Un saluto a tutti,
Mi rivolgo in primo luogo ovviamente ai rivenditori di cucine, qualsiasi sia il marchio che rappresentano, ma vorrei anche sapere l'opinione del cliente finale.
Da ormai diversi anni i vari produttori di cucine, ed ogni anno aumentano, che inizio a pensare siano arrivati ormai alla quasi totalità............in un certo modo obbligano l'acquisto degli elettrodomestici (anche i pacchetti da loro proposti) e del top laminato insieme ai mobili della cucina...............qualora il rivenditore decide di acquistare gli elettrodomestici dal proprio grossista di zona, il produttore di cucine inserisce in fattura una voce (alcuni produttori la camuffano come una sorta di assicurazione o altro, dipende dalla fantasia delle amministrazioni) di euro 150 / 200 / 250 netta + IVA.....................la stessa cosa succede se il rivenditore ordina la cucina senza il top in laminato, quindi altri 150/ 200 / 250 euro netti + IVA in fattura.
Per quanto riguarda gli elettrodomestici:
- Il cliente del rivenditore decide di acquistarli in rete e quindi non deve ordinarli......e quindi chi paga quelle somme? Se le chiedi al cliente finale non accetta altrimenti gli dice che non acquista la cucina.....anzi gli chiede di montarglieli pure senza riconoscere il lavoro!
- I pacchetti di elettrodomestici per molte aziende ma non tutte (ho verificato, ma sono la minoranza), sono forse più interessanti per chi vende (il produttore di cucine in accordo con quel marchio di elettrodomestici che poi non è detto piaccia al cliente finale per vari motivi) e meno per chi acquista (il rivenditore che poi li propone al cliente finale)....e chi acquista vorrebbe acquistare il pacchetto ma modificare questo o quell' elettrodomestico, "....poi tutti gli altri vanno bene!" (caspita! ne ha cambiati 3 su 5!!!)
Per quanto riguarda il top in laminato:
- Il cliente ha deciso di acquistare il top in quarzo oppure in corian oppure in materiale diverso dal laminato.........il problema che i listini dei produttori di cucine per top differenti dal laminato hanno prezzi inavvicinabili e quindi improponibili al cliente finale e spesso ci sono fotografie da visionare e non campioni reali che chiede il cliente............quindi altri soldi da pagare in fattura.....che secondo me NON SONO DOVUTI!
- Il cliente ha deciso che per la sua cucina in stile provenzale vuole abbinare un top in marmo che realizza il suo marmista vicino casa.................oppure decide di realizzare un piano piastrellato che lui stesso realizza essendo muratore..........così risparmia e può comprarsi la cucina nuova..............ma allora la deve pagare di più?
Io sono perplesso perchè:
- Il produttore di cucine non produce elettrodomestici e quindi perchè deve obbligare ad acquistare i suoi pacchetti che spesso conti alla mano non sono interessanti per il rivenditore e di conseguenza per il cliente finale.
- Il produttore di cucine fa realizzare i top in laminato dalle poche aziende specializzate in Italia sul progetto della cucina; vengono consegnate al produttore della cucina dopo essere state prodotte dall'azienda specializzata e quindi caricate sul camion per essere portate in negozio................anche in questo caso non essendo un articolo prodotto in azienda perchè mi obblighi ad acquistarlo soprattutto se non è richiesto dal cliente finale o se sceglie altri materiali dove il ricarico non è giusto?
Non poche volte il modello di cucina oppure il progetto della cucina non hanno un prezzo finale alto....tanto che le due voci in fattura per non aver acquistato eldom e top in laminato sono il 25% del prezzo di vendita.
Secondo me siamo vicini all' illegalità, anche se in qualche modo lo scrivono nelle consizioni di vendita.......aiutatemi a capire se sbaglio...............
Grazie.
Ciao
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#2mah. Secondo me il termine illegalità è un po' esagerato: è domanda ed offerta: se ti sta bene "il pacchetto" è così se no di produttori di cucine ce ne sono a bizzeffe anche che non fanno queste politiche così stringenti.
