Re: Trasferirsi negli USA?

#61
Saul1978 ha scritto:comunque se questo thread lo avesse aperto bubu ..... stive lo avrebbe spostato in un batter d'occhio in movida o in consigli e rimedi :P :wink:
Ha rischiato anche lei, ma è stata salvata dalla reale indecisione su quale sezione sarebbe stata più adeguata :mrgreen:
Nel dubbio, è rimasto qui 8)

Poi ormai non li sposto più a Bubu... Li cancello direttamente :mrgreen: 8)

Re: Trasferirsi negli USA?

#62
Steve1973 ha scritto:
Saul1978 ha scritto:comunque se questo thread lo avesse aperto bubu ..... stive lo avrebbe spostato in un batter d'occhio in movida o in consigli e rimedi :P :wink:
Ha rischiato anche lei, ma è stata salvata dalla reale indecisione su quale sezione sarebbe stata più adeguata :mrgreen:
Nel dubbio, è rimasto qui 8)

Poi ormai non li sposto più a Bubu... Li cancello direttamente :mrgreen: 8)
Tu si che sei un vero moderatore!! :evil: :twisted: :twisted:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

Re: Trasferirsi negli USA?

#64
Papera ha scritto:
bubu ha scritto:ale, grazie al cielo l'età dell'incoscienza l'abbiamo superata da un pezzo, ergo si resta a Milano. :wink:
Guarda che quest'anno a Camden, nel Maine, abbiamo conosciuto moglie e marito sui 50/60 anni, che dopo essere andati in pensione qui in Italia ed innamorati persi degli USA, si sono trasferiti lì, comprandosi una casetta niente male dove hanno realizzato un b&b.
E ci hanno anche raccontato di un sacco di italiani trasferitisi da poco a Portland, che hanno aperto delle attività (gelaterie, paste all'uovo), a cui le cose vanno alla grande!!!
A noi sono venuti gli occhi a cuoricino a sentire questi racconti!!!
Quindi non è mai troppo tardi...
E se volete 2 soci... :lol: :D :wink:
Papera, trasferirsi altrove quando si e' in pensione non e' mica un atto di incoscienza :wink:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

Re: Trasferirsi negli USA?

#65
bubu ha scritto:
Papera, trasferirsi altrove quando si e' in pensione non e' mica un atto di incoscienza :wink:
No, di demenza senile :mrgreen: , off course!!!
Quello che ho raccontato era per esprimere il concetto che per trasferirsi ed andare a lavorare all'estero, non è detto che ci debba essere alla base una proposta "dall'alto" o un limite anagrafico :wink: !!!
Ma tanta voglia di cambiare, spirito d'iniziativa e un pizzico di ragionata pazzia!!!
COMITATO PRO-CLASSICO:PER ESSERE DIVERSI

Re: Trasferirsi negli USA?

#66
Rouge84 ha scritto:
ErinC ha scritto:puoi sempre optare per fare la dentista della prigione !!!!

(una mia amica fà il medico in prigione e dice che si trova benissimo, che come medico donna la trattano meglio :roll:
Non si può fare! ;-) la nostra laurea la' non vale!!
Carcerati in clinica ne arrivano, mai avuto un problema!

visto a studiare per anni?? 8)
CASACASA ALEALE VEROVERO
COMMENTI!

Re: Trasferirsi negli USA?

#68
io dico: partire partire!
non specifichi dove nel new jersey, che in generale non è uno stato bellissimo, però però
vivere un'altra cultura
conoscere altre abitudini e stili di vita secondo me è un arricchimento a prescindere
bisogna fare bene i conti, mi raccomando
che il costo della vita in genere è più alto che in Italia
(ma non conosco Torino)
e fatevi mettere l'auto aziendale nel contratto
:)

in bocca al lupo
http://www.donnaconfuso.com

Re: Trasferirsi negli USA?

#70
si, una volta mi informai pure io, un conto è fare un master e rimanere in ambito universitario, ma per far valere la nostra laurea lì bisogna farsi 2 anni di scuola. Come per chi si trasferisce qui. Ho una collega brasiliana, era in classe con me, le hanno fatto rifare l'università dal terzo anno. Anche lei aveva seguito il cuore. Aveva conosciuto lì suo marito, ingegnere italiano, e quando è dovuto tornare in italia, lo ha seguito.

Ma allora a che punto siete nella decisione?!
Quoto eli...l'assicurazione sanitaria!!!
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Re: Trasferirsi negli USA?

#71
lunapiena2 ha scritto:ritorno sul discorso dei trasferimenti all'estero con vari extra, bonus, ecc...

