In merito al link di Ann, mi sembra che tutte le versioni odierne in produzione alloggino ampoules alogene da 60W cioè l'equivalente dell'antica 'incandescente' da 100W (e per le versioni piccole
Signal, quella da 25W).
http://www.jielde.com/collections/
Solito appunto barboso in attesa di conoscere altre indicazioni da chi la possiede già.
Il modello storico, era unico,
Standard - nome in Francia assegnato ai prodotti industriali del dopoguerra (come la chaise
Standard di Prouvé, Vitra) - creato tra 1951-52 e messo in produzione l'anno dopo nel suo atelier che alloggiava la nascente JLD. Infatti dalle commissioni copiose che ricevette (soprattutto dagli anni sessanta, che coincide con la rinascita industriale europea) l'ex meccanico Domecq si accorse di aver disegnato qualcosa di eccezionale. Caratteristiche fondamentali della
Standard: il robusto sistema di 'articolazione' che ne fanno un prodotto di illuminazione indistruttibile e che le permette di muovere i bracci a 360°, potendo orientare la luce dappertutto. E, soprattutto, la lampada è realizzata col solo metallo, non c'è cablaggio al suo interno ne cavi superflui. Pratica e funzionale, la lampada popolò non tanto e non solo uffici, studi e case dell'epoca, ma soprattutto atelier di piccoli artigiani, operai, postazioni di lavoro nelle grandi fabbriche; infatti il modello più diffuso, non aveva la base che è stata prevista più tardi, era fissato infatti con tasselli a parete o direttamente su piani di lavoro.
Solo alla fine degli anni '80 è stata creata una differenziazione, prima con la
Loft più vicina al modello originario, e poi
Signal, più adatta per le dimensioni a contesti domestici.
Un appunto e un elogio.
Trovo inadeguate le odierne laccature lucide, come certi colori vivaci, assurdi per una lampada industriale realizzata negli anni '50, anche se comprendo che sia il prezzo da pagare alle esigenze commerciali.
E una nota 'nazionalista': il marchio è rimasto da sempre in Francia, al contrario dei gioielli nostrani (è recente la notizia che il gruppo Charme con marchi come Cassina, Cappellini, Nemo, ecc. sia stato ceduto ad un altro gruppo statunitense).