E dopo questa breve premessa, vorrei commentare la famosa esternazione:
<<Ho troppa stima per l'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare contro il proprio interesse>>
1) Stima per l’intelligenza degli italiani? Non direi proprio, anzi, la sua “politica” da imbonitore fa leva più sui desideri e sui bassi istinti della gente che non sulla loro intelligenza. E lui per primo non si pone da persona intelligente che pensa di avere a che fare con interlocutori intelligenti, ma piuttosto come un furbastro in mezzo ai polli. Beh, non so voi, ma io a fare “il pollo” non ci sto, e quelli che vogliono fare i furbi a scapito degli altri non mi sono mai piaciuti.
2)Coglioni che votano contro il proprio interesse? In primis, l’egocentrismo del nostro presidente del consiglio, che raggiunge livelli patologici per un adulto, non gli permette di capire che i suoi interessi non coincidono necessariamente con quelli dell’intera nazione, e che quindi votare per la sinistra non significa necessariamente votare contro i propri interessi.
In secundis, anche accettando che il discorso in realtà non fosse rivolto a tutti gli italiani, ma nello specifico alla platea di Confcommercio, questa frase denota la scarsa cultura e la bassezza (in questo caso metaforica) del personaggio, o in alternativa la scarsa stima per la cultura e la levatura morale della sua platea (a voi decidere cosa sia più probabile e cosa sia meno peggio). Voi definireste “c....one” chi preferire anteporre l’interesse collettivo al proprio immediato tornaconto? E badate che non voglio sostenere che bisogna andare contro i propri interessi, ma solo che a volte è importante uscire dalla dimensione dell’IO per passare a quella del NOI, perché anche se nell’immediato questo potrebbe comportare qualche piccolo sacrificio, un miglioramento delle condizioni di tutti col tempo produrrà anche in un miglioramento delle condizioni del singolo. Naturalmente ritengo che questo principio dovrebbe valere non solo per la politica Italiana, ma a maggior ragione per la politica mondiale, e io, nel mio piccolo, cerco di attenermici. Se questo è essere “c....oni”, beh...vorrà dire che sarò onorata di esserlo, e che d’ora in poi terrò conto che il maleducato epiteto possa assumere quest’accezione positiva.
Vorrei prevenire la risposta di quanti credono (come il Berlusca) che possa essere il contrario, vale a dire che se ognuno persegue il proprio interesse, ciò produrrà un beneficio per tutti: la teoria della “mano invisibile” andava bene nel 1800...ma è stata bocciata dalla storia, e già ai primi del 1900 anche i liberisti più convinti hanno dovuto accettarne il fallimento. Altra dimostrazione che un po’ di cultura gioverebbe al nostro presidente del consiglio (e non solo).
Scusate il papiro,
Chiara
P.S.: oggi è il mio compleanno (32)...ero in vena di riflessioni “sulla vita, l’universo, e tutto quanto”...
