Domanda su rifacimento terrazzo

#1
Ciao a tutti, vi scrivo per avere un consiglio.
Abito in un appartamento al di sopra del quale vi è una terrazza di proprietà esclusiva di un condomino.
Da due anni si verificano significativi fenomeni in infiltrazione e finalmente, dopo mesi di insistenze, il proprietario del piano di sopra si è determinato ad intervenire con il rifacimento della impermeabilizzazione della terrazza (costo che andrà ovviamente suddiviso secondo le regole del c.c., questione nella quale al momento non vorrei entrare, per non portare la discussione fuori tema).

Purtroppo il suddetto condomino ha realizzato diverse tracce per il passaggio di vari cavi all'interno del solaio.
Pertanto, non volendo smontare detti impianti, non è possibile provvedere ad un rifacimento "tradizionale" (ovverosia: posa di guaina a doppio strato, tessuto, rete elettrosaldata, massetto di spessore adeguato, guaina liquida e infine pavimento).

Attualmente su questo terrazzo sono presenti delle piastrelle di marmo da 2 cm di spessore, posate direttamente sulla pavimentazione preesistente (al di sotto del quale c'è una vecchia guaina, che evidentemente ha ormai ceduto).

Quello che ci è stato proposto dalla ditta interpellata consiste in:
Accurata demolizione della pavimentazione, fino a ritrovare l'originaria pavimentazione sottostante.
Trattamento del piano di posa, massetto a basso spessore (1-2 cm) con riorganizzazione delle pendenze.
Impermeabilizzazione con gel-membrana impermeabile tipo Nanoflex
Posa della nuova pavimentazione.

Da quanto ho potuto comprendere questo non sarebbe un lavoro "a regola d'arte", ma fatto per "accomodare", in considerazione del fatto che il proprietario del piano di sopra vuole mantenere gli impianti che ha posizionato nel solaio.

In buona sostanza, bisogna organizzarsi per fare il lavoro in uno spessore di appena 3cm, risultante dalla rimozione delle vecchie piastrelle e della relativa colla.

Non mi piace l'idea, dopo aver tanto atteso e patito per queste infiltrazioni, di dover partecipare alla spesa per un lavoro non a regola d'arte e comunque meno duraturo di uno tradizionale.

Vorrei sapere cosa ne pensate, se le mie preoccupazioni vi sembrano eccessive o legittime e se avete eventuali diversi accorgimenti tecnici da suggerire.

Grazie mille per il supporto!

Re: Domanda su rifacimento terrazzo

#2
ivanisevic82 ha scritto:
26/02/21 19:21
Attualmente su questo terrazzo sono presenti delle piastrelle di marmo da 2 cm di spessore, posate direttamente sulla pavimentazione preesistente (al di sotto del quale c'è una vecchia guaina, che evidentemente ha ormai ceduto).

Quello che ci è stato proposto dalla ditta interpellata consiste in:
Accurata demolizione della pavimentazione, fino a ritrovare l'originaria pavimentazione sottostante.
Trattamento del piano di posa, massetto a basso spessore (1-2 cm) con riorganizzazione delle pendenze.
Impermeabilizzazione con gel-membrana impermeabile tipo Nanoflex
Posa della nuova pavimentazione.

Di sicuro è un lavoro di serie B ma non per questo non deve essere fatto a regola d’arte.
Chiaramente la differenza sta nel materiale usato per fare il massetto alleggerito
Per l’utilizzo dell’impermeabilizzante se i terrazzi superano i 7metri lineari si consiglia l’applicazione di giunti (come da normativa uni en iso 11493) e di rete che serve per irrigidire l’impermeabilizzante. Da fare particolare attenzione è sul posizionamento del tessuto non tessuto (Aqua stop) da applicare su tutti gli angoli che sono i punti più critici per le infiltrazioni.


Da quanto ho potuto comprendere questo non sarebbe un lavoro "a regola d'arte", ma fatto per "accomodare", in considerazione del fatto che il proprietario del piano di sopra vuole mantenere gli impianti che ha posizionato nel solaio.

In buona sostanza, bisogna organizzarsi per fare il lavoro in uno spessore di appena 3cm, risultante dalla rimozione delle vecchie piastrelle e della relativa colla.
In sostanza un alleggerito potrebbe essere di 2cm, colla e piastrelle e impermeabilizzante 1.5mm
Se fatto bene anche questo lavoro potrebbe durare parecchi anni
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Re: Domanda su rifacimento terrazzo

#3
se addirittura ci sono da impostare le nuove pendenze con 2 cm non fai nulla! Tieni anche conto di una pendnza pari all'uno % (che è poca) e quindi basta fare un po' di calcoli per capire che se la terrazza è profonda 4 metri occorrono minimo 4 cm di pendenza......

