Re: La crisi nel settore cucine

#78
Lietta ha scritto:
allegri ha scritto:Fare 100 rendering a un cliente vuol dire non avere le idee chiare sui suoi gusti/esigenze.

Non è vero.

Significa dargli la possibilità di valutare tante diverse prospattive del medesimo ambiente e tante diverse ipotesi.

Non una sola inquadratura, ma almeno 5/6, e per ciascuna diverse ipotesi compositive, di colore, di assortimento interno dei mobili
Diverse combinazioni di colore, diverse finiture messe a confronto, diverse maniglie, diverso colore delle pareti o diverso tipo o posa di pavimenti, ecc.
Ci sono tante di quelle sottigliezze che fanno la differnza nella progettazione di un ambiente, che 100 render a volte sono insufficienti.
Si si.. Se cambi solo le sottigliezze allora ok. Avevo capito 100 render circa uguale 50 progetti.
Resto sempre dell'idea pero' che un bravo progettista e' anche psicologo e riesce a capire prima i gusti, proponendo subito una cosa soddisfacente che eviti di incasinare la testa del cliente.
ALLEGRI

Re: La crisi nel settore cucine

#79
allegri ha scritto:
Lietta ha scritto:
allegri ha scritto:Fare 100 rendering a un cliente vuol dire non avere le idee chiare sui suoi gusti/esigenze.

Non è vero.

Significa dargli la possibilità di valutare tante diverse prospattive del medesimo ambiente e tante diverse ipotesi.

Non una sola inquadratura, ma almeno 5/6, e per ciascuna diverse ipotesi compositive, di colore, di assortimento interno dei mobili
Diverse combinazioni di colore, diverse finiture messe a confronto, diverse maniglie, diverso colore delle pareti o diverso tipo o posa di pavimenti, ecc.
Ci sono tante di quelle sottigliezze che fanno la differnza nella progettazione di un ambiente, che 100 render a volte sono insufficienti.
Si si.. Se cambi solo le sottigliezze allora ok. Avevo capito 100 render circa uguale 50 progetti.
Resto sempre dell'idea pero' che un bravo progettista e' anche psicologo e riesce a capire prima i gusti, proponendo subito una cosa soddisfacente che eviti di incasinare la testa del cliente.

ma i clienti che vanno dall'arredatore/progettista vogliono incasinarsi la testa con tutte le possibili soluzioni mondiali :mrgreen:

Re: La crisi nel settore cucine

#80
mileva ha scritto: poi x es nel settore ...."legislativo" ... l'avvocato lo paghi alla fine ...ma nn ti fa il preventivo spesa!!!!! idem x il notaio penso .....
Non è vero, l'avvocato è tenuto a dirti quanto è la sua parcella oraria, e il notaio il preventivo te lo fa. Io prima di scegliere il notaio per il contratto di acquisto della casa mi sono fatta fare 3 preventivi. Ovvio che ci sono delle voci fisse e cambia l'onorario. Io ho lavorato per tanti anni nel commercio, e ho avuto anche un negozio mio, anche se in un settore totalmente diverso. Secondo me, farsi fare mille progetti dallo stesso mobiliere e poi non comprare niente, non è molto diverso dall'entrare in un negozio, far ammattire la commessa per provare tutto il provabile e non comprare ugualmente niente. Può essere da maleducati, ma è così che funziona. E questo meccanismo è insito nel concetto di vendita. Poi, nel vostro caso, vorrei realmente capire quante volte questo accade. Nel senso che farsi fare un progetto-disegnino-preventivo e non arrivare all'affare può essere considerato un passaggio normale. Ma credo (spero per voi) la stragrande maggioranza delle volte, il cliente che torna a rivedere il progetto e propone cambiamenti, e poi ritorna ancora a discuterne 1000 volte, alla fine la cucina la compra da voi. E allora il gioco vale la candela. Non posso credere che siete invasi da clienti che vi fanno fare mille progetti e poi vanno da un altro, perchè se così fosse forse vi dovreste chiedere cosa è andato storto. Io quando ho acquistato la cucina ho avuto dei problemi per il progetto, ma era colpa mia, e per una serie di ragioni, questi problemi li ho risolti con il forum e grazie al forum. Non ho girato tanti negozi, ma mi è capitato che alcuni non mi abbiano neanche richiamato per farmi vedere il preventivo. E ho letto che questa cosa è capitata anche a altri qui sul forum. Ditemi voi se è normale. Insomma secondo me come in tutte le categorie ci sono gli incompetenti, o semplicemente persone che non sanno stare al pubblico, e ci saranno sempre clienti maleducati. E' inutile lamentarsene. Per quanto riguarda i cataloghi, quello che dice Solaria è vero. Potrebbe essere una soluzione poco costosa per tutti, se il venditore avesse un album fotografico vero delle sue realizzazioni. A me sarebbe piaciuto visionare una cosa del genere, e sarebbe stato anche utile