Il vs lavoro, come quello del produttore, ed il meccanico e mille altri lavori, è notevolmente mutato negli ultimi anni ed è chiaro che nascono ogni giorno situazioni nuove da gestire anche sul piano commerciale. Mi spiego con un esempio fuori dal settore che mi veniva fatto da un mio amico meccanico: una volta tutti andavano dal meccanico e pagavano un "tot" che era in realtà formato dal pezzo cambiato debitamente rincarato e dalla manodopera. Oggi sempre più spesso si presentano nelle officine persone con il "debimetro" acquistato su ebay da montare ed il meccanico va in difficoltà in quanto le spese di manodopera, metti che so che siano 30 euro all'ora che di per se pagherebbero un operaio a stipendio ma non riescono da sole a sostenere i costi dell'officina che comunque va riscaldata, va comprato il ponte, il multimetro, il software e ci sono meccanici che hanno alla fine tasse, commercialisti, famiglie da mantenere. Fabt immagino che ti possa riconoscere in questo paragone... è simile con il "montami gli elettrodomestici che mi compro online" e domani oltre all'elettrodomestico ti diranno montami ste 4 casse di merdamminico che mi sono comprato all'ikea....
Quindi, al di la di cosa uno si inventa di scrivere in fattura, ci sono delle spese e dei guadagni da far tornare. Per motivi di marketing spesso certi costi sono stati spostati dal top all'eldom alla base del mobile: se compri il "pacchetto" piu o meno torna, se non compri il pacchetto le cose non tornano più: il camion gira "mezzo vuoto", senza il fatturato "facile" della commercializzazione dell'elettrodomestico, l'ordine ed i calcoli li devi fare comunque, il top (o la base) passa comunque per il cnc solo che poi esce la rogna perchè il piano cottura non va su, prendi ed a prescindere dalle colpe è una rottura unica sistemare il guaio... ed insomma sai anche tu come vanno a finire ste storie.
Nel mio lavoro di terzista ad esempio alla fine inserire a mano un ordine di 1000 ante o di 1 anta il tempo della ragazza in ufficio è lo stesso, il toner e la connessione internet per la conferma d'ordine sono uguali, il tempo per il magazziniere per prendere 1 anta o un bancale di ante... ci impiega più per un anta che deve reimballarla a parte... oh: questo è ed alla fine non è uguale per nessuno vendere una cucina da 5000 euro completa rispetto che alle sole scocche da 500 euro...
Comunque di ditte che tutto sommato storicamente non ti rompono gli zebedei co sta storia ce ne sono. Magari non ha la scritta rossa ed è meno famosa delle altre ma ce ne sono.
PS: il top da cucina in laminato è misto: a volte viene prodotto internamente, a volte da un esterno. Ma questo avviene tipicamente anche per le ante che talune sono gestite a magazzino, altre sono comprate JIT. Se vogliamo alla fine il produttore di cucine è un "assemblatore" che ha sempre meno tempo per "fare" il pezzo però in realtà al di la di chi produce cosa il produttore da anche una rete commerciale, un brand spendibile, un catalogo, un campionario, dei tecnici che seguono la cosa, dei designer che seguono le tendenze ed i modelli... è un po' lo sport nazionale "sottostimare" il lavoro degli altri ma alla fine se fosse così facile fare cucine perchè troviamo i portali dei fallimenti pieni di cucinieri? L'altro giorno riflettevo su quanti cucinieri sono falliti nella crisi... è una strage.
PS2: comunque imho questa situazione che denunci sarà sempre peggio: ci sarà gente che ad un certo punto si "rassegnerà" e cambierà i listini e gente che ad un certo punto venderà solo cucine complete... del resto non mi risulta che vai alla Fiat e ti fai dare la macchina senza pneumatici... potrebbe finire così: tanti concessionari e se proprio proprio hai soldi da spendere e vuoi una macchina "personalizzata" ti rivolgi a "Pilato" (http://www.pilato-spa.it/it/homepage.php) e questo ti fa il modding pagando il dovuto.
Il vs lavoro, come quello del produttore, ed il meccanico e mille altri lavori, è notevolmente mutato negli ultimi anni ed è chiaro che nascono ogni giorno situazioni nuove da gestire anche sul piano commerciale. Mi spiego con un esempio fuori dal settore che mi veniva fatto da un mio amico meccanico: una volta tutti andavano dal meccanico e pagavano un "tot" che era in realtà formato dal pezzo cambiato debitamente rincarato e dalla manodopera. Oggi sempre più spesso si presentano nelle officine persone con il "debimetro" acquistato su ebay da montare ed il meccanico va in difficoltà in quanto le spese di manodopera, metti che so che siano 30 euro all'ora che di per se pagherebbero un operaio a stipendio ma non riescono da sole a sostenere i costi dell'officina che comunque va riscaldata, va comprato il ponte, il multimetro, il software e ci sono meccanici che hanno alla fine tasse, commercialisti, famiglie da mantenere. Fabt immagino che ti possa riconoscere in questo paragone... è simile con il "montami gli elettrodomestici che mi compro online" e domani oltre all'elettrodomestico ti diranno montami ste 4 casse di merdamminico che mi sono comprato all'ikea....
