Freiheit), che gli anziani hanno trasmesso anche ai più giovani. Inoltre c'è una forte divisione tra madrelingua italiani e madrelingua tedeschi, in qualsiasi cosa...nelle amministrazioni, a scuola...ovunque...quindi è impossibile "non sentirsi diversi".
A mio avviso, i giovani oggi non si sentono ancora italiani semplicemente perché non lo sono culturalmente e vivono in un ambiente prettamente "tedesco", portando avanti le loro tradizioni e la loro lingua (che - ricordo - anche questa è stata soggetta all'italianizzazione).
Per quanto mi riguarda, io ho un forte legame con la mia Heimat (patria), però chiaramente avendo sposato un "italiano" ed essendo qui a Milano dai tempi dell'università (avevo 18 anni quando me ne sono andata di casa, scegliendo Milano anziché Innsbruck, Graz o Vienna), non faccio molto testo. Quando mi chiedono "ti senti italiana o austriaca?" (e me lo chiedono spesso) non so mai cosa rispondere. Sono italiana sulla carta d'identità (pure questa è diversa, noi ce l'abbiamo verde), però a livello culturale sono legata alle tradizioni tirolesi che non si cancellano. È difficile da spiegare per chi non ci vive, uno può dire "ahhh ma sono passati 100 anni, un conto è tua nonna che non si considera italiana, un conto è uno di trent'anni come te che non ha vissuto tutto quello che hanno passato i più vecchi" (cosa che mi dicono all'ordine del giorno). È vero, io non ho vissuto nel dopoguerra oppure negli anni 60 quando ci sono stati gli attentati, però lo hanno fatto i miei nonni, i miei genitori...e la cultura, la lingua oppure il modo di vivere che mi hanno trasmesso non si cancella definendo nuovi confini...non so, spero di essermi spiegata