lorenzosayscheers ha scritto:Grazie mille per la risposta! Da questo punto di vista sono con te, il fatto che non si tratti di una marca italiana passa in secondo piano se il prodotto che acquisto è davvero valido e ha un prezzo competitivo.
Comunque buono a sapersi, allora queste cucine Schmidt non sono poi così male!
Non è tanto il fatto che shmidt sia straniera o italiana. Ne avevamo montate un paio qualche anno fa (3/4 anni mi sembra). Mio fratello mi diceva che hanno molti limiti in termini di modularità. La qualità non era eccellente. Se non vado errato i fianchi vista (se si vogliono come la finitura anta) sono fatti con i pannelli in sormonto (come molti i produttori del nord europa che privilegiano la massima industralizzazione del prodotto per ottimizzarne i costi). Insomma la solita tetesca, hanno molto mercato in francia se non ricordo male.
Bah......se vi piace compratela, l' importante è che il mobiliere sia valido (anche se sono produttori che lavorano con il franchising ove la cura del montaggio non è considerata così importante). Per quello che può valere il mio parere, il cuciniere italiano più economico (lasciando perdere la fascia economica tipo mondo conv) ha qualità superiori rispetto a questi tedeschi. Perchè?
- spessori pannelli per scocche di misura adeguata (18 mm) i tedeschi mi pare adottino il 16 mm;
- qualità degli assemblaggi (quantità di spine e colla che consentono, soprattutto sui pensili che il cappello non si distacchi facilmente dalla schiena una volta inserito il peso);
- ferramenta (lasciando perdere le solite guide per cassetti che ormai sono tutte stracollaudate per uso intenso):
cerniere: di solito su questi componenti la qualità è bassa (per avere prezzi competitivi). Probabilemtne userà blum o gras (che io continuo a reputare inferiori a salice. Molti miei colleghi affermano il contrario, ma le menate più grosse le ho avete con le cerniere tedesche).
attaccaglie reggipensili: anche questi componenti sui tedeschi non sono proprio il massimo (poca regolazione che di solito difficilmente riescono a tenere, una volta caricati);
vasistas: altri componenti da valutare attentamente.
Ho provata a vedere le schede tecniche dal sito, ma non sono arrivato a sfogliare tutto il catalogo. Ci vuole troppo tempo.
Insomma nel complesso i cucinieri italiani sono piuttosto attenti al prodotto nel globale (dallo spessore pannelli alla ferramenta, fino alla personalizzazione). Finchè durerà, probabilmente molti produttori italiani si adegueranno ad un abbassamento medio della qualità (come già accade da un pò di tempo).
Saluti.
Ale.