Quindi, al di la di cosa uno si inventa di scrivere in fattura, ci sono delle spese e dei guadagni da far tornare. Per motivi di marketing spesso certi costi sono stati spostati dal top all'eldom alla base del mobile: se compri il "pacchetto" piu o meno torna, se non compri il pacchetto le cose non tornano più: il camion gira "mezzo vuoto", senza il fatturato "facile" della commercializzazione dell'elettrodomestico, l'ordine ed i calcoli li devi fare comunque, il top (o la base) passa comunque per il cnc solo che poi esce la rogna perchè il piano cottura non va su, prendi ed a prescindere dalle colpe è una rottura unica sistemare il guaio... ed insomma sai anche tu come vanno a finire ste storie.
Nel mio lavoro di terzista ad esempio alla fine inserire a mano un ordine di 1000 ante o di 1 anta il tempo della ragazza in ufficio è lo stesso, il toner e la connessione internet per la conferma d'ordine sono uguali, il tempo per il magazziniere per prendere 1 anta o un bancale di ante... ci impiega più per un anta che deve reimballarla a parte... oh: questo è ed alla fine non è uguale per nessuno vendere una cucina da 5000 euro completa rispetto che alle sole scocche da 500 euro...
Comunque di ditte che tutto sommato storicamente non ti rompono gli zebedei co sta storia ce ne sono. Magari non ha la scritta rossa ed è meno famosa delle altre ma ce ne sono.
PS: il top da cucina in laminato è misto: a volte viene prodotto internamente, a volte da un esterno. Ma questo avviene tipicamente anche per le ante che talune sono gestite a magazzino, altre sono comprate JIT. Se vogliamo alla fine il produttore di cucine è un "assemblatore" che ha sempre meno tempo per "fare" il pezzo però in realtà al di la di chi produce cosa il produttore da anche una rete commerciale, un brand spendibile, un catalogo, un campionario, dei tecnici che seguono la cosa, dei designer che seguono le tendenze ed i modelli... è un po' lo sport nazionale "sottostimare" il lavoro degli altri ma alla fine se fosse così facile fare cucine perchè troviamo i portali dei fallimenti pieni di cucinieri? L'altro giorno riflettevo su quanti cucinieri sono falliti nella crisi... è una strage.
PS2: comunque imho questa situazione che denunci sarà sempre peggio: ci sarà gente che ad un certo punto si "rassegnerà" e cambierà i listini e gente che ad un certo punto venderà solo cucine complete... del resto non mi risulta che vai alla Fiat e ti fai dare la macchina senza pneumatici... potrebbe finire così: tanti concessionari e se proprio proprio hai soldi da spendere e vuoi una macchina "personalizzata" ti rivolgi a "Pilato" (http://www.pilato-spa.it/it/homepage.php) e questo ti fa il modding pagando il dovuto.
Pax tibi Marce
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#3Io comprendo e condivido le argomentazioni di qsecofr. Però mi rendo conto che se è vero che il marchio Ferrari è il marchio Ferrari tu sei libero di produrre auto fuoriserie e di venderle cercando di vendere nello stesso tempo l'orologio rimarchiato Ferrari, la penna anch'essa rimarchiata, il cappellino, i guanti, gli occhiali, il foulard, il portachiavi... insomma, tutti gli oggetti possibili e immaginabili che fai produrre ad altri e che poi rimarchi con il logo del cavallino rampante, triplicando possibilmente il prezzo (serie limitata, la motivazione). Ferrari è libero, però io cliente sono libero di comprare un'automobile Ferrari, un occhiale Rayban e un foulard di Ermes, per dire. L'oggettistica se la deve ciucciare tutta il concessionario? Boh, non penso.
