Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#46
grazie come sempre Lalli! :D
c'hai ragione...una volta venivano battezzati ancor prima di uscire dall'ospedale! :shock:


però credo anche che con le nuove generazioni l'approccio alla religione sia cambiato...cioè, prima era praticamente automatico nascere e crescere come cristiani, convinti e praticanti!
ora questo automatismo s'è un po' perso... :roll:
ma sempre, comunque...strega inside! 8)
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la vita è tutta una questione di cul@, o ce l'hai o te lo fanno...(Cit. Dammispazio)

Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#47
stellina ha scritto:Io Elicita ti porto il mio punto di vista di credente e praticante.
Io credo che, visto che tuo marito vorrebbe per Elena un certo tipo di percorso, tu da mamma offri a tua figlia una opportunità in più di scelta, sostenendo in qualche modo questo percorso.
Io non credo che sia giusto non battezzare i figli "perchè almeno quando sono grandi decidono loro cosa fare".
Allora non dovremmo dargli un'istruzione, un modus vivendi di qualsiasi tipo, in modo che da grandi possano decidere da soli.
Io credo che, da genitori quali siamo, abbiamo l'enorme responsabilità di dover scegliere per i nostri figli.
E secondo me se Elena riceve il battesimo ha una opportunità in più di scelta, che le consentirà di fare un certo tipo di percorso fino ad un certo punto, per poi poter decidere cosa è meglio per lei da grande, avendo comunque "assaggiato" una possibilità.
Io ti consiglierei, anche se capisco il sacrificio per te che dici di non credere, di supportare tuo marito in questo percorso, non sostenenedo il credo, ma mettendo la tua presenza nella quotidianità di quello che sarà poi l'accompagnarla alla Messa, al catechismo ecc. Secondo me Elena apprezzerà da grande, la sua mamma che pur pensandola diversamente l'ha affiancata in un percorso dandole la facoltà di conoscere per scegliere.

Hai espresso come io non sarei riuscita a fare esattamente il mio pensiero :wink:
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Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#48
Mi è piaciuto molto il brano postato da Chiaretta. Grazie :wink:
Mi ricordo che da piccola, in chiesa, mi rivolgevo proprio a Gesù che stava lì sulla croce, e gli parlavo,gli chiedevo dei piaceri, lo ringraziavo. A volte avevo proprio la sensazione che mi stringesse in un abbraccio: era una bella sensazione! Da quando si sono separati i miei genitori (avevo sei anni) per anni ho chiesto a Gesù nelle mie preghierine serali che li facesse tornare insieme: ovviamente non mi ha ascoltato :evil: e lì ho cominciato un pochino ad arrabbiarmi perchè mi sembrava un desiderio semplice e bello che Gesù, che aveva fatto tanti miracoli avrebbe potuto esaudire in un battibaleno :shock:
Allora tutte le mie preghiere non servivano a niente? Piano piano ho smesso di pregare la sera, mi facevo solo il segno della croce. Sono rimasta in questo limbo, con tanti dubbi che si accavallavano nella mia mente per tanti anni: le risposte date dai sacerdoti non mi hanno mai convinto:vedevo succedere tragedie immani, terremoti, nubifragi, persone care che si ammalavano, il dolore sul viso di chi soffriva, i bimbi affamati dell'Africa (non ci ho dormito per notti intere,mi sentivo in colpa solo per il fatto di avere io il superfluo e loro il nulla), le carestie....e mi domandavo:ma questo Dio tanto buono e misericordioso e che ama i suoi figli DOV'E' ? Domande banali, lo so ...ma che si insinuavano nella testa di un'adolescente curiosa e analizzatrice quale ero. Mi ricordo che andavo alla messa e spulciavo ogni singola parola del vangelo e delle letture, attenta al sermone del prete e speravo di trovare risposte, di "riappacificarmi" con questo Dio che era diventato ostile, indifferente, che lasciava inascoltate le mie richieste e quelle dei popoli in sofferenza. Poi andai a Roma, in Vaticano. Meraviglia delle meraviglie (avevo 17 anni). Era periodo Pasquale e vidi il Papa tutto agghindato e vestito con stoffe meravigliose, e vidi cardinali con anelli al dito che sorridevano poco e avevano sguardi accigliati e severi, vidi l'opulenza della Chiesa e rimasi di stucco. Ero abituata ai poveri sacerdoti della mia parrocchia che chiedevano qualche soldino per aggiustare il termosifone della chiesa o per riparare una falla nel tetto e mai avrei creduto che in realtà ci fosse questa ingiustificata ricchezza nella chiesa! I dubbi aumentavano.
Poi negli anni dell'università sono venuta a contatto con atei che più atei non si può: ho studiato le leggi della Fisica, ho riso della creazione e deriso chi ci credeva, ho imparato il metodo sperimentale, l'approccio scientifico agli eventi del mondo....e Dio si allontanava. Alla fine, come avevo già raccontato nel primo post, il taglio finale, l'allontanamento definitivo. Ho letto tanto prima di capire qual era la mia strada: da libri come "Piccola introduzione alla fede" di Bruno Forte, a "L'illusione di Dio" di Dawkins, da "Il dizionario dello scettico", a "dialoghi sulla Fede e la ricerca di Dio". Ed ho capito che posso vivere senza Dio, che le risposte alle mie domande non si trovano nelle preghiere ad un'entità astratta, che tanto di quello che mi hanno raccontato son favolette, che non ci sono evidenze storiche di molti fatti cristiani, che la Chiesa, come carrozzone e con le sue idee bislacche su tanti temi quotidiani, non mi rappresenta.
Scusate il papiro che forse esula dal topic iniziale....ma questi argomenti stuzzicano sempre i miei ricordi e l'analisi del mio percorso personale nei confronti della religione :wink:
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Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#49
Questi discorsi elicita io non li capisco tanto... (adesso non vorrei turbare i credenti con quanto sto per scrivere) ma per me religione e spiritualita' proprio non ci azzeccano nulla, nella mia mente sono due compartimenti stagni.