Re: La crisi nel settore cucine

#81
Lietta ha scritto:
allegri ha scritto:
Si si.. Se cambi solo le sottigliezze allora ok. Avevo capito 100 render circa uguale 50 progetti.
Resto sempre dell'idea pero' che un bravo progettista e' anche psicologo e riesce a capire prima i gusti, proponendo subito una cosa soddisfacente che eviti di incasinare la testa del cliente.
Certamente bisogna essere un po' psicologi. Ma l'aspetto bello sella progettazione è anche quello propositivo.
A me piace sempre offrire alternative rispetto a un'idea che già piace, il più delle volte scopro che piace ancora di più.
E soprattutto le scelte consapevoli sono quelle che emergono dal CONFRONTO.
Se fai una sola proposta, come può il cliente capire se magari c'è qualcosa che gli piace di più?
Ma e' chiaro che il buon progettista e' propositivo. Lui visualizza già nella sua testa i 100 rendering, e poi propone al cliente ciò che e' meglio per lui. Tutto e' facile quando si sa :wink:
ALLEGRI

Re: La crisi nel settore cucine

#82
Allegri
Qui non sono molto d'accordo con te nonostante lo sia in molte cose. Non è facile capire cosa vuole il cliente, spesso non lo sa neanche lui ! E' l'immagine che evoca un ' emozione un desiderio e non una descrizione a parole. Spesso a me è capitato dopo aver visto esposizioni ,progetti ,riviste ,una cucina che mi piaceva tanto da farmi improvvisamente dimenticare tutto il resto. Quindi fare poche proposte è sbagliato o proposte che sono attinenti alla propria esposizione. L'esposizione è un campione ristrettissimo di possibilità. Per questo trovo fondamentale sfogliare dal rivenditore un album con progetti diversissimi, colori diversi, stili e finiture diverse. Realizzazioni fatte da lui ed anche da altri ma in spazi normali non holliwoodiani. In questo modo il cliente comincia a scartare molte cose che non gli piacciono e comincia a focalizzare qualcosa. Dalle parole non è facile capirtlo.Poi ci sono state cose che mi piacevano molto ma non ho prese perchè assolutamente poco pratiche. Ma desiderare la praticità non vuol dire accontentarsi di una cucina che piace poco
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: La crisi nel settore cucine

#83
in effetti non a tutti i clienti piace farsi dire "ciò che è meglio per lui", anche se magari è davvero meglio...
Il venditore bravo ti fa credere di aver fatto una scelta libera e volontaria, mentre in realtà ti ha manipolato facendoti scegliere quello che vuole lui.
You can tell the ideals of a nation by its advertisements

Re: La crisi nel settore cucine

#84
Ciao,
volevo riproporre la mia idea, facendo un passo indietro rispetto alla progettazione-render personalizzata just in time più o meno a pagamento (da ragionarci bene quanto e come farla pagare)

Se prima si mostrano sul web i progetti già realizzati in ambienti reali con le specifiche e i costi con accanto variazioni di costi per variazione di finiture, top, tecnologie etc...
Diciamo una combinatoria di 6 possibilità su un progetto concreto

Il cliente potenziale :

1) che può rinunciare al corian per avere i cassetti, o rinunciare ai cassetti per avere il vetro, etc...
dunque incomincia a capire priorità, possibilità e costi

2) che tipo di cosa si può permettere rispetto al budget

e 3) soprattutto percepisce
la capacità progettuale, di montaggio del fornitore di cucina

e 4) ha un'idea dell'effetto estetico che tale a tale budget può ottenere

Si ha notevole risparmio di tempo per ambedue le parti in causa

Si avrà una prima scrematura di tutti coloro che comunque non rientrano nel budget o non percepiscono un determinato risultato estetico corrispondente ai proprio gusti
Coloro che trovano la cosa interessante partiranno già con uno schema di riferimento modificabile, ma senza le mille variabili potenziali, in modo da concentrare le proprie energie su la progettazione specifica
Inoltre saranno più facilmente disponibili a pagare una progettazione ad hoc scalabile dal preventivo avendo già avuto un'ottima percezione delle capacità progettuale e di montaggio del fornitore nel mondo reale, o se ancora indecisi possono accontentarsi dello schizzo 'semplificato' gratuito (io non l'ho mai ricevuto nella mia esperienza :) ) ma sapendo che potenzialmente il fornitore ha grandi capacità