Quindi - a parte le considerazioni sulla legittimità di certi comportamenti, sinceramente ci vorrebbe un avvocato parecchio esperto di questioni commerciali per rispondere a questa domanda, se siano comportamenti leciti o meno - sono piuttosto stranito dal fatto che i più grossi possano imporre clausole così pesanti, soprattutto perché sanno benissimo anche loro che ormai con internet scovare un prezzo e fare confronti è una cosa iperfacile e iperveloce. E poi se il top in corian è di molto sovraprezzo, o il forno a microonde in rete costa un terzo, la rogna è del venditore. Il problema è che io acquirente finale non andrei mai a pensare che il prezzo è "imposto" dal produttore, anzi a dirla tutta se incontrassi in un negozio un venditore che mi racconta una storia del genere gli direi "ma tu mi credi un coglione". Cioè il problema è che la colpa va tutta al venditore, che si sputtana mica male. Per me. Speriamo che davvero resistano imprese che non mettono in atto tali forzature
Quindi - a parte le considerazioni sulla legittimità di certi comportamenti, sinceramente ci vorrebbe un avvocato parecchio esperto di questioni commerciali per rispondere a questa domanda, se siano comportamenti leciti o meno - sono piuttosto stranito dal fatto che i più grossi possano imporre clausole così pesanti, soprattutto perché sanno benissimo anche loro che ormai con internet scovare un prezzo e fare confronti è una cosa iperfacile e iperveloce. E poi se il top in corian è di molto sovraprezzo, o il forno a microonde in rete costa un terzo, la rogna è del venditore. Il problema è che io acquirente finale non andrei mai a pensare che il prezzo è "imposto" dal produttore, anzi a dirla tutta se incontrassi in un negozio un venditore che mi racconta una storia del genere gli direi "ma tu mi credi un coglione". Cioè il problema è che la colpa va tutta al venditore, che si sputtana mica male. Per me. Speriamo che davvero resistano imprese che non mettono in atto tali forzature

Sei incorreggibile. Sallo.
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#4Il mercato sta cambiando... e velocemente.
Vi porto una esperienza personale, di questa estate.
Ho fatto perdere ore a più commesse in vari punti vendita dei maggiori marchi di distribuzione eldom, per un frigorifero a incasso un po' particolare, da sostituire.
Purtroppo, nessun magazzino aveva il prodotto delle giuste misure, però mi hanno indirizzato su internet, dove l'ho trovato e me lo hanno consegnato in 48 ore.
Ora, chi fa i conti di quel brand, dirà: eh, il mercato si sta spostando su internet, dobbiamo chiudere i punti vendita che non rendono più.
La competenza, la cortesia, il tempo, gli spazi, gli investimenti dei magazzini... chi li paga?
Quanti sono ormai gli articoli che andiamo a vedere nei punti vendita e, quando crediamo di aver trovato quello che ci serve, lo ordiniamo su internet al miglior prezzo?
Vi porto una esperienza personale, di questa estate.
Ho fatto perdere ore a più commesse in vari punti vendita dei maggiori marchi di distribuzione eldom, per un frigorifero a incasso un po' particolare, da sostituire.
Purtroppo, nessun magazzino aveva il prodotto delle giuste misure, però mi hanno indirizzato su internet, dove l'ho trovato e me lo hanno consegnato in 48 ore.
Ora, chi fa i conti di quel brand, dirà: eh, il mercato si sta spostando su internet, dobbiamo chiudere i punti vendita che non rendono più.
La competenza, la cortesia, il tempo, gli spazi, gli investimenti dei magazzini... chi li paga?
Quanti sono ormai gli articoli che andiamo a vedere nei punti vendita e, quando crediamo di aver trovato quello che ci serve, lo ordiniamo su internet al miglior prezzo?
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#5Penso di essere stato capito molto bene da "mammasantina"con questa frase.........vorrei fare capire che il rivenditore si trova fra l'incudine ed il martello!mamma santina ha scritto:CUT...... sono piuttosto stranito dal fatto che i più grossi possano imporre clausole così pesanti, soprattutto perché sanno benissimo anche loro che ormai con internet scovare un prezzo e fare confronti è una cosa iperfacile e iperveloce. E poi se il top in corian è di molto sovraprezzo, o il forno a microonde in rete costa un terzo, la rogna è del venditore. Il problema è che io acquirente finale non andrei mai a pensare che il prezzo è "imposto" dal produttore, anzi a dirla tutta se incontrassi in un negozio un venditore che mi racconta una storia del genere gli direi "ma tu mi credi un coglione". Cioè il problema è che la colpa va tutta al venditore, che si sputtana mica male. Per me. Speriamo che davvero resistano imprese che non mettono in atto tali forzature
Io ci metto la faccia ed il lavoro di presentare il produttore mentre gli altri incassano attraverso di me.
Se i produttori di cucine fossero CORRETTI aumenterebbero i loro listini prezzi per giustamente, come dici tu qsecofr, rientrare per costi che sostengono e da te descritti.....ma ripeto loro non vendono elettrodomestici e soprattutto non li vedono con ricarichi ragionevoli........oltretutto una buona parte non te li monta (esempio lavastoviglie a scomparsa totale con anta già montata o frigorifero incasso montato nella colonna) ma te li consegna imballati come noi li prendiamo dai grossisti di elettrodomestici.........secondo me non sei obbiettivo benchè capisco il tuo discorso avendo un amico gommista che si trova nella stessa situazione.