La religione (cattolica o quella che volete voi) e' una creazione umana, fatta da uomini - papa, cardinali, dottori della chiesa, santoni, monaci shaolin, quello che volete voi... persone degnissime e magari di grandi doti morali e intellettuali, ma comunque persone. Umane. Che hanno inventato teorie, dogmi, regole, hanno deciso su basi piu' o meno logiche o piu' o meno arbitrarie cosa e' vero e cosa no. Io posso dargli credito sulla base della mia stima e della mia considerazione, ma restano persone come tutte le altre.

La spiritualita' e' la percezione personale di avere, appunto, uno spirito, e' sentire l'anelito della mia anima -immortale, verso l'Assoluto (Dio). E' l'abbraccio di Gesu' sulla croce che sperimentavi da piccola.
In questa tensione verso il Divino, io sperimento il Divino. Questo per me e' "avere una vita spirituale".
So che non tutti ce l'hanno. E chi ce l'ha non se la puo' dare, purtroppo.
Ed e' quello che auguravo a tua figlia di sviluppare.

Che una vita religiosa (ovvero seguire certe pratiche e certi dogmi) implichi avere una vita spirituale e' un misunderstanding credo instillato ad arte nelle menti delle persone per dare piu' credibilita' alla religiosita', ma se si osserva la cosa con un po' di distacco e' chiaro che non e' cosi.

Quindi un po' mi stupisco che anche tu, che ti definisci donna di scienza, cada in questo quiproquo... forse non hai analizzato la cosa con abbastanza distacco :wink: c'e' ancora qualcosa che ti "lega". Non e' una critica, e' solo uno spunto di riflessione.
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Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#50
Fede, capisco il tuo discorso ma sono assolutamente conscia del fatto che spiritualità e Chiesa siano due "entità" completamente distinte. Penso si possa anche credere in Dio (Dio detto in generale, come essere Assoluto come lo chiami tu) senza rispecchiarsi nei dogmi, riti e "diktat" della Chiesa Cattolica o di una qualsiasi altra religione
Io mi sono allontanata dalla Chiesa e, diciamolo, non mi sento nemmeno particolarmente "spirituale" :roll:
Uhhhhh aridissima Elicita!!! :twisted:
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Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#52
eli, ho letto solo il tuo post d'apertura, quindi non so come si sia evoluta la discussione.
Ti dico quello che penso d'impatto: che certe volte noi agnostici, atei o dubbiosi diventiamo altrettanto clericali se non peggio nel portare avanti le nostre convizioni. Se il percorso religioso di tua figlia non diventa bigotto, perchè no?
Le dai soltanto ulteriori possibilità di conoscenza. Tanto io credo che la fede sia un dono che si ha o non si ha. Se quel dono non l'avrà, non ci saranno catechismo o messe che tengano. Se l'avrà, l'avrà comunque.
Io penso che essere laici significa anche non irrigidirsi su certe posizioni. Lei avrebbe te e Il mondo cattolico con cui confrontarsi. Crescerebbe dialetticamente e questo è un grande regalo che puoi fare a tua figlia
Una donna libera è l'assoluto contrario di una donna leggera. (S. De Beauvoir)

