Non so gli accadimenti precisi che hanno portato ad una visione -giustamente- negativa, dal momento che abbiamo sentito solamente una campana, però espongo alcuni sintomi.
1.
Dopo la firma non si sono fatti sentire per un mese
Questo è già il primo errore! Come si direbbe in Toscana, un tu puoi sparì dai radar per una mesata!
Soprattutto se negli accordi verbali -spesso questi dettagli "saltano" sulla lettera d'incarico- si sono comunicate date e tempi di lavorazione. Che per noi sono fondamentali , come per chiunque!
Per es. noi nel giro di 10 giorni forniamo alcuni servizi: per ampliamenti o nuove costruzioni, una rassegna della situazione catastale e tavolare, urbanistica e dei vincoli della soprintendenza, con il calcolo della cubatura esistente ed il calcolo della possibilità edificatoria; oppure, nel caso si tratti della ristrutturazione di un appartamento, come nel tuo caso, con un'ipotesi di intervento in scala 1:25 nella quale puoi vedere i dettagli ( p.es. i cassettoni della cucina, le ante, la posizione della lavastoviglie, il sistema d'illuminazione, il tipo di pavimenti e tutti i mobili).
Se la soluzione piace, prepariamo tutto per il deposito della documentazione in Comune ma qui il tempo varia a seconda della "grandezza" dell'intervento (un edificio nuovo o un ampliamento, un mese; un appartamento, una settimana/10 gg).
Prepariamo il computo metrico dei lavori, ossia una descrizione accurata di tutte le lavorazioni con le quantità che, insieme ad una pianta verrà consegnata a diverse imprese affinchè facciano il preventivo.
2.
ci hanno inviato per email un progetto
Sintomo indicativo del menefreghismo più assoluto!
Dopo che abbiamo passato ore ed ore per metter giù il rilievo, studiare una serie di soluzioni per poi sceglierne una, quella che presenteremo, tradurla in un disegno ben fatto e comprensibile, spedisco il progetto senza spiegare la filosofia che lo sottende? Senza chiarire i motivi di alcune scelte?
Senza spiegare l'armonia che, a prima vista, è difficile da individuare se non si ha l'occhio allenato?
Senza illustrare l'ambiente finito, senza farglielo immaginare?
E come posso pensare che queste persone - che evidentemente non sono tecnici, dal momento che hanno fatto ricorso a me- riescano ad immaginare tutto quello che si nasconde dietro un progetto?
3. Che al committente l'idea proposta possa non piacere, è possibile! Anche perchè, come ripeto spesso, la casa, il bar, il negozio, l'albergo li progettiamo seguendo la nostra esperienza e cercando di far intersecare la nostra visione (sicuramente molto più ampia) con quella del committente (che ha certamente minor esperienza ma, senza dubbio, proprie idee e gusti). Nella maggior parte delle volte ci riusciamo e chi sta davanti a noi si mette in modalità blinker ( 4 frecce accese) con gli occhietti che brillano....... altre volte ci chiedono piccole varianti che però non snaturano la filosofia del progetto.
A quel punto, se è piaciuto, si passa alla fase successiva, quella della preparazione del progetto per il Comune e al computo metrico.
Se non avessimo centrato l'obbiettivo, occorre ripensare tutto e a quel punto ci dovremmo riprendere una settimana di tempo.
Generalmente noi facciamo il primo sopralluogo e poi, per illustrare il progetto, invitiamo in studio i committenti, anche perchè fra computer, schermi grandi ecc. abbiamo l'immediata risposta ai quesiti. Se ci si recasse a casa loro, non potremmo avere il supporto tecnologico o dell'archivio dei nostri lavori, con una quantità impressionante di foto di cantieri e lavori ultimati.
Se il lavoro è nel Triveneto o in altre regioni, ovviamente, ci spostiamo noi, soprattutto se si tratta di alberghi dove i proprietari hanno veramente il tempo contato.
In ogni caso, i committenti devono venire in studio, anche per vedere dove siamo, come siamo attrezzati ecc.
Come anche per i lavori di falegnameria: il committente deve vedere il laboratorio, deve conoscere l'artigiano, occorre che si renda conto che non acquista un mobile e lo modifica, ma lo costruisce da zero! Con macchine ed attrezzature varie.
Quindi, oltre alla questione tecnica, c'è anche quella della fiducia, della conoscenza della persona, del guardarsi negli occhi... e per noi è fondamentale!
Poi, per carità, ciascuno lavora come meglio crede.......
Ma, fondamentalmente, hai chiesto informazioni su di loro?
Hai visto qualche lavoro progettato e seguito da loro?
Tornando alle osservazioni di Iaiasun, hai perfettamente ragione: la presenza del tecnico è fondamentale proprio per indirizzarvi verso una spesa (oggi usa così!) "consapevole", ovvero illustrando i motivi di determinati costi e quindi per farvi spendere il giusto.
P.es. bisogna rasare i muri perchè fra le tracce chiuse a malta fina, il resto delle pareti con la vecchia pittura e qualche punto non a perfetto piombo, il risultato non è certo dei migliori.
Allora cosa facciamo?
1. prendiamo un gessino gli facciamo picchettare tutta la superficie e poi gli facciamo rasare a gesso oppure
2. prendiamo un pittore gli facciamo usare una macchina per lisciare la superficie oppure
3. prendiamo un pittore e gli facciamo fare una rasatura con lo stucco, diciamo una mano oppure
4. facciamo due mani?
Se vuoi/puoi spendere soluzione 1; man mano che la capacità di spesa si riduce, n. 2, n. 3.
Questi accorgimenti può anche dirli l'artigiano, con la differenza che lui tenderà a portarsi a casa un impegno maggiore e quindi una retribuzione maggiore.
Siccome però a noi non viene in tasca nulla se adottiamo la prima o la terza soluzione, siamo sempre e comunque dalla parte di chi ci paga per dare tutte le spiegazioni possibili e far capire le lavorazioni e gli imprevisti che in un cantiere possono accadere.
Dopo tutta questa zuppa di informazioni, spero tu abbia più chiare alcune situazioni........