I produttori di cucine non sono trasparenti con il compratore finale in quanto non scrivono espressamente, con vetrofanie o altro, che la cucina ha un costo superiore se acquistata senza gli elettrodomestici da lui forniti.....scrivono tante altre baggianate che insultano l'intelligenza dei clienti ma non queste che dovrebbero essere obbligatorie per legge nel rispetto di chi acquista in negozio.
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#6Anche qui hai spostato l'attenzione su una realtà sempre più frequente; spesso arrivano in sala mostra persone che subito chiedono di vedere questo o quel forno pirolitico particolare o quel frigo Side by Side oppure quel piano cottura ad induzione da cm.80........ecco noi capiamo che hanno bisogno di vederlo per poi acquistarlo sul sito internet dove hanno visto solo la foto e spesso non sono subito disponibili..................ciò significa che il sito internet non ha costi che ha il negozio (eldom esposto, luci e riscaldamento/condizionamento accesi, personale disponibile e merce in magazzino in pronta consegna)....e parliamoci chiaro.....alcuni miei clienti come documento fiscale hanno ricevuto un foglio di carico di magazzino!!! Che prenderanno in considerazione per la garanzia!!!salvo72 ha scritto:Il mercato sta cambiando... e velocemente.
Vi porto una esperienza personale, di questa estate.
Ho fatto perdere ore a più commesse in vari punti vendita dei maggiori marchi di distribuzione eldom, per un frigorifero a incasso un po' particolare, da sostituire.
Purtroppo, nessun magazzino aveva il prodotto delle giuste misure, però mi hanno indirizzato su internet, dove l'ho trovato e me lo hanno consegnato in 48 ore.
Ora, chi fa i conti di quel brand, dirà: eh, il mercato si sta spostando su internet, dobbiamo chiudere i punti vendita che non rendono più.
La competenza, la cortesia, il tempo, gli spazi, gli investimenti dei magazzini... chi li paga?
Quanti sono ormai gli articoli che andiamo a vedere nei punti vendita e, quando crediamo di aver trovato quello che ci serve, lo ordiniamo su internet al miglior prezzo?
Non si gioca ad armi pari.......i siti internet acquistano il venduto ovvero acquistano con i soldi di chi acquista da loro; loro non anticipano soldi e non fanno magazzino.
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#7mamma santina ha scritto:Io comprendo e condivido le argomentazioni di qsecofr. Però mi rendo conto che se è vero che il marchio Ferrari è il marchio Ferrari tu sei libero di produrre auto fuoriserie e di venderle cercando di vendere nello stesso tempo l'orologio rimarchiato Ferrari, la penna anch'essa rimarchiata, il cappellino, i guanti, gli occhiali, il foulard, il portachiavi... insomma, tutti gli oggetti possibili e immaginabili che fai produrre ad altri e che poi rimarchi con il logo del cavallino rampante, triplicando possibilmente il prezzo (serie limitata, la motivazione). Ferrari è libero, però io cliente sono libero di comprare un'automobile Ferrari, un occhiale Rayban e un foulard di Ermes, per dire. L'oggettistica se la deve ciucciare tutta il concessionario? Boh, non penso.
Quindi - a parte le considerazioni sulla legittimità di certi comportamenti, sinceramente ci vorrebbe un avvocato parecchio esperto di questioni commerciali per rispondere a questa domanda, se siano comportamenti leciti o meno - sono piuttosto stranito dal fatto che i più grossi possano imporre clausole così pesanti, soprattutto perché sanno benissimo anche loro che ormai con internet scovare un prezzo e fare confronti è una cosa iperfacile e iperveloce. E poi se il top in corian è di molto sovraprezzo, o il forno a microonde in rete costa un terzo, la rogna è del venditore. Il problema è che io acquirente finale non andrei mai a pensare che il prezzo è "imposto" dal produttore, anzi a dirla tutta se incontrassi in un negozio un venditore che mi racconta una storia del genere gli direi "ma tu mi credi un coglione". Cioè il problema è che la colpa va tutta al venditore, che si sputtana mica male. Per me. Speriamo che davvero resistano imprese che non mettono in atto tali forzature
Il problema non è l'acquistare il piano cottura, la cappa, il top da pinco pallino invece che da Scav (giusto per fare un nome). E' che se compri una cucina Scav, Scav ti offre un servizio, un brand, una garanzia ma per fare questo Scav pretende che la cucina sia tutta completa e soprattutto SUA! La richiesta sarà forse arrogante non è per nulla sulla luna.