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Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#53
Io , dalla mia posizione di atea, mi sento di quotare Federinik, la critica alla chiesa cattolica la si puo' fare anche da fervente praticante fra l'altro.
Forse la vera ricerca che ti consiglio e' cercare di capire se la Fede religiosa e' una tua esigenza o no.
Ah, volevo aggiungere che io qualche intervento di critica radicale alle religioni l'ho letto e mi ha dato l'idea che anche noi atei abbiamo il nostro bel fanatismo, e sara' stato il momento storico (erano gli anni di islamofobia galoppante post-11 settembre) avevo una gran voglia di dissociarmi
e noi manco possiamo farci scomunicare :twisted: :mrgreen:
http://www.youtube.com/watch?v=FVMDS3qeLb8

Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#54
Infatti, la mia spiritualita' e' viva e vegeta, la mia crisi con la Chiesa Cattolica e' iniziata che avevo forse 2 anni e me s'e' riproposta a ondate.
L'ultima crisi e' fortissima e non riesco a uscirne, sara' 1 anno e mezzo che non vado in Chiesa, salvo qualche tentativo qui e la', ma sono proprio bloccata.
Scusate lo sfogo.
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Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#56
elicita ha scritto:
sunset ha scritto:
elicita ha scritto:Mia suocera è una fervente credente e praticante, donna pia direi.
Mio marito crede per non farle dispiacere.
Per lei crescere Elena senza indirizzarla alla religione cattolica sarebbe un delitto. Già le insegna le preghierine,a farsi il segno della croce, a mandare i baci alla Madonna :roll:
Io lascio stare per quieto vivere. Sono molto combattuta :?
Non lo so.. Tuo marito cosa ne pensa? Io la manderei solo se lui ci tenesse, per il quieto vivere con il padre di tua figlia, che ha ovviamente il 50% di voce in capitolo, nelle decisioni sul suo futuro.
Lui vorrebbe mandarla. Magari potrei lasciare a lui la gestione della cosa. Io sarò esagerata ma non ce la faccio ad andare agli incontri con preti e affini o a portarla a messa tutte le domeniche....
certo che dovrebbe andarci lui. Che senso avrebbe che lo facessi tu? Tua figlia non verrebbe educata alla libertà di pensiero in questo caso, ma ll'ipocrisia
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Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#57
elicita ha scritto:
Lalli04 ha scritto:Io , dalla mia posizione di atea, mi sento di quotare Federinik, la critica alla chiesa cattolica la si puo' fare anche da fervente praticante fra l'altro.
Ma nel mio intervento precedente mica ho fatto SOLO una critica alla Chiesa Cattolica!
Perchè altrimenti mi sono spiegata davvero male :roll:
No, non c'era solo quello, tranquilla, quotavo Federinik sul mischiare la critica alla chiesa con la propria esigenza di spiritualita' (ovviamente lei l'ha detto meglio)
http://www.youtube.com/watch?v=FVMDS3qeLb8

Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#59
Solo una cosa vorrei aggiungere a questa discussione così ben equilibrata, ma che valuta solamente l'aspetto fideistico e/o praticante della religione.
Io penso che, qualunque cosa una persona possa scegliere nella propria fase adulta, un'educazione cattolica non sia fatta soltanto da preghierine, catechismo, comunione e quant'altro... sia fatta da principi di base come il rispetto, l'amore, la carità, la solidarietà etc, principi che appartengono sia alla morale laica che a moltissime altre religioni, ma che, per tradizione in Italia siano più facilmente reperibili all'interno del contesto cattolico. Senza voler generalizzare e partendo soltanto dal mio vissuto quotidiano, quali altri luoghi di aggregazione sociale considerati "sani" per i bambini esistono all'infuori di oratori ed affini? Dove lasciare che imparino (oltre che a scuola ed in famiglia) e facciano propri tali principi senza oberare i bimbi di mille attività come palestra-musica-inglese-informatica?
Scusate l'intrusione, ma in quanto persona nel limbo sposata ad un credente è fonte spesso di approfondite analisi intrafamiliari.
Buona giornata
Cristina

Re: Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....

#60
Essendo entrambi atei, non abbiamo battezzato il figlio. Con questo lo abbiamo mandato all'asilo dalle suore ( che ci son sembrate piu' simpatiche dell'asilo privato, l'unico alternativo in zona), da un anno frequenta gli scout (agesci), non lo abbiamo fatto esonerare a scuola ecc. Se un giorno scegliera' il battesimo non avremo nulla in contrario.
Per marcare pero' una differenza tra il nostro approccio e quello di amici credenti e praticanti che fino a questo punto non possono che essere daccordo con noi, anche se scoprisse di essere gay non avremmo nulla in contrario........
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