Re: Domanda su rifacimento terrazzo

#4
ivanisevic82 ha scritto:
26/02/21 19:21
Ciao a tutti, vi scrivo per avere un consiglio.
Abito in un appartamento al di sopra del quale vi è una terrazza di proprietà esclusiva di un condomino.
Da due anni si verificano significativi fenomeni in infiltrazione e finalmente, dopo mesi di insistenze, il proprietario del piano di sopra si è determinato ad intervenire con il rifacimento della impermeabilizzazione della terrazza (costo che andrà ovviamente suddiviso secondo le regole del c.c., questione nella quale al momento non vorrei entrare, per non portare la discussione fuori tema).

Purtroppo il suddetto condomino ha realizzato diverse tracce per il passaggio di vari cavi all'interno del solaio.
Pertanto, non volendo smontare detti impianti, non è possibile provvedere ad un rifacimento "tradizionale" (ovverosia: posa di guaina a doppio strato, tessuto, rete elettrosaldata, massetto di spessore adeguato, guaina liquida e infine pavimento).

Attualmente su questo terrazzo sono presenti delle piastrelle di marmo da 2 cm di spessore, posate direttamente sulla pavimentazione preesistente (al di sotto del quale c'è una vecchia guaina, che evidentemente ha ormai ceduto).

Quello che ci è stato proposto dalla ditta interpellata consiste in:
Accurata demolizione della pavimentazione, fino a ritrovare l'originaria pavimentazione sottostante.
Trattamento del piano di posa, massetto a basso spessore (1-2 cm) con riorganizzazione delle pendenze.
Impermeabilizzazione con gel-membrana impermeabile tipo Nanoflex
Posa della nuova pavimentazione.

Da quanto ho potuto comprendere questo non sarebbe un lavoro "a regola d'arte", ma fatto per "accomodare", in considerazione del fatto che il proprietario del piano di sopra vuole mantenere gli impianti che ha posizionato nel solaio.

In buona sostanza, bisogna organizzarsi per fare il lavoro in uno spessore di appena 3cm, risultante dalla rimozione delle vecchie piastrelle e della relativa colla.

Non mi piace l'idea, dopo aver tanto atteso e patito per queste infiltrazioni, di dover partecipare alla spesa per un lavoro non a regola d'arte e comunque meno duraturo di uno tradizionale.

Vorrei sapere cosa ne pensate, se le mie preoccupazioni vi sembrano eccessive o legittime e se avete eventuali diversi accorgimenti tecnici da suggerire.

Grazie mille per il supporto!
La qualità di un lavoro non dipende solo dai materiali ma anche dall'accuratezza della posa in opera.

Una buona mossa da parte tua potrebbe essere la richiesta di 10 anni di garanzia sui lavori, senza entrare nel merito dei dettagli tecnici. Prevedibilmente, chi propone soluzioni di dubbia efficacia si tirerà indietro e l'assemblea inizierà a porsi qualche domanda.

Comunque sia, attualmente avete un solo livello di impermeabilizzazione costituito dalla guaina sottostante la vecchia pavimentazione, il marmo è poroso e forse lo è anche il vecchio pavimento sottostante (marmettoni in cemento ?).

Se ci si limita a smantellare il marmo, non ha molto senso un "massetto sottile" perchè il massetto richiede uno spessore di diversi cm affinchè si possa raggiungere una buona robustezza. Impossibile pretendere di correggere le pendenze con uno spessore così sottile. Io mi concentrerei sull'impermeabilizzazione applicando due strati abbondanti di Nanoflex o equivalente, con rete di armatura intermedia. A seguire, posa di un ottimo rivestimento in grès porcellanato utilizzando un collante per alti carichi additivato con lattice e sigillatura delle fughe con prodotto polimerico impermeabile.

Procedendo come suggerito, anche il pavimento contribuirà all'impermeabilizzazione e si ridurrà il rischio di distacco delle piastrelle a seguito delle sollecitazioni causate dalla dilatazione termica, non essendo possibile realizzare un massetto armato di tipo flottante con giunti di dilatazione a regola d'arte (si potranno inserire solo i giunti di dilatazione superficiali).