Allora: c'è una situazione di fatto. Il produttore fa il suo catalogo, ti ispira delle idee, fa ricerca di mercato e testa meccanismi e soluzioni, ti da il software di modellazione, offre spesso condizioni molto particolari alla mostra, valorizza un brand, assume la Cuccarini, ti riempie il negozio di pregevoli quanto ingombranti cartelloni rossi e quant'altro. Poi si ritrova il rivenditore ed ancor peggio il privato che mostra la tua cucina bella col faretto giusto ed il pc tanto carino, progetta con il tuo software e finisce col vendere un ibrido tra amazon, altri 2 cucinieri, un marmista della val Seriana ed un produttore di ceramica di Modena.... magari il tutto pure con pretesa del "certificato di garanzia di 10 anni". Non è reato, può essere anche che la cucina esca meglio, ma quella non è una Scav: è un ibrido e non si può pretendere ne che Scav ci metta la faccia, ne che risponda in garanzia della lavastoviglie di m3rda che ha gonfiato la struttura (cosa che succede puntualmente e tutte le volte è colpa del produttore del pannello), ne di poter accedere a condizioni economiche di tipo "bloccato".... si dice in veneto "nianca al can el sbatte la coda de bando".
Insomma: alla fine siamo in una situazione intermedia di mercato ma ESTREMIZZANDO se uno vuole dei semilavorati si rivolge all'Ikea. Ripeto comunque che di ditte che non hanno grosse pretese ce ne sono ma è giusto che se produttore punta a crearsi un brand offra una soluzione completa sotto proprio marchio e propria responsabilità.
Il problema alla fine è che il privato vorrebbe una Ferrari originale e pretende di costruirsela con i pezzi di ricambio della Duna trovati su Ebay, poi non trova il motore uguale e si stranisce che la ferrari gli chieda 300.000 euro: la ferrari fa i suoi conti, se non ti va bene il prezzo sei libero di comprare da un altro.
Pax tibi Marce
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#8In questo caso, il meccanico è colpevole di una "truffa legalizzata" ed ora inizia a pagarne le conseguenze. La sua attività è ben diversa da quella di un rivenditore di autoricambi, quindi non dovrebbe ricaricare sui materiali ma guadagnare solo sulla manodopera, applicando una tariffa oraria adeguata a coprire i costi.qsecofr ha scritto:Mi spiego con un esempio fuori dal settore che mi veniva fatto da un mio amico meccanico: una volta tutti andavano dal meccanico e pagavano un "tot" che era in realtà formato dal pezzo cambiato debitamente rincarato e dalla manodopera. Oggi sempre più spesso si presentano nelle officine persone con il "debimetro" acquistato su ebay da montare ed il meccanico va in difficoltà in quanto le spese di manodopera, metti che so che siano 30 euro all'ora che di per se pagherebbero un operaio a stipendio ma non riescono da sole a sostenere i costi dell'officina che comunque va riscaldata, va comprato il ponte, il multimetro, il software e ci sono meccanici che hanno alla fine tasse, commercialisti, famiglie da mantenere.
Il cliente che si presenta con il pezzo comprato su Ebay, ignaro della precedente "truffa legalizzata", ha ragione di pensare che stia addirittura facendo un favore al meccanico, perchè il guadagno sarà lo stesso ma il meccanico si é risparmiato il disturbo di andare a comprare il pezzo ed anticiparne il costo per l'acquisto.
Quando viene meno il principio della trasparenza, prima o poi si pagano le conseguenze...
"Oggi si vuole ricostituire l’unità politica dei cattolici, ma generalmente si dimentica che il liberalismo è il principale avversario della dottrina sociale della Chiesa." Don Ennio Innocenti
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#9FabT ha scritto:Anche qui hai spostato l'attenzione su una realtà sempre più frequente; spesso arrivano in sala mostra persone che subito chiedono di vedere questo o quel forno pirolitico particolare o quel frigo Side by Side oppure quel piano cottura ad induzione da cm.80........ecco noi capiamo che hanno bisogno di vederlo per poi acquistarlo sul sito internet dove hanno visto solo la foto e spesso non sono subito disponibili..................ciò significa che il sito internet non ha costi che ha il negozio (eldom esposto, luci e riscaldamento/condizionamento accesi, personale disponibile e merce in magazzino in pronta consegna)....e parliamoci chiaro.....alcuni miei clienti come documento fiscale hanno ricevuto un foglio di carico di magazzino!!! Che prenderanno in considerazione per la garanzia!!!salvo72 ha scritto:Il mercato sta cambiando... e velocemente.
