regola d'arte porte interne

#1
sono un produttore di porte interne in legno.( artigiano)
una cliente mi contesta un lavoro per alcuni, dice lei, difetti sulle porte interne.

le porte interne realizzate sono con telaio e mostrine tondi in tanganika sbiancato e ante lisce con venatura verticale sempre in tanganika sbiancato.

sull'impellicciatura di due porte interne il legname presenta dei nodi tipici del tanganika.... ( i famosi difetti contestati). e su alcune mostrine in fase di montaggio si è reso necessario l'uso di alcuni spilli (opportunamente stuccati con cera a colore)

per intenderci su dieci porte interne ci saranno sei o sette spilli.....

ora la cliente tramite il suo architetto mi ha comunicato che le porte non sono state realizzate a regola d'arte.

non ha ancora formulato esplicite richieste....

ora mi chiedo e vi chiedo....
esiste una normativa che regoli la realizzazione di questi manufatti artigiani?
o essendo un prodotto artigianale i difetti se pur minimi sono causa del lavoro strettamente artigianale....?

cosa puo' esigere dalla mia azienda e in che modo?
come posso cautelarmi?

preciso anche che la cliente mi contesta tale lavoro dopo due mesi dall'avvenuto saldo di tutte le fatture emesse per tale lavoro.

grazie di curoe a tutti.
duemme infissi e sicurezza di montinaro mauro
calimera di lecce 3208087133

Re: regola d'arte porte interne

#2
beh, sta tranquillo che non esiste "regola d'arte" per queste cose!
La materia è talmente vasta che si può tranquillamente sostenere una cosa e l'esatto contrario senza tema di esser presi per pazzi o, peggio, per incompetenti!

Che il legno possa presentare nodi è pacifico: che questi nodi debbano essere di misura inferiore ad x mm è altrettanto pacifico, ma questo, ovviamente, lo sai! sono le norme sul legname di I, II e III qualità ecc. ecc.

Se poi fosse cirmolo, sai benissimo che la norma va a farsi benedire!
Dunque... bisogna partire dall'impiallacciatura e dalla disposizione dei nodi oltre che dalle dimensioni dei medesimi.
Se i fogli fossero posti a specchio o a macchia aperta, e i nodini con dimensioni contenute, la cosa potrebbe anche andare: se invece fossero sparsi qua e là senza alcun ordine apparente, sarebbe diverso.
Certo è che prima di iniziare avresti dovuto chiedere se per la tua cliente fosse stato meglio rigatino o fiammato p.es... facendo anche vedere alcuni campioni. Non si è mai troppo protetti in questi casi!
Relativamente agli spilli, se tali sono e non chiodi senza testa!, il riempimento del forellino è cosa talmente minuscola che la vedi solamente se la vuoi vedere! A meno che tu non abbia usato una cera di colore differente: ma quest'eventualità non la prendo nemmeno in considerazione ( è capitato pure questo....).
Non hai qualche foto, per caso?

Poi parli di difetti: ATTENZIONE ! ! ! !
ci sono difformità e vizi e sono cose fondamentalmente differenti!
Le prime sono una discordanza dalle prescrizioni contrattuali mentre i vizi sono la mancanza di modalità o di qualità o di particolari che, pur non essendo stati appositamente pattuiti, debbono tuttavia, secondo le regole dell’arte o di buona tecnica e la normalità delle cose, inerire all’opera.
Le manchevolezze, invece, sono le imperfezioni, le insufficienze, le inadeguatezze.
A quale categoria ti riferisci????


Il fatto che la tua cliente contesti l'opera a due mesi dalla consegna e dall'avvenuto pagamento non significa nulla: lei può aver preso in consegna l'arredo riservandosi di far svolgere la verifica dal suo tecnico (che, in effetti, è avvenuto con la contestazione dell'arch.) in un secondo momento. Così come pagamento dell'opera non significa accettazione.

Cosa possa chiederti?
In realtà, soprattutto oggi, è prassi ....come potrei dire?..quasi "normale", finalizzata alla riduzione dell'importo di spesa ma, nel tuo caso, è evidente che così non sia, dal momento che ha già saldato tutto.
E quindi: o sono davvero fatte malino (ma lo escluderei, non avendo elementi per la valutazione e considerando sempre la buona volontà e le capacità) oppure è un elemento che concorre alla richiesta di danni...."inventati" ed ingigantiti.

Come tu possa cautelarti?
Facendo vedere l'impiallacciatura, spiegando che è possibile che ci siano nodi (ma è anche possibile che il cliente non li voglia vedere!!!!), bagnando l'impiallacciatura per far vedere il risultato finale, ma anche facendo qualche campione con il colore e facendo firmare la tavoletta per conferma.

Insomma, non si è mai sufficientemente protetti.
Purtroppo!

L'unica cosa che puoi fare è aspettare l'esatta denuncia delle cose che non vanno (a parer loro) e prendere un consulente tecnico di parte per farti assistere.
però, PRIMA, aspetta che siano loro ad esporsi, descrivendo i presunti danni che tu, ovviamente, rigetterai.

Re: regola d'arte porte interne

#3
concordo quasi completamente con Olarbach.

Il 'quasi' è riferito alla tardiva contestazione: il difetto deve essere contestato (sottinteso 'per iscritto') entro 15gg dal suo manifestarsi; oltetutto, quelli contestati non sono certo 'difetti occulti'.

Per il resto, concordo su tutto quanto ti suggerisce Olarbach, compreso il reperire un CTP nella tua zona, perchè ti servirà.

Re: regola d'arte porte interne

#8
Non so chi dei due (fornitore o cliente) abbia effettivamente ragione in questo caso, quindi cercherò di darti dei consigli generali.
In un caso del genere, visto che il cliente ha già saldato da tempo, è lui che deve muovere il c... e fare eventualmente la voce grossa. L'aver già pagato e l'avanzare solo ora delle rimostranze è senz'altro un punto a suo sfavore: eventuali reclami doveva farli prima, tanto più se era assistito da un architetto; non è detto però che sia in malafede: se c’è di mezzo un architetto vorrà dire che sono stati fatti dei lavori di una certa entità e avere sempre il controllo di tutto non è facile.
Se io fossi in te mi offrirei di tornare e riparare il riparabile: è ovvio che i nodi del legno non si potranno cancellare. Ma in questo modo come fornitore avrai dato prova di diligenza e correttezza fino alla fine. Se poi il tuo cliente non è ancora contento l’unica soluzione mi pare sia rivolgersi ad un perito che constati in contraddittorio eventuali difetti, danni e responsabilità. Lascia però che sia il cliente a ingaggiarlo anche perché i periti costano parecchio.

Re: regola d'arte porte interne

#10
Concordo, per esperienza diretta, con Olarbach: se ci metti mano, sii sicurissimo che l'intervento sia risolutivo, senno' ti tiri la zappa sui piedi.
E, tutto sommato, il fatto di aver già pagato mette il cliente in una posizione di forza, non di debolezza; il tuo avvocato non potrà mai asserire che la contestazione è speciosa e finalizzata a dilatare i termini di pagamento.