:roll: ...boh...dipenderà dai settori di mercato......mio fratello vive 7/8 mesi in India e conosce molti italiani che sono là per lavoro come dipendenti di aziende italiane nel campo tessile/abbigliamento....tutti questi extra non li hanno....solo un'azienda (meglio non far nomi) fa viaggiare in Business, tutti gli altri in economica....certo hanno hotel o appartamento pagati, ma non robe di gran lusso (e vi assicuro che un 4 stelle in certe parti dell'India è peggio della pensione Miramare di Cesenatico!)....lo stipendio ha qualche bonus ma nulla di così esaltante....si fa per esperienza, ma soprattutto perchè "o mangi questa minestra o saldi dalla finestra" :wink:
Beh sntetizzando "non ci sono piu' i contratti expatriates di una volta" :twisted:
Ovvio dipende dal settore (le campagne di scavo archeologico di qualunque universita' europea erano caratterizzate da micragna anche decenni fa :lol: )
Alla fine per gli usa il costo dell'alloggio credo che incida molto, se si ha assegnato o agevolato andare in due ha il suo senso.
Spero che per gli expatraites sia obbligatorio per l'azioenda coprire l'assicurazione sanitaria :!:
http://www.youtube.com/watch?v=FVMDS3qeLb8

Re: Trasferirsi negli USA?

#73
mibleu ha scritto:
eli_felix ha scritto:Più che l'auto aziendale, nei contratti è importante che sia prevista l'assicurazione altrimenti auguri....
quella è obbligatoria
L'assicurazione sanitaria non è obbligatoria né per i residenti né per i turisti. It's up to you :wink: Non a caso la riforma della sanità di Obama è stata bocciata da molti perché si ritiene incostituzionale l'obbligo di assicurazione.
Se però uno va a studiare in un'università USA, il contratto di assicurazione è uno dei documenti da presentare per tra i tanti necessari per l'accesso.

Cmq io mi riferivo all'assicurazione inclusa come benefit dall'azienda. Occorre verificare il tipo di copertura. Alcune coprono tutto, altre solo alcune cose e se la copertura è limitata al minimo magari ti ritrovi a dover pagare centinaia di euro per farmaci base. Chiedilo a un cameriere che copertura ha :wink: (rouge, immagino non sia il caso del tuo ragazzo! :D)
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La mia cucciola - http://album.alfemminile.com/album/884664/mein-schatzchen-0.html

Re: Trasferirsi negli USA?

#74
eli_felix ha scritto:
mibleu ha scritto:
eli_felix ha scritto:Più che l'auto aziendale, nei contratti è importante che sia prevista l'assicurazione altrimenti auguri....
quella è obbligatoria
L'assicurazione sanitaria non è obbligatoria né per i residenti né per i turisti. It's up to you :wink: Non a caso la riforma della sanità di Obama è stata bocciata da molti perché si ritiene incostituzionale l'obbligo di assicurazione.
Se però uno va a studiare in un'università USA, il contratto di assicurazione è uno dei documenti da presentare per tra i tanti necessari per l'accesso.

Cmq io mi riferivo all'assicurazione inclusa come benefit dall'azienda. Occorre verificare il tipo di copertura. Alcune coprono tutto, altre solo alcune cose e se la copertura è limitata al minimo magari ti ritrovi a dover pagare centinaia di euro per farmaci base. Chiedilo a un cameriere che copertura ha :wink: (rouge, immagino non sia il caso del tuo ragazzo! :D)
Riguardo l'auto aziendale era una battuta, ma temo non si sia stata colta. Invece "obbligatoria" era riferito al fatto che, per quanto ne so io, un'azienda italiana è obbligata a fornire un'assicurazione sanitaria ai propri dipendenti se inviati all'estero( in paesi non convenzionti con il nostro sistema sanitario nazionale)con contratto di distacco e mi ė parso di capire che di questo si tratti. Ma posso sbagliare e aspetto la tua smentita, in base alla tua esperienza. Io vivo in U.S.A. solo da 3 anni, ho ancora tanto da imparare.
http://www.donnaconfuso.com

Re: Trasferirsi negli USA?

#75
Il mio intervento non era assolutamente polemico, mi spiace sia stato inteso così. :wink: Del resto siamo su un forum e se non si scrive tutto quello che si vorrebbe spiegare a voce, è facile dare adito a malintesi.
La mia "esperienza" si basa su due anni di studio negli USA (un anno di superiori + un extended learning all'università) e due esperienze di lavoro "serio" della durata complessiva di un anno e mezzo circa, assunta direttamente da aziende americane in seguito alla formazione universitaria. In entrambe le occasioni ho usufruito della copertura assicurativa (con detrazione di 100 dollari dallo stipendio, il resto me lo integravano loro) però ho notato numerose differenze tra i dipendenti - sia sopra che sotto di me. Io avevo ad esempio coperte le spese dentistiche - che la mia collega non aveva (vabbé rouge, qui nessun problema per te :mrgreen: ) - mentre per altri la copertura era interamente offerta dall'azienda. E' questo che è secondo me importante verificare per evitare spese impreviste (altrimenti son dolori ahi ahi). A 18 anni invece ho fatto la busser e lì di copertura assicurativa manco l'ombra (me la sono fatta io privatamente). Del "contratto di distacco" non ne so nulla, io non sono stata spostata da una sede italiana a una sede americana. Può darsi che tu abbia ragione. :wink:
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