Vi porto una esperienza personale, di questa estate.
Ho fatto perdere ore a più commesse in vari punti vendita dei maggiori marchi di distribuzione eldom, per un frigorifero a incasso un po' particolare, da sostituire.
Purtroppo, nessun magazzino aveva il prodotto delle giuste misure, però mi hanno indirizzato su internet, dove l'ho trovato e me lo hanno consegnato in 48 ore.
Ora, chi fa i conti di quel brand, dirà: eh, il mercato si sta spostando su internet, dobbiamo chiudere i punti vendita che non rendono più.
La competenza, la cortesia, il tempo, gli spazi, gli investimenti dei magazzini... chi li paga?
Quanti sono ormai gli articoli che andiamo a vedere nei punti vendita e, quando crediamo di aver trovato quello che ci serve, lo ordiniamo su internet al miglior prezzo?
Non si gioca ad armi pari.......i siti internet acquistano il venduto ovvero acquistano con i soldi di chi acquista da loro; loro non anticipano soldi e non fanno magazzino.
Ok. I listini possono spalmare diversamente i costi però se il produttore ha bisogno di guadagnare 1000 euro per cucina per stare in piedi sempre 1000 euro deve farti tirar fuori... scrivili sulle basi, scrivili sui led, scrivili sui piedini sempre li si arriva.
I ricarichi dei cucinieri ci saranno anche ma la difficoltà è che c'è il canale internet che salta intermediari e taluni costi di gestione (ne ha anche altri a dire il vero) mentre il passaggio per il cuciniere, poi il mobiliere è il più lungo e se posso normalmente è il rivenditore che ha il margine maggiore in mano: si lamenta perchè gli viene eroso quasi completamente ma prendersela con il cuciniere in tal senso è fare una battaglia tra poveri.
Pax tibi Marce
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#10Mi spiace qsecofr ma questa è una di quelle rare volte in cui non mi trovo d'accordo con te.
Il produttore di cucine inserisce lo stesso elettrodomestico che io acquisto dal grossista....IDENTICO! Invece dovrebbe fare come capita per esempio (così facciamo dei nomi) con Febal e GD Arredamenti che propongono per dei loro modelli delle cappe realizzate rispettivamente espressamente da Faber e Falmec e che non si possono acquistare in internet ed ALLORA SI che come scrivi tu sia SUA del produttore la cucina.
Relativamente alla lavastoviglie che rovina il piano il primo indagato è il montatore del rivenditore che deve avere eseguito il lavoro "a regola d'arte" e nessuno si sogna di colpevolizzare il produttore della cucina se questo non è stato fatto...altrimenti è scorrettezza te ne dò atto.
Il produttore di cucine inserisce lo stesso elettrodomestico che io acquisto dal grossista....IDENTICO! Invece dovrebbe fare come capita per esempio (così facciamo dei nomi) con Febal e GD Arredamenti che propongono per dei loro modelli delle cappe realizzate rispettivamente espressamente da Faber e Falmec e che non si possono acquistare in internet ed ALLORA SI che come scrivi tu sia SUA del produttore la cucina.
Relativamente alla lavastoviglie che rovina il piano il primo indagato è il montatore del rivenditore che deve avere eseguito il lavoro "a regola d'arte" e nessuno si sogna di colpevolizzare il produttore della cucina se questo non è stato fatto...altrimenti è scorrettezza te ne dò atto.
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#11Concordo.FabT ha scritto:Il produttore di cucine inserisce lo stesso elettrodomestico che io acquisto dal grossista....IDENTICO! Invece dovrebbe fare come capita per esempio (così facciamo dei nomi) con Febal e GD Arredamenti che propongono per dei loro modelli delle cappe realizzate rispettivamente espressamente da Faber e Falmec e che non si possono acquistare in internet ed ALLORA SI che come scrivi tu sia SUA del produttore la cucina.
Va detto che il produttore di cucine, anzichè far pagare la "multa" al rivenditore che non acquista il pacchetto di elettrodomestici e/o il top proposto a catalogo, potrebbe semplicemente imporre una clausola che rende nulla la garanzia in caso di installazione di componenti e/o elettrodomestici provenienti da terzi fornitori.
Il consumatore sarebbe comunque tutelato per 2 anni dalla garanzia legale a carico del rivenditore.