Cioè secondo me il punto cruciale generale è che un certo tipo di consumatore, in una situazione di vacche magre, vuole essere rassicurato 'prima' che i propri soldi saranno ben spesi.
Per far scattare questo meccanismo di fiducia non c'è nulla di meglio di mostrare dettagliatamente dei casi concreti. Cioè 'materializzare' i servizi.
ristrutturazione in progress http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... 26&t=99763" onclick="window.open(this.href);return false;

Re: La crisi nel settore cucine

#86
Hai ragione
Me se quello che ti ha fatto scegliere nel risultato finale ti delude ecco che scatta il meccanismo del cavillo che non va bene e le incavolature per il pelo nell'uovo al momento del montaggio.
Un render fotorealistico non ti darà sorprese è come una fotografia della cucina montata fatta in anticipo e prima dell'ordine
elise ha scritto:in effetti non a tutti i clienti piace farsi dire "ciò che è meglio per lui", anche se magari è davvero meglio...
Il venditore bravo ti fa credere di aver fatto una scelta libera e volontaria, mentre in realtà ti ha manipolato facendoti scegliere quello che vuole lui.
Ultima modifica di Solaria il 14/09/12 19:20, modificato 1 volta in totale.
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: La crisi nel settore cucine

#87
Solaria, il cliente molto indeciso non ha bisogno di tanti progetti, ma forse di uno solo e soprattutto di una persona che si faccia vedere sicura di quello che propone.
Se si "asseconda" un cliente indeciso e' la fine!!
ALLEGRI

Re: La crisi nel settore cucine

#89
Non sono mai intervenuto in questo thread più per scaramanzia che per altri fattori, però mi sa che il discorso sta deviando su questioni che nulla hanno a che fare con la crisi del settore. E onestamente, l'ultimo fattore preso in considerazione da chi acquista è la qualità del render che è uno strumento utile, ma non così indispensabile.
I clienti poi non possono essere inseriti in categorie rigide, ci sono tanti aspetti che determinano l'acquisto o il mancato acquisto. IMHO, se scatta "l'empatia" tra acquirente e venditore, tutto il resto assume scarsa importanza. Poi ovviamente c'è chi pensa solo a spendere meno, c'è chi è plagiato dalla pubblicità, c'è chi si affida a professionisti, c'è chi si fa condizionare dalle scelte del suo intorno, c'è chi non ama girare, chi gira troppo, chi non ha minimamente idea di ciò che acquista e chi pensa di saperne troppo. Una volta c'era una fetta di mercato per tutti, oggi la torta è piccola e si tende a cercare le fette del vicino inserendosi in contesti in cui non è preparato o inseguendo i clienti sul prezzo. Tutto ciò porta inevitabilmente problemi all'intera filiera e confusione tra i clienti. Il paese è più povero, mi faceva un certo effetto sentir parlare dell'anno record per la Ferrari e sentire poi che delle 3700 vetture solo 150 sono state consegnate in Italia. Ecco, penso che oggi c'è troppa offerta di aziende poco concentrate su quello che il mercato chiede e incapaci di strutturarsi e ridimensionarsi senza fare il botto. La stessa cosa vale per i negozi, troppi e molti di quelli che non sanno rinnovarsi o fiutare il mercato chiuderanno.
Per questo motivo è meglio comprare in negozi seri, storici e affidabili piuttosto che nei negozi dai perenni sconti e dall'intortamento su marchi e sugli sconti.
L'Ottocento - Stosa - Minimal Cucine
Ripariamo cucine a gas...a domicilio :D

Re: La crisi nel settore cucine

#90
Solaria ha scritto:Un render fotorealistico non ti darà sorprese è come una fotografia della cucina montata fatta in anticipo e prima dell'ordine
non ci mettere la mano sul fuoco.....

Solaria, tu hai fatto l'investimento per un arredatore personale, tipo Lietta per intenderci? Per te sarebbe stato l'ideale.