"Oggi si vuole ricostituire l’unità politica dei cattolici, ma generalmente si dimentica che il liberalismo è il principale avversario della dottrina sociale della Chiesa." Don Ennio Innocenti
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#12Hai sparato una cazzata enorme e qua di truffe non ce ne sono ne legali ne illegali. C'è solo gente che fa conti alla ca77o di cane e poi viene a spiegarci economia e commercio... però il cuIo è dell'altro... come sempre.Federal Republic ha scritto: In questo caso, il meccanico è colpevole di una "truffa legalizzata" ed ora inizia a pagarne le conseguenze. La sua attività è ben diversa da quella di un rivenditore di autoricambi, quindi non dovrebbe ricaricare sui materiali ma guadagnare solo sulla manodopera, applicando una tariffa oraria adeguata a coprire i costi.
Quando viene meno il principio della trasparenza, prima o poi si pagano le conseguenze...
Vuoi che ti dica quanto dovrebbe realmente costare un meccanico senza ricarico sul debimetro? Costa probabilmente qualcosa di più di un onesto Cardiochirurgo: sui 100 euro per 1 quarto d'orda di visita. Competitivo vero? vorrei vederti a fare il meccanico con un tariffario simile.
Ultima modifica di qsecofr il 02/12/17 11:49, modificato 1 volta in totale.
Pax tibi Marce
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#13Probabilmente si ma parliamoci chiaro: ad ognuno il suo lavoro ed ormai i clienti hanno sempre meno soldi.......il budget che 12 anni fa dedicavano all'acquisto della cucina è dimezzato!!! ............mentre i prezzi aumentano insieme alle loro richieste alle quali nessuno rinuncia..........e io dico sempre "Se ognuno potesse prendere la macchina che desidera vedremmo sulle strade solamente Ferrari, Porsche, Bugatti, Pagani, McLaren, ecc.........mentre nella realtà vediamo Dacia, Fiat, Volkswagen, Renault, Mercedes, ecc.........che sono dignitosissime ma sono solo quelle che possono permettersi"qsecofr ha scritto:CUT è fare una battaglia tra poveri.
Tu però hai sorvolato alla mia accusa........i produttori devo aumentare i listini dei moduli della cucina e non aggiungere voci fittizie in fattura al rivenditore...altrimenti e una scorrettezza commerciale nei confronti del rivenditore ed anche del consumatore finale che non ne è consapevole.
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#14Ti mostrerei una contestazione che ci è arrivata... chiara bruciatura in prossimità dei fuochi: ci arrivava anche un bambino. Il consumatore si dice indignato dello strano ingiallimento, Il rivenditore (grande e grosso) dichiara che il pezzo ha cambiato colore e chiede la sostituzione gratuita al noto cucinere (ancor più grande e gross), il cucinere gira la pretesa ad un trasformatore (piccolino) che gira la pretesa a noi placcatori (piccolini) sostenendo che poi si è anche staccato... sarebbero 400 euro di sostituzione e penali... Arrivano tutti i giorni ed il più delle volte senza vergogna: ci provano tutti.FabT ha scritto: Relativamente alla lavastoviglie che rovina il piano il primo indagato è il montatore del rivenditore che deve avere eseguito il lavoro "a regola d'arte" e nessuno si sogna di colpevolizzare il produttore della cucina se questo non è stato fatto...altrimenti è scorrettezza te ne dò atto.
Il discorso è che spesso è anche colpa della lavastoviglie ma non credo che alla Beko (per dirne una) girino pretese di basi o ante in sostituzione.
Pax tibi Marce
Re: COSTI IN FATTURA AI LIMITI DELLA LEGALITA' PER I RIVENDI
#15ma su questo può anche essere. Non dico di no. Potrebbe essere stata anche una politica commerciale di qualche anno dove magari come rivenditore facevi i confronti sulle basi e sui pensili comuni.... può essere che magari in un epoca digitale torni più conveniente "svaccare" l'eldom e caricare le basi... può essere che prima o poi ci si rassegni a non vendere più l'eldom e che diventi normale chiedere 500 euro + trasferta ed uscita per montare un lavello ed un pc. chi può dirlo.FabT ha scritto:
Tu però hai sorvolato alla mia accusa........i produttori devo aumentare i listini dei moduli della cucina e non aggiungere voci fittizie in fattura al rivenditore...altrimenti e una scorrettezza commerciale nei confronti del rivenditore ed anche del consumatore finale che non ne è consapevole.
Pax